Concorrenza S-leale. Lavoro dipendente e partita IVA

Lavoro dipendente e partita iva: si può fare!

Oggi rispondo alle richieste che ci arrivano da molte lettrici in merito alla possibilità o meno di aprire la partita iva nonostante si abbia già un lavoro da dipendente.

Sempre più spesso, infatti, molte di noi hanno bisogno di incrementare le entrate, vuoi perché in questo periodo di crisi economica si fatica ad arrivare a fine mese, vuoi perché le necessità e i bisogni variano e vuoi perché ci vogliamo togliere la soddisfazione di far diventare il nostro hobby un lavoro (tutto nostro).

Iniziamo con il caso in cui tu abbia un lavoro dipendente da datore di lavoro privato (part time, full time o altro) e voglia intraprendere una attività autonoma di tipo diverso. Ad esempio sei segretaria di uno studio legale e vuoi aprire la partita iva come web designer. In primis devi verificare, leggendo il tuo contratto di lavoro e il contratto collettivo nazionale, se ci sono dei divieti espressi. Meglio sarebbe anche informare il tuo datore di lavoro, per evitare problematiche che potrebbero portare ad un eventuale licenziamento. Superato positivamente questo gradino allora puoi iniziare a pensare alla parte “fiscale”.

Se vuoi aprire una partita iva individuale puoi scegliere tra tre regimi diversi: il regime dei minimi (prorogato e optabile fino alla fine del 2015), il nuovo regime forfetario e il regime ordinario.

Fermi tutti gli altri requisiti richiesti dalla norma, devi stare attenta se vuoi accedere al nuovo regime forfetario: in questo caso, infatti, puoi usufruire di questo nuovo regime esclusivamente se, avendo anche un rapporto di lavoro da dipendente, il reddito conseguito con l’attività di impresa o professione autonoma è prevalente rispetto al reddito da lavoro dipendente o assimilato, oppure, nel caso non fosse prevalente, solo se la somma dei redditi autonomo e dipendente non superi i 20.000 euro annui.

La possibilità di usufruire, invece, del regime dei minimi (con aliquota agevolata irpef al 5%) comporta la necessità di verificare che l’attività da esercitare non costituisca, in nessun modo, mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui l’attività precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni.

Nel caso, infine, si opti per l’apertura di una partita iva con regime “ordinario” non sussistono i limiti di cui sopra. Ricordati che se hai sia redditi da lavoro dipendente che redditi da lavoro autonomo (che siano professionisti oppure attività di impresa) sarai obbligata a presentare il modello di dichiarazione dei redditi Unico e non più il 730.

Vediamo ora il caso in cui tu abbia un lavoro dipendente da datore di lavoro privato (part time, full time o altro) e vuoi intraprendere una attività autonoma dello stesso tipo. Ad esempio lavori come web designer in una società e vuoi svolgere la stessa attività in forma autonoma. Qui bisogna fare attenzione a più cose. Posto che fiscalmente non ci sono differenze rispetto al caso precedente, la questione che appare delicata è quella della possibile e potenziale concorrenza con il tuo attuale datore di lavoro. Qui sì che il rischio del licenziamento è alto! Il mio consiglio, quindi, è di verificare esattamente quale attività intendi intraprendere e non rischiare di incorrere nell’inadempimento contrattuale.

Nel caso in cui tu abbia un rapporto di lavoro dipendente da parte di un ente pubblico o di una pubblica amministrazione dovrai effettuare una ricerca più approfondita in merito all’incompatibilità della attività autonoma che vuoi intraprendere. Qui, infatti, in aggiunta al problema della concorrenza, si tratta di capire se sei autorizzata a svolgere un’altra attività e se questa sia compatibile, in quanto solitamente il dipendente pubblico è obbligato a prestare il proprio lavoro in maniera esclusiva nei confronti dell’Amministrazione da cui dipende.

Infine un cenno al problema contributivo INPS.

Se sei un lavoratore dipendente a tempo indeterminato full time che avvia un’attività d’impresa commerciale, se è possibile qualificare il lavoro in azienda come prevalente sia in termini di tempo che in termini reddituali, non è necessaria l’iscrizione alla Gestione commercianti dell’INPS né il versamento di ulteriori contributi.

Se sei un lavoratore dipendente che avvia un’attività da libero professionista, è previsto l’obbligo di iscriversi alla Gestione separata INPS versando il contributo proporzionale del 23,50% (circolare INPS n. 58 dell’11 marzo 2015).

