Le 5 regole del corso perfetto: social e partnership

Eccoci senza indugio arrivate alle quarta puntata della nostra serie di post dove spiego come organizzare un corso che spacca! 5 regole di quelle da segnarsi in bacheca, per pianificare al meglio la tua offerta formativa. In questo post continuiamo il capitolo comunicazione, parlando di come promuovere un corso di formazione sui social e offline. E ci sarà modo di fare anche un accenno alle partnership.

La scorsa volta abbiamo parlato della sales page: cosa deve contenere a tuttissimi i costi per farti vendere i tuoi corsi. Abbiamo visto che deve essere chiara, contenere la tua USP (unique selling proposition), quali sono le informazioni indispensabili da non tralasciare, perché è fondamentale indicare il prezzo, per essere prese sul serio, e i trucchi per agevolare il cliente nel processo di acquisto. Bene, andiamo senza indugio avanti e parliamo di social.

Promuovi il tuo corso sui social

Ora hai il tuo corso, lo hai testato, funziona, hai deciso di venderlo, hai scritto una sales page che spacca ma non basta.

Tocca iniziare a dirlo in giro: e quale migliore occasione, allora, di sfruttare i social? Scommetto che hai una pagina Facebook (se hai un profilo personale, invece, occhio che non puoi usarlo per scopi commerciali), un account Twitter e magari sei presente anche su Instagram.

Bene, mettiti a tavolino e fai un planning di postate settimanali sui tuoi canali, per informare i tuoi follower e fan dei tuoi corsi. Puoi parlare del dietro le quinte, dei materiali che stai preparando, dare info pratiche su costi, luogo e orari, rimandare alla tua sales page. Se hai realizzato un mini-video promo è il momento di postarlo.

Se hai già fatto un corso-test, spero ne avrai approfittato per scattare (o far scattare) delle foto della classe, con le persone che seguono, lavorano, fanno domande. Saranno perfette da usare sui social come testimonianza che il corso è stato fatto e le persone erano partecipi.

No allo spam, sì a una buona newsletter

Mi raccomando, comunque, di non iniziare uno spamming selvaggio: una postata promo alla settimana è ok, 3 al giorno fanno venire la nausea, la gente si stufa e, a forza di vedere scorrere il tuo corso sulla time-line, il risultato è che, alla fine, il post non lo vede manco più.

Se hai un budget, anche piccino-picciò, puoi pensare di fare un periodo di advertising su Facebook, per esempio una settimana: puoi partire da pochi euro al giorno e targetizzare in modo molto efficace il pubblico che vedrà la tua pubblicità (appassionati di handmade, lettori di una certa rivista, seguaci di una determinata celebrity, abitanti di una città specifica).

Se hai una newsletter (io la faccio con MailChimp) è il momento di dirlo. Pianifica un’uscita sulla tua newsletter dove parli del tuo corso: secondo la mia esperienza, la gente non fa mai programmi troppo in anticipo, quindi se comunichi via email il tuo corso un mese e mezzo prima della data di inizio, va benissimo. Puoi invece scriverlo anche prima, se prevedi un periodo di sconto early bird (cioè uno sconto sulla quota del corso per chi si iscrive in anticipo) e vuoi dirlo a tutti i tuoi lettori.

I volantini e la promozione offline

Ma non si vive solo dei propri canali social. Infatti, se il tuo corso lo fai in collaborazione con un negozio, libreria, coworking, associazione ecc., puoi chiedere di condividere le tue postate sulla loro pagina (la stessa cosa vale se hanno una newsletter con gli appuntamenti del mese) e andare di spread the love. Insomma, l’unione fa la forza, no?

Ok, tutto bellissimo ma offline non si fa niente? Certo! Prepara una locandina del tuo corso e falla esporre nella location dove si svolgerà. Stampa dei flyer: non importa che siano di carta fighissima, la cosa che conta è che siano carini e d’impatto, che facciano venire voglia di prenderli in mano. Se hai budget, chiedi a un nipotino di distribuirli in centro città o nei posti frequentati dal tuo target di riferimento. Se invece sei in un periodo di spending review vai di persona, così ne approfitti per guardare le vetrine!

L’unione fa la forza. Le partnership

Come dicevo prima l’unione fa la forza. A volte fa anche lo sforzo. Sì, perché non è affatto facile lavorare in tandem, specie se sei abituata a lavorare da sola. Però, se sei pronta a mediare, fare una partnership può essere un’ottima idea per far fiorire il tuo corso. Vediamo due casi (ma potrebbero essere mille, sky is the limit).

Potresti fare una partnership con la location dove si svolgerà il corso: tu non paghi sull’unghia l’affitto, ma una percentuale sull’incasso. Questa strada ti garantisce (idealmente) che il lavoro di promozione sia diviso tra te e gli affittuari, con maggiori probabilità di successo (cioè, il corso parte) e di raggiungere un pubblico che non conosci.

Oppure potresti fare un corso in collaborazione con un’altra creativa. Per esempio, se sei una crafter: tu fai le collane e lei le borse? Ecco che hai sotto mano un corso che si chiama: “Pronta per stasera?”.

Occhio a due cose, in questo caso: a come deciderai di tarare il prezzo (il costo dei tuoi materiali magari è molto alto, mentre quello dei suoi no) e a come dividere gli utili e gli oneri. Chi fa cosa? Chi scrive la sales page? Chi distribuisce i volantini? Chi spiega cosa e per quanto tempo? Meglio essere chiare fin da subito per evitare liti e malintesi e, perché no, scrivere tutto nero su bianco, e con una bella firmetta. Come si suol dire: patti chiari, amicizia lunga.

Benissimo, eccoci alla fine della quarta puntata. Sei pronta per un planning di postate sul tuo corso? Stai facendo la grafica per la locandina? Hai già in mente qualche partnership vantaggiosa? Ottimo! Manca solo un tassello per avere un corso perfetto. Si chiama customer care e ne parliamo nell’ultima puntata.

Leggi tutta la serie!

  1. Come organizzare un corso di formazione
  2. Scegliere la location
  3. Scrivere la sales page
  4. Promuovere un corso di formazione sui social
  5. Dopo il corso: il customer care

Marianna Martino

Classe ’83, agitata, battutara, dipendente dalla michetta, sono oppure sono stata editore, editor, correttore bozze, copywriter e webcontent. Ho lavorato qua e là, collaborato a molti progetti, viaggiato assai e scritto una guida su Torino. Guardo i film in lingua originale, ascolto i Sigur Ros e non mi nego mai un bicchiere di buon vino.

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