Se stai facendo questi errori, non stai usando bene i tuoi canali social

Creare una Pagina Facebook, un Profilo Instagram o un Account Twitter richiede solo pochi minuti. Poi bisogna imparare a usare bene e in maniera profittevole i canali attivi, prendersi cura dei contenuti da pubblicare, coinvolgere il proprio pubblico e stare alla larga da alcuni errori.

Ogni canale ha infatti le sue regole e i suoi paradigmi. Ho raggruppato gli errori più frequenti, fastidiosi e soprattutto pericolosi per la tua reputazione, in tre tipologie. Per ognuna ho scritto anche alcune buone pratiche per non cedere al lato oscuro dei social, quello fatto di persone poco professionali, ego riferite, che parlano senza fermarsi mai a ascoltare.

Gli errori strategici

Sottovalutare l’importanza strategica dei contenuti che pubblichi sui tuoi canali social è il primo errore da matita rossa.

Quello che scrivi o condividi ma anche le immagini che inserisci nei tuoi post, concorre a creare la tua reputazione online e quella del tuo brand. Non farlo mai in maniera superficiale.

I social sono uno strumento utilissimo per il tuo piccolo business ma possono anche trasformarsi nel tuo incubo peggiore.

Le cose degli altri

Non puoi utilizzare le immagini di altri o copiare e incollare i loro contenuti sui tuoi canali. Non è una regola che concede deroghe. Non si fa. Punto. Se copi è plagio, se usi un contenuto senza crediti sei un ladro (sì, si tratta di furto!) e sei perseguibile legalmente. “Ma era su internet!”.

  • IMMAGINI – Usa solo immagini con permesso di ripubblicazione. Scegli quelle che rispecchiano il tuo mood o quello dei tuoi prodotti. Su Unsplash per esempio puoi fare una ricerca per parola e creare cartelle personali in cui raccogliere le immagini che preferisci
  • REPOST – Quando fai il repost di un’immagine da Instagram, cita sempre la fonte e tagga (@nome) il profilo originale da cui hai preso quel contenuto. Chiedi il permesso di repostare l’immagine al proprietario della foto. Ricorda che sei online per costruire relazioni e il modo migliore per farlo è essere gentili e rispettosi del lavoro altrui
  • PIN – Quando crei un Pin su una delle tue bacheche di Pinterest, abbi cura di caricare la foto direttamente dalla pagina web in cui è inserita, in questo modo l’immagine sarà sempre referenziata al sito proprietario.

Buone pratiche

  • Chiedi li permesso. Se hai bisogno di usare un’immagine che non ha “copyright free” o “copyright zero” leggi (come funzionano le licenze Creative Commons), chiedi sempre il permesso al suo proprietario. A me è successo. Ho scritto una email spiegando le mie intenzioni, ho allegato il testo del post e ho indicato che avrei inserito nei crediti dell’immagine il link al sito di chi ne detiene i diritti. Dopo un’ora ho avuto la benedizione di cui avevo bisogno e sono andata online. Avrebbero potuto non rispondermi o rispondere “No!”, sarebbe stato un loro diritto. E a me non sarebbe rimasto da fare altro che inserire nel post un’altra immagine
  • Ispirati. Quello che puoi fare senza infrangere le regole è ispirarti alle immagini che attirano la tua attenzione. Raccoglile in board tematiche su Pinterest poi fai una lista delle cose che ti piacciono per esempio la tipologia di sfondo, l’uso della luce o magari la composizione. Un’immagine curata e accurata valorizza la tua comunicazione e rende riconoscibile il tuo brand.

Gli errori di comunicazione

Scrivere contenuti interessanti e coinvolgenti non è semplice. Devi conoscere bene il tuo pubblico e avere una strategia di comunicazione che ti aiuti a raggiungere i tuoi obiettivi.

Se ti prendi cura del tuo blog e dei tuoi canali social sai che i risultati in termini di lettori, liker e follower si conquistano pubblicando con periodicità contenuti di valore.

