Diario del capitano/10

Ciao, ciao, ciao, ciao, ciao!

Ma come sono contenta di essere di nuovo qui! State bene? Avete passato delle buone vacanze? Avete mangiato, come è giusto che sia, come delle orchesse? Avete fatto maratone infinite di serie tv su Netflix? O magari siete andate a sciare o in viaggio?

Io me la sono spassata, mi sono riposata e contemporaneamente sono riuscita ad essere produttiva, posso raccontarvi? Dai, dai, sapete che mi piace sempre raccontare i fatti miei!

  1. Ho visto 5 stagioni di Suits in circa una settimana. Mi sono innamorata di Harvey Specter, ho capito di assomigliare a Louis Litt, ho desiderato avere il guardaroba di Jessica Person. Ho imparato almeno 3 lezioni sulla gestione di un business, ho 2 nuove espressioni preferite in inglese e ho deciso che nel 2016 torno a New York anche solo per mangiare pretzel per strada.
  2. Ho dormito alle ore più bizzarre. Siccome ero molto presa dalla maratona di Suits sono andata avanti spesso fino alle 3, 4. Poi ho ronfato fino alle 11 e spesso ho fatto pennichelle pomeridiane.
  3. Mi sono vestita meno di 5 volte tra il 23/12 e il 07/01: ho dato libero sfogo alla mia inner sciattona. Ho anche fatto tutto il possibile per mettere calze spaiate e outfit completamente scoordinati. No, non ho seguito gli ottimi consigli di Barbara sui pigiami eleganti.
  4. Ho mangiato. Tanto, non tantissimo, ma robe impegnative: fois gras, fondute, cotechini, panettoni farciti. Non mi sono fatta mancare nulla.
  5. Tutto questa indulgenza nei confronti di me stessa mi ha portata a fare più pausa di quanto avessi previsto. Mi è servita per avere la conferma di “cose” che sento da mesi: più sono generosa con le ore di libertà, più sono produttiva in quelle di lavoro. Quindi sì, ora lavorare meno per lavorare meglio, che ho iniziato timidamente ad associare alla mia bio quest’estate, inizia ad avere un significato vero.

Per intenderci mi sono conciata così e mi sono fotografata.

Una foto pubblicata da Francesca Marano (@meetthecohens) in data:

Cose che smetto di fare nel 2016

Ho realizzato che non ne posso più delle vite perfette che vedo girare sui social (alla buon ora, direte voi, è che io su certe cose sono un po’ lenta…). Confesso di aver peccato, di aver fotografato la mia scrivania dopo averla messa in ordine appositamente per #hounpiano, di aver trattenuto il fiato e aver fatto la duck face per venire meglio in foto. Ma non ne ho più tanta voglia, sono troppo pigra per mantenere con costanza un’immagine che non mi appartiene. E ho anche scoperto che come cliente compro più volentieri da chi, come me, è imperfetta: da chi mi fa vedere il vero dietro le quinte, da chi è auto-ironica, da chi racconta i propri errori, da chi ammette la fatica.

Ho anche deciso di disiscrivermi da tutte le newsletter che non sono tecniche e strettamente legate al mio lavoro, ad eccezione della nostra e di quella di Digital Update, che mi portano nella inbox tutti gli spunti extra di cui ho bisogno: l’ho fatto con la morte del cuore, perché ho lasciato anche tante amiche alle quali sono affezionata personalmente, ma il costante flusso di informazioni è una tentazione troppo forte a deviare dal mio corso. Poi c’è anche una cosa “pratica”: mio figlio è stato diagnosticato con ADHD e vedere come reagisce lui, anche fiscamente, alla presenza di troppi stimoli mi ha convinta che il mio cervello ha bisogno di una pausa.

Cose che farò nel 2016

Oltre ai libri che leggeremo nel corso dell’anno nel Book Club (anche qui passeremo ad un libro ogni due mesi perché vogliamo goderceli e approfondire insieme) ho fatto una lista di libri da leggere che vanno dai classici (La caffettiera del masochista. Il design degli oggetti quotidiani) a libri che sono sono ancora usciti ma che ho comprato in pre-vendita (Atomic Design). Sono quasi tutti libri tecnici, non ne posso più di tuttologia fuffologia.

Tornerò sulle basi della mia professione: è vero, il web design evolve continuamente, ma alcune cose sono immutate da decenni. Ad esempio l’usabilità, l’accessibilità, le regole di formattazione della scrittura web. Mi è anche venuta voglia di fare un po’ di sana divulgazione su questo tema e ho preparato una serie di post sull’alfabetizzazione digitale che scriverò sul mio blog.

Dedicherò mezza giornata alla settimana a contribuire a WordPress.

Cosa ho fatto nelle vacanze per C+B

Il 03 gennaio, ho ripreso a lavorare, partendo proprio da C+B: in particolare ho finalizzato il nostro calendario editoriale, da qui a fine luglio. Avevo bisogno di affrontare una pianificazione più lunga del normale per vedere meglio la linea editoriale e lo potevo fare solo concentrando tutto il lavoro in una sessione abbastanza lunga e senza interruzioni.

