Premessa: abbiamo scelto di essere presenti in vari spazi web e digitali.
Tra questi: sito, blog, social, newsletter, podcast, video.
La domanda è: come diversificare e organizzare la scrittura nel web, senza impazzire?
Questa domanda di partenza potrebbe spaventare la più placida delle persone.
Linfa: rendere viva l’esperienza di comunicazione
Ma noi non vogliamo farci spaventare, né impazzire. Anzi, desideriamo comunicare noi stesse e la nostra attività in modo che l’esperienza sia piacevole e utile prima per noi e poi, di conseguenza, per chi ci legge.
In verità, la cosa migliore sarebbe che ci divertissimo anche, comunicando, mentre ci prendiamo cura dei nostri contenuti scritti.
Per iniziare, ci conviene scomporre in una serie di problemi più piccoli quello che potrebbe sembrare un problema enorme: sarà più semplice trovare una soluzione adeguata a ciascuno dei problemi ridimensionati.
Alla fine del processo avremo anche una chiave per guardare nel suo insieme la questione dei testi diversificati per ogni spazio, come un panorama nebbioso dal quale a poco a poco vediamo emergere i sentieri che andremo a percorrere.
Una sola radice: tu
Il primo passo da compiere è comprendere al meglio la nostra identità personale, sempre collegata alla nostra identità professionale.
Come spesso ripeto, non è richiesto esporre i nostri momenti privati, ma occorre essere personali nel rendere manifesta la nostra esperienza concreta, i casi reali che abbiamo vissuto, gli errori da cui abbiamo imparato e, perché no, anche i successi, ma soprattutto nell’ottica dei risultati raggiunti e della chiarezza nell’indicare in che modo li abbiamo ottenuti.
Una volta stabilito questo punto di partenza, che possiamo suddividere in una mappa di capitoli, la mappa della nostra storia personale, possiamo iniziare a ragionare sugli spazi in cui condividere le puntate del nostro racconto, e in quale modalità.
Tronco: trova il tuo tono di voce
Sì, anche le parole scritte hanno un tono di voce.
In estrema sintesi, il tono di voce delle parole che scriviamo rispecchia la personalità della nostra attività, del nostro brand.
Per questo motivo, se ci conosciamo bene come persone e come professioniste (ed è la prima cosa che abbiamo da verificare, come abbiamo visto nel punto sopra), abbiamo anche una buona base per scegliere il tono di voce con il quale esprimerci in tutti i contenuti che produciamo.
Alla consapevolezza di chi siamo si aggiunge la conoscenza del nostro pubblico ideale: in questo modo possiamo calibrare il nostro tono di voce al meglio, cercando ogni volta un buon equilibrio tra l’io che scrive e il tu che legge.
Ecco alcuni esempi:
- i nostri lettori amano le comunicazioni informali e fresche? Possiamo scegliere un tono di voce più o meno spiritoso o ironico, senza scadere nello sforzo di apparire simpatiche o brillanti a tutti i costi
- il nostro prodotto o servizio è per un pubblico formale ed elegante? Orientiamoci a un tono di voce lievemente più distaccato, ma capace di rimanere caldo e rassicurante
- il nostro interlocutore si aspetta un approccio serio e autorevole, perché la nostra materia è tecnica o scientifica? Se parliamo di fisco, di statistica o di altre discipline cerchiamo in ogni caso di non essere troppo impersonali, per essere sempre in grado di ispirare fiducia
… e così via.
Rami: per chi preparare i tuoi contenuti?
Ricordiamolo sempre: non dobbiamo essere ovunque.
Le prime domande da auto-rivolgerci per decidere gli spazi principali in cui condivideremo i nostri contenuti più approfonditi e articolati sono:
- dove si trova la maggior parte delle persone a cui intendo parlare?
- queste persone amano o trovano più utile vedere, leggere o ascoltare?
Foglie: che contenuti-fonte puoi pubblicare, e dove?
Una volta individuate risposte il più possibile realistiche alle domande precedenti tramite ricerche, eventualmente supportate da sondaggi o interviste dirette, esploriamo e selezioniamo alcuni strumenti web per costruire i contenuti-fonte, cioè i contenuti principali, articolati e complessi, che troviamo più congeniali a noi e alla nostra attività:
- articolo di blog
- episodio di podcast
- video
Ad esempio: potremmo anche scegliere di non avere un blog, almeno all’inizio, se temiamo di non poterlo seguire da subito con la cura necessaria, oppure se non ci sentiamo portate o subito pronte per crearlo, mantenerlo, farlo crescere.
Però, viceversa, potremmo scoprire di amare alla follia la creazione di podcast o di video.