  • Non lamentarti. Usa un problema o una difficoltà per raccontare invece un’esperienza nella quale anche i tuoi clienti possano riconoscersi. Tu ti “sfoghi” ma aumenti anche l’empatia con chi ti legge
  • Non piangerti addosso specialmente se lo fai solo per farti dire quanto “sei figo”. Hai bisogno di un’iniezione di autostima? Pubblica un post in cui chiedi al tuo pubblico di scrivere qualcosa di carino che riguardi te, i tuoi prodotti o i tuoi servizi
  • Non essere autoreferenziale. Non parlare solo di te, dei tuoi successi, di quanto sei bravo. Vuoi costruire una community interessata o un club di hater?
  • Non sparare a zero su qualcuno, soprattutto non farlo sulla tua pagina ufficiale. Se proprio non puoi farne a meno usa il tuo profilo personale e non rendere il post pubblico. Soppesa le parole, modera i toni. So che quando qualcuno ti fa un torto hai voglia di gridarlo ai quattro venti e hai bisogno di sentire la solidarietà di chi ti vuole bene. Invece di accendere il PC, alza la cornetta, sfogati con un’amico e solo quando ti sarai calmato pensa se vale la pena raccontare pubblicamente cosa è successo. Se sì, valuta bene il come. E ricorda che uno screenshot è per sempre. Se ti lanci in invettive, tutto quello che scrivi può essere usato contro di te e il tuo marchio
  • Rispondi ai commenti e ai messaggi. Su Facebook puoi programmare una risposta automatica in cui ringraziare chi ti ha scritto informando anche sui tuoi tempi di risposta. Qualsiasi cosa ti stiano scrivendo, rispondere ti fornisce la possibilità di costruire una relazione e di aumentare la tua reputazione online
  • Ricordati della “call to action”. Se lanci un prodotto, una promo o un servizio aggiungi sempre il link alla pagina web a cui ti riferisci. È vero che se una persona è davvero interessata, cerca il link sul tuo sito ma perché rischiare di perdere la sua attenzione quando puoi invece accompagnarla facilmente dove vuoi tu?
  • Non pubblicare contenuti a raffica a meno che tu non stia facendo un live tweeting ovvero tu stia raccontando in 140 caratteri un evento o una manifestazione. Ma è anche un errore non pubblicare mai o solo quando ti va. Possibile che tu non abbia niente da dire?
  • “Se ti interessa scrivimi in privato”. Perché? Parla chiaro e fallo pubblicamente
  • Non eliminare i commenti negativi, rispondi ai messaggi di reclamo. Mia nonna diceva sempre che la polvere non si nasconde sotto ai tappeti. Se hai fatto un errore o lo ha fatto qualcuno della tua filiera produttiva (il tuo fornitore ha perso un pacco, è in ritardo con le consegne, …) usa questa opportunità (sì, è un’opportunità) per costruire una relazione con il tuo cliente. Sii gentile, dimostrati disponibile a rimediare, offri uno sconto, cerca sempre di risolvere il problema. Non ti puoi permettere di perdere un cliente e ancora peggio, di avere una persona insoddisfatta che alla prima occasione parlerà male di te e del tuo prodotto o servizio.

Gli errori formali da tenere sotto controllo

La forma che usi per esprimerti vale quanto la sostanza dei tuoi contenuti. Cura ogni aspetto, dalla virgola al tono specialmente se tra le parole chiave del tuo business ci sono “cura” e “attenzione”.