Nel caso di contratto di lavoro a tempo determinato bisogna valutare se complessivamente nel corso dell’anno il periodo trascorso come lavoratore dipendente possa essere o meno considerato prevalente rispetto all’attività commerciale esercitata.

Insomma, attenzione a Concorrenza e Brutte sorprese.

Carlotta Cabiati

Triestina d'adozione, maestra di sci, velista, commercialista e mamma, aiuto le mie clienti a sopravvivere senza incubi al mondo delle tasse, assistendole in maniera professionale e attraverso nuovi strumenti digitali e innovativi, anche a distanza. La mia esperienza riguarda la consulenza fiscale e societaria, ma mi occupo anche di docenze e di rapporti tra contribuente e Agenzia delle Entrate (contenziosi, assistenza in sede pre contenziosa, ecc.). Mi piace lavorare soprattutto con le donne, libere professioniste e freelance, dove in qualche modo rivedo me stessa. Passioni, interessi, famiglia e il sogno di avere una attività propria.

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9 thoughts on “Concorrenza S-leale. Lavoro dipendente e partita IVA”

  1. Buona sera Carlotta,
    io ho un contratto di lavoro full time a tempo indeterminato come dipendente, e vorrei aprire una p.iva col regime forfettario per avviare un’attività differente rispetto al lavoro che svolgo in azienda.

    Stando alla nuova legge di stabilità per il 2016, nel il regime forfettario (a differenza del 2015) viene reintrodotto il minimale contributivo INPS.
    Ho un reddito compreso entro il limite dei 30000€ annui.
    Il mio lavoro in azienda è decisamente prevalente sia in termini economici che di tempo rispetto all’attività che aprirei.

    La mia domanda è: avendo io un lavoro come dipendente con il quale la mia azienda mi versa i contirbuti, sarei esonerato dal versamento di ulteriori contributi?

    Grazie mille.

    Emilio

  2. Gentile Dott.ssa Carlotta,
    sono un impiegato a tempo indeterminato e full time con 35 anni compiuti nel mese di ottobre di quest’anno.

    Vorrei aprire la partita iva perchè sarei anche un web designer e quindi si tratterebbe un lavoro che non entra in conflitto con quello di impiegato.

    Quale regime mi suggerisce a seguito della riforma avvenuta nel mese di luglio di quest’anno (Jobs Act), inoltre, dovrei versare ulteriori contributi INPS? Devo sottolineare che con partita iva riuscirei a fatturare massimo 5/10 mila euro l’anno quindi molto meno rispetto al lavoro da dipendente.
    E se tutto mi va male nel senso che riesca a fatturare solo 2/3 mila euro l’anno, che costo ha l’apertura della partita iva ed il suo mantenimento per la durata di un anno?

    Grazie per la sua attenzione, buona giornata

  3. Buonasera
    sono una lavoratrice dipendente part time in uno studio professionale. Ho ricevuto una proposta per collaborare con un’azienda da casa e mi si chiede di aprire p.iva. Mi chiedo ma per i contributi inps come funzionerà? Ho dedotto dal suo articolo che la cosa è fattibile ma vorrei sapere a cosa vado incontro come costi? Cosa mi consiglierebbe?

  4. La parte in cui si dice “nel caso di contratto di lavoro a tempo determinato bisogna valutare se complessivamente nel corso dell’anno il periodo trascorso come lavoratore dipendente possa essere o meno considerato prevalente rispetto all’attività commerciale esercitata” ha un riferimento normativo specifico??

  5. Buongiorno,
    attualmente sono assunta a tempo indeterminato da una agenzia del lavoro, ma non ho più una azienda somministratrice. Percepisco un’indennità di disponibilità (non supererò i 20.000 euro annui), in attesa che l’agenzia mi collochi altrove.
    Avrei però intenzione di aprire partita IVA e cominciare una mia attività di consulente. Anche in questo caso potrei farlo senza dimettermi?

    Grazie.

  6. Buongiorno Carlotta,

    avendo un contratto a tempo indeterminato e la PI dei minimi ma senza aver mai fatturato nulla lo scorso anno, ho bisogno cmq di presentare il modello unico?

    Grazie
    Manuela

    • Ciao Manuela,
      se hai la partita iva, anche se non hai fatturato nulla sei obbligata alla presentazione della dichiarazione modello Unico (da quest’anno Redditi 2017).
      Buona giornata
      Carlotta

  7. Buonasera Manuela,
    Sono una docente a tempo determinato con contratto cattedra intera 18 ore al 30 giugno. Posso accettare un contratto part time presso uno studio commercialista?

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