Freelance Camp 2015

A maggio sono stata in Romagna per il Freelance Camp, di cui ti ho già un po’ accennato nell’editoriale: a mio avviso dovremmo trovare almeno un paio di manifestazioni all’anno per confrontarci “dal vero” con i colleghi. Siamo tutti d’accordo che online e offline non sono realtà separate, ma abbracciare di persona gli amici di bit fa una bella differenza.

Come in tutte le occasioni di questo tipo ci sono interventi meglio riusciti, altri con temi interessanti ma non eseguiti benissimo, altri che non “ti parlano”, ma è innegabile che siano esperienze di grande arricchimento personale e professionale.

Con il senno di poi ho messo insieme alcune note sparse:

  • il mio intervento di venerdì era su “L’abc del sito per freelance“: ho parlato un po’ di contenuti e strategie e pochissimo di tecnologia, perché quella arriva molto dopo;
  • prima di me è intervenuta Silvia Toffolon, che abbiamo contattato proprio dopo il suo intervento al Freelance Camp dello scorso anno: ha parlato di creatività venerdì e di produttività sabato. Ha proposto una bellissima visualizzazione, ma io non sono riuscita a farla perché appena chiudevo gli occhi mi andava il cuore in gola da quanto ero agitata e stavo male fisicamente;
  • appena è toccato a me 1. ho gesticolato talmente tanto che mi è volato via il braccialetto 2. ho esordito dicendo ai miei amici che mi applaudivano e che facevano i cori “Siete delle merde”;
  • per fortuna non c’è la registrazione dell’intervento perché la keyword con la densità maggiore nel mio speech è stata “cazzo”, usata al posto delle virgole evidentemente. Ci sono le slide, lì le parolacce non le ho messe;
  • in mezzo a tutto questo delirio però giuro che ho detto delle cose interessanti, la gente annuiva e rideva, quindi direi bene;
  • se ti invitano a parlare in pubblico di fronte ai tuoi idoli prendi lo Xanax;
  • mi sono innamorata della Personal SWOT Matrix di Luigi Centenaro e la sto usando moltissimo per me e per i miei clienti;
  • sabato ho parlato del Business Plan: qui non ho detto parolacce perché c’era lo streaming e infatti la gente non rideva, ma annuiva. Ci sono anche le slide con tanti film che mi hanno insegnato molto su come si gestisce un business;
  • in questa occasione ho scoperto che non devo MAI presentarmi con il lucidalabbra nude tipo Kardashian perché sto veramente male. Avrei dovuto seguire i consigli di Barbara e puntare sul rossetto rosso.

Gli interventi tra sabato e domenica sono stati moltissimi, ne scelgo 3 che ti consiglio di non perdere, secondo me ti convincono a venire il prossimo anno (sul canale YouTube di Digital Update li trovi tutti):

Annamaria Anelli che ha fatto uno speech sull’importanza delle parole e su come tanto aziendalese ormai sia vuoto di significato e inutile. La sto corteggiando per scrivere su C+B, secondo me per l’autunno ce la faccio.

Marco Brambilla che ci ha intrattenuti con errori e menzogne per il professionista moderno. Devi guardare le slide mentre ascolti il video, così puoi godere appieno dell’umorismo surrealista di Marco. Lui è anche quello che fa il corso Stime, Preventivi e Negoziazioni che non dovresti proprio perderti.

Luca Sartoni, che ci ha bacchettati e ci ha invitati ad essere un po’ più idraulici. Dopo lo speech ti sarà chiaro perché. Sto corteggiando anche lui per scrivere il post definitivo su WordPress.com.

Insomma nel 2016 propongo di andarci in massa, cosa ne dici?

Francesca Marano

Founder di C+B. Aiuto le sviluppatrici e gli sviluppatori a creare l’open web. Director of Engineering di XWP. In passato ho lavorato da Yoast, SiteGround e come freelance. Ho guidato due release di WordPress.org, 5.3, “Kirk” e 5.4, “Adderley“. Per intenderci, il software alla base di oltre il 40% del web. Insomma, sono brava in quello che faccio, ma resto approachable, come si dice in inglese. C+B è il mio "progetto di una vita", è nato per aiutare, divulgare e condividere, perché penso si debba essere generosi con le proprie competenze.

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2 thoughts on “Freelance Camp 2015”

  1. mi piacerebbe un casino andarci, anche perché il blogfest non è più quella cosa li che era all’inizio dove ci incontrvamo e ci conoscevamo e apprezzavamo ma una manifestazione per brand. Ora da blogger siamo diventati tutti freelancer 🙂

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