Se stai leggendo questo articolo, con buona probabilità ti sarà già capitato di digitare sulla barra della ricerca di Google “come aumentare la tua produttività sul lavoro” oppure “le migliori app per la produttività di un freelance”.
Lo abbiamo fatto tutte.
La ricerca dello strumento perfetto o del metodo magico che ci permetterà finalmente di barrare anche l’ultima voce della nostra to-do a fine giornata e risparmiare la famosa “ora al giorno”, sta al libero professionista tanto quanto la Valle Incantata stava a Piedino e ai suoi amici dinosauri. La sensazione che mi pervade quando scorro i risultati della ricerca è una sola: confusione. Mista a un po’ di angoscia.
Tutti questi metodi, strumenti, app, guru, libri da leggere… “Aiuto! Quale farà al caso mio?” avrete pensato. Anche solo per provarli tutti ci mettereste il triplo del tempo che avreste voluto risparmiare. Che fatica!
Vi presento Chris Bailey, il suo blog e il suo libro
Come tutte le libere professioniste, anche io ho fatto questa ricerca agli inizi della mia attività e sono incappata in un progetto che da subito mi è parso curioso, diverso dagli altri, così ho deciso di approfondire e ho conosciuto uno degli autori più interessanti in tema di produttività della scena contemporanea.
Chris Bailey è un giovanissimo ragazzo canadese: nasce nel 1989 a Red Deer, nello stato di Alberta e cresce in Ontario. Un ragazzo come tanti altri. Ma a differenza dei suoi coetanei, lui non ha la passione per lo sport, la musica o qualsiasi altra attività extra-scolastica tradizionale: lui è ossessionato dalla produttività. Inizia a studiare i libri di psicologia dei genitori, per la prima volta legge “Getting Things Done” di David Allen e mette in pratica tutte le tecniche che riesce a scovare in rete, conseguendo, come effetto, una media molto alta agli esami della facoltà di economia a cui è iscritto.
Data l’eccellenza dei suoi risultati universitari, al momento della laurea Chris riceve due proposte di lavoro a tempo pieno, con un ottimo stipendio e possibilità di carriera. Nonostante le buone premesse, decide di non accettarle e di dedicarsi per un anno allo studio approfondito di quello che ama di più: la produttività.
Forse vi sembrerà folle, ma tutte le grandi storie iniziano con un po’ di pazzia ed è stato questo che mi ha portato a seguire il suo blog. Ecco nelle sue parole (liberamente tradotte da me) qual era l’obiettivo che Chris Bailey si è posto nel 2013 al termine dell’università:
Poco dopo la laurea nel maggio del 2013, ho ufficialmente rifiutato due offerte di lavoro a tempo pieno per iniziare un progetto personale che io stesso ho chiamato “A year of productivity” (AYOP).
L’idea dietro al progetto era semplice. Per un anno intero, avrei divorato tutto quello che sarebbe passato tra le mie mani sul tema della produttività e avrei scritto tutto quello che avevo imparato sul mio sito, ayearofproductivity.com
Chris Bailey, The Productivity Project
Per un anno, Bailey ha letto senza sosta libri, articoli, ricerche accademiche e post online e intervistato esperti di produttività; ha messo in pratica tutte le tecniche e i metodi di cui era venuto a conoscenza (compresi quelli più assurdi come guardare 70 ore di TED Talk in una sola settimana) misurandone gli effetti sulla propria produttività.
Tutti gli esperimenti sono descritti nel blog di A Life of Productivity.
Il risultato di questa ricercastraordinaria è stato poi condensato nel 2016 nel suo primo libro “The Productivity Project” edito da Crown Business New York. Il libro è acquistabile dal suo sito: purtroppo non è ancora stato tradotto in italiano ma conoscendo un po’ l’inglese la lettura è abbastanza agevole e leggera.
La ricetta della produttività secondo Chris Bailey
Alcuni degli esperimenti condotti dall’autore sono completamente fuori di testa: non vi sto consigliando di provarli, ma di leggere il racconto che ne fa lui stesso. Il mio preferito? Quello in cui fa binge watching su Netflix per un mese!
Follie a parte, la lezione che mi ha colpito di più, e che mi piacerebbe condividere con voi, è questa.
- La produttività non è un’entità assoluta, distante anni luce da noi, che dobbiamo cercare di rincorrere utilizzando un metodo piuttosto che un altro.
- Possiamo conquistarla prestando le nostre cure a tre fattori fondamentali, gli elementi chiave che la compongono: il nostro tempo, la nostra attenzione e le nostre energie.
Ecco perchè ho intitolato questo post “la ricetta della produttività”: perchè ognuno di noi può trovare la sua personale ricetta, prestando attenzione ed eventualmente trovando gli strumenti più adatti, ad una migliore gestione del proprio tempo, delle proprie energie e della propria attenzione.
E la cosa più bella è che forse, ad ognuno di noi, basterebbe individuare quell’unico ingrediente che scarseggia nella nostra “cucina di produttività” per ottenere da subito grandi risultati. Concentrarsi anche solo su uno dei tre aspetti chiave potrebbe già dare grandi soddisfazioni.
Vediamoli più da vicino.
Mi si permetta una metafora totalmente bolognese. Se oggi volessimo cucinare un piatto di tagliatelle al ragù, potremmo andare al supermercato e comprare la pasta e il ragù pronto, mettere a bollire l’acqua e voilà: piatto di pasta al ragù! Ma volete mettere con il gusto delle tagliatelle fatte a mano e il ragù della nonna?
Sì perché la nonna, nel momento in cui tira a mano la sfoglia e fa soffriggere il ragù per ore aggiunge alla ricetta tre ingredienti fondamentali:
- il tempo: sei ore di ebollizione del ragù contro un salto al supermercato sotto casa per prendere quello già pronto non sono la stessa cosa, e si sente
- l’energia: spingere il carrello della spesa non è lo stesso che faticare con un mattarello, ogni sfoglina lo sa bene
- l’attenzione: la nonna, quando tira la sfoglia, pensa a quanto saranno contenti i suoi nipotini quando verranno a pranzo il giorno dopo, non al fatto che deve mettere a stendere il bucato, andare a comprare il latte che è finito, ecc.
Ogni ingrediente della ricetta è fondamentale per restituire un risultato di qualità: se poi comunque oggi preferite o vi tocca la volata al supermato, va bene lo stesso. Ma rifletteteci per la prossima volta.
Da dove partire per trovare gli ingredienti
Il blog di C+B è una fonte inesauribile di consigli e suggerimenti per cui… siete nel posto giusto! 😉
Volete migliorare la gestione del tempo? Iniziate chiudendo i cerchi aperti. Vi consiglio il post scritto dalla collega Professional Organizer Sabrina Toscani in cui spiega l’origine dell’effetto Zeigarnik per evitare di lasciare le cose a metà.
L’ingrediente mancante è l’attenzione? Niente di meglio che un bel pomodoro. Ecco il post in cui Francesca Marano spiega tutti i segreti della famosa tecnica del pomodoro.
E per l’energia? Vi consiglio di leggere “Dalla stanchezza al burnout: come salvarti dall’esaurimento”, l’ultimo articolo scritto da Liria Valenti.
Siete pronte a cucinare? 😉
Buon lavoro!