Da oggi passiamo a una pubblicazione meno frequente: 3 giorni invece di 5. Non potendo contare su post ravvicinati (la maggior parte delle rubriche saranno distanziate di 6-8 settimane, persino l’Oroscopo diventerà stagionale, perché ci piace sperimentare sempre cose nuove) era fondamentale individuare dei temi “timeless”, da approfondire in modo da avere post più corposi ed esaurienti. Sono arrivata a questa conclusione dopo aver incrociato una quantità esagerata di dati, ma anche dopo aver ricercato percorsi di lettura nei nostri articoli: ne è venuto fuori che su C+B c’è un corpus immenso di informazioni, in alcuni casi frammentate, in altri più omogenee. Per il 2016 gli obiettivi quindi sono:

  • post più lunghi, per approfondire i singoli temi;
  • alzare l’asticella, temi più avanzati e crescita: siamo cresciute noi che scriviamo e siete cresciute voi che ci seguite. Siamo tutte pronte per the next step insomma;
  • organizzazione dei contenuti già esistenti per creare un abbecedario di base per chi parte con una attività in proprio.

Ho anche fatto il calendario delle sessioni di “Chiedi all’esperta” dei prossimi mesi: è un’iniziativa bellissima, vi consiglio di partecipare numerose alle sessioni del martedì perché a volte una risposta veloce sblocca situazioni che sono lì da un po’ a causa dell’overthinking. Iniziamo martedì 12 con Barbara Pederzini, alla quale potrete chiedere tutto quello che vi tormenta sull’organizzazione: del tempo, degli spazi, della vita.

Ad maiora

Insomma, una pausa davvero fondamentale. Spero che la vostra vi abbia ritemprate e ricaricate per ripartire insieme a crescere come donne in proprio anche nel 2016.

Ci vediamo sempre qui, un po’ di meno, ma sempre qui!

Francesca Marano

Founder di C+B. Aiuto le sviluppatrici e gli sviluppatori a creare l’open web. Director of Engineering di XWP. In passato ho lavorato da Yoast, SiteGround e come freelance. Ho guidato due release di WordPress.org, 5.3, “Kirk” e 5.4, “Adderley“. Per intenderci, il software alla base di oltre il 40% del web. Insomma, sono brava in quello che faccio, ma resto approachable, come si dice in inglese. C+B è il mio "progetto di una vita", è nato per aiutare, divulgare e condividere, perché penso si debba essere generosi con le proprie competenze.

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11 thoughts on “Diario del capitano/10”

  1. E brava Francesca. Leggo e sento una brezza di rinnovamento fatta di autenticità, contenuti, scelte che vengono da un’identità più matura, essenziale e coraggiosa.
    Avanti tutta, Capitano 😉

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    • Grazie Paola! Penso davvero che sia importate fare continuamente un po’ di autocoscienza: riproporre è facile, rinnovarsi meno, ma è fondamentale. C+B è proprio qui per farci crescere, tutte ?

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  2. Finalmente qualcuna che ammette di mangiare fois gras. Basta vite immortalate perfette, basta politically correct. Orchesse sempre e comunque. E vai!
    Scherzi a parte, le vacanze sono state produttive. Non sono andata molto avanti col business plan, ma mi sono chiarite le cose. Ho sistemato le categorie del blog, per i tag ci vuole ancora un po’. Post più lunghi e mirati che bilancino interessi e le maledette keyword. Il 1 gennaio mi sono sfogata con mare di libri con cui fare la guida ai biscotti allo zenzero, che ha figliato un’altra guida.
    Ho capito cosa voglio (lo sapevo e me lo sono ripetuto) e quanto lo voglio.
    Ho imparato a fare della tv non solo un aspiratore di momenti, ma un oggetto con cui coccolarmi e da rendere utile quando proprio è inevitabile (Menu- Lingua – Inglese…il più spesso possibile. Nigella e Wallander docet. Maledetto Russell Crowe che ha affondato la comprensione mia e di mio marito).
    Torno a trovarti qui anche dopo che avrò un business plan esistenziale…un giorno succederà.
    Buon 2016!

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    • “Ho capito cosa voglio (lo sapevo e me lo sono ripetuto) e quanto lo voglio.” hai detto una cosa bellissima. Quando passi di qui festeggiamo con fois gras e Mombazillac ?

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  3. Dev’esserci stato qualcosa in queste vacanze nell’aria: anche per me sono state una pausa, più lunga del previsto e forzata anche a causa dell’influenza, molto produttiva. Mi sto organizzando molto meglio e ho deciso che alcuni momenti tipici delle ferie, come guardare sierie tv ;), devono diventare una parte della mia quotidianità. I 10 giorni in felpona e pantalone del pigiama però li lascio lì per la prossima! 😉

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    • Io ho fatto voto che dopo cena si guardano le serie tv. Si lavora solo se ci sono delle scadenze davvero impellenti o dei progetti che cambiano la vita, mia e degli altri. Aspettiamo foto in pigiama per le vacanze di Pasqua ?

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  4. Impormi di non lavorare di prassi dopo cena (e nel fine settimana), ma solo quando davvero necessario è stato forse il principale progresso (organizzativo) che ho concretizzato da diversi anni. Mi stavo facendo divorare l’esistenza (mia e dei miei familiari amici ecc.) e urgeva porre un bel cartello “STOP”. Per il resto, ho letto con gusto il racconto delle tue vacanze! E tra i buoni propositi per il 2016: ridurre le ragioni di deconcentrazione e pianificare meglio.
    p.s. è la prima volta che scrivo, ma vi leggo da qualche tempo con tanto interesse, grazie!

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