  • Rileggi sempre prima di pubblicare, te lo scrive la Regina dei Refusi (sigh!). Una buona tecnica? Leggere un testo a ritroso, partendo dall’ultima parola fino a arrivare alla prima. Questo ti permette di “smontare” il senso logico della frase e di verificare parola per parola
  • Non usare gli hashtag al di fuori di Instagram. Gli hashtag (le parole precedute da #) sono utili a posizionarti e a farti trovare da un pubblico interessato ai prodotti o ai servizi che offri. Ma hanno senso solo su Instagram e Twitter: “#renzo #piano inaugura la #nuova #biblioteca di #trento”, non è un buon uso, per esempio. Anche su Facebook non servono. Sono fastidiosi, dimostrano che non sai usare la piattaforma e ancora peggio, che non ti interessa la forma dei contenuti che condividi
  • Non taggare le persone nei post di Facebook a meno che non siano coinvolte nei contenuti o nelle immagini che stai pubblicando
  • Non usare la terza persona per parlare di te (argh!), tiene a distanza le persone. Non utilizzare nemmeno un lessico troppo amichevole pieno di emoticon (le faccine) ammiccanti se non sei assolutamente certo che siano adatte al tuo pubblico
  • Evita le parole difficili, i tecnicismi, gli inglesismi, i termini che riguardano la tua nicchia di settore a meno che non siano funzionali al tuo contenuto
  • Fai una lista di parole che non vuoi usare ma anche una lista di quelle che invece caratterizzano il tuo lavoro e comincia a usarle spesso.

Buone pratiche

  • Non pubblicare quando sei di corsa e hai poco tempo. Un testo ha bisogno della tua attenzione
  • Usa i tag solo se ufficiali e riferiti a manifestazioni o eventi. Invece di taggare usando #, utilizza @nomeevento o @nomepersona
  • Quando condividi una foto direttamente da Instagram, modifica il testo a seconda del canale su cui vuoi pubblicare. Per Twitter, per esempio devi ridurre il contenuto a 140 caratteri e rendere il tuo messaggio ugualmente comprensibile. Su Facebook invece elimina tutti i tag (#).

6 thoughts on “Se stai facendo questi errori, non stai usando bene i tuoi canali social”

  1. Ciao, sei sicura che i tag su facebook non funzionino? Io li uso spesso per ricerche. E di conseguenza li inserisco nei miei post.

    Reply
    • Ciao Silvana. Giusta osservazione la tua 🙂

      Daniela Scapoli, la mia editor mi aveva avvertito che l’uso degli hashtag avrebbe meritato un post a parte.
      In effetti il mio “non funzionano” è figlio di tre motivazioni:

      1) l’uso spregiudicato che ne fanno alcuni
      2) il fatto che distraggano dal contenuto di un post
      3) che il loro uso presuppone la conoscenza e l’uso delle regole di privacy di Facebook

      Per quanto riguarda l’uso spregiudicato, il cancelletto spesso è messo davanti a intere frasi (#civediamoasettembreciaone) oppure aggiunto a ogni singola parola (#ci #vediamo #a #settembre #ciaone). Nel primo caso, l’# perde il suo significato per diventare un semplice “rafforzativo” di un concetto o di un messaggio. Niente di più. Nel secondo caso è proprio la leggibilità dell’intera frase a essere compromessa senza alcun vantaggio per chi legge ma nemmeno per chi si è preso la briga di costruire una frase piena di #. Io lo trovo perfino fastidioso (e irritante) 😛

      Per quanto riguarda il secondo punto, l’# essendo cliccabile distrae facilmente dalla call-to-action specifica di un post, riportando altrove l’attenzione del lettore. Basta un click e la persona che io ho faticosamente portato a leggere un determinato contenuto si ritrova fuori dalla mia pagina o dal mio profilo.

      E per finire, la possibilità di vedere un post con un determinato # dipende dalle impostazioni della privacy, quindi io vedrò solo quelli inseriti in contenuti “pubblici” o che hanno pubblicato i miei amici. E devo esserne consapevole.

      La regola aurea, quella del buonsenso direbbe quindi di usarli con parsimonia e in modo che siano davvero utili, per catalogare argomenti per esempio diventando così rintracciabili per fare ricerche, come hai spiegato tu, oppure in maniera personale facendoli diventare elementi che identificano il tuo marchio o una tua iniziativa ma senza crearne uno al giorno. Ci si perde in coerenza e gli # perdono anche il loro valore.

      Quindi, sì, se fai ricerche e le altre persone usano gli # in maniera rilevante possono esserti utili 🙂

      Grazie Silvana per avermi permesso questo inciso e sì, la questione meriterebbe un post a parte 🙂

      Reply

Leave a Comment