Frutti: quale tipo di testo, per ogni spazio digitale e social?
Una volta definito e preparato il contenuto-fonte, arriva il momento di condividerlo in vari spazi digitali e social per favorirne la diffusione.
In un articolo precedente avevamo visto alcuni spunti per trovare le idee da trasformare in parole scritte.
Abbiamo già affrontato il dilemma della scelta tra testi brevi o lunghi, questione che in parte è collegata al tema di questo articolo.
Nei punti seguenti vediamo alcuni esempi di testi, spesso abbinati a immagini, idonei per essere inseriti in una selezione (non esaustiva) di spazi digitali e social.
Non prima di porci una domanda a bruciapelo.
Puoi pubblicare lo stesso testo o contenuto in tutti gli spazi digitali e social?
Condividere lo stesso identico testo o contenuto in tutti gli spazi digitali e social potrebbe essere (forse) accettabile in alcuni casi come questi:
- se stiamo avviando la nostra comunicazione, perciò stiamo testando per la prima volta l’attività nel digitale e nei social
- se scegliamo di risparmiare energia e tempo per un periodo temporaneo
- se, intanto che osserviamo gli spazi digitali e social in cui siamo presenti, cerchiamo di capire per il futuro quali sono i contenuti migliori che ogni spazio digital/social valorizza meglio (immagine+testo, video+testo, solo testo… )
- se vogliamo che i nostri spazi digitali e social siano una mappa di riferimento sintetica e rapida per i contenuti che pubblichiamo altrove, ad esempio sul nostro blog o sul blog di altri.
Questa soluzione non è da escludere se, come spesso capita, abbiamo pubblici diversi in spazi digitali e social diversi.
Invece: come diversificare contenuti e scrittura negli spazi digitali e social?
Lo spunto che mi sento di dare è: cerchiamo di adeguare ogni nostro testo ai diversi spazi digitali e social ai quali è destinato, per valorizzare al meglio il nostro contenuto-fonte a seconda dello spazio in cui lo condividiamo.
Prendiamo come punti di partenza l’articolo di un blog, un episodio di podcast, un video.
L’obiettivo è fornire, già nei social, un contenuto informativo, ispirante, utile, piacevole, perché una volta o l’altra questo possa invogliare il lettore a interagire, a curiosare nel blog, a porre una domanda: vale a dire, a compiere una azione concreta nei nostri confronti.
Possiamo utilizzare e valorizzare al massimo i contenuti-fonte estraendone alcune parti adatte ad ogni singolo spazio digitale e social.
Qui sotto sintetizzo alcuni esempi di strumenti e spazi digitali e web tra cui inserisco anche la newsletter, non esaustivi ma utili come spunto e orientamento.
Filo conduttore tra i contenuti-fonte: newsletter
Se inviamo una newsletter possiamo inserire al suo interno un breve riepilogo dei principali contenuti-fonte pubblicati nell’intervallo precedente.
L’obiettivo non è ottenere un semplice copia e incolla dei link, ma offrire valore aggiunto mediante una presentazione logica dei vari pezzi, che ad esempio possono essere collegati da brevi riflessioni con la funzione di filo conduttore tra un link e l’altro.
Intrattenimento piacevole: Facebook
Se usiamo Facebook, uno spazio in cui si passa il tempo ma anche dove è possibile informarsi e intrattenersi piacevolmente nel caso di tanti progetti (pagine, gruppi, a volte profili) ben pensati e gestiti, possiamo inserire il link all’articolo di blog (o all’episodio di podcast, o al video).
Possiamo aggiungere una frase personale o una riflessione non presente nel contenuto, in eventuale abbinamento ad una breve citazione, oppure ad un sommario o a una mappa orientativa in forma di elenco riferita al contenuto-fonte.
Immagine e testo: Instagram
Se ci piace Instagram, l’elemento-guida dei post sarà una bella immagine (ad esempio quella dell’articolo) oppure un mini-video, abbinati ad una didascalia esplicativa e a un buon mix di hashtag, dal più specifico al più generale.
Sintesi informativa: Twitter
Se scegliamo Twitter, abbiniamo al link un breve contenuto che abbiamo estrapolato dalla nostra fonte: che sia informativo, chiaro, denso nella sua sintesi, con spunti interessanti.
Approccio professionale: LinkedIn
Se ci troviamo bene con LinkedIn, l’approccio sarà orientato in modo più esplicito all’ambito lavorativo, quindi immaginiamo di rivolgerci a interlocutori quali: potenziali nuovi clienti, fornitori, collaboratori, esperti o appassionati della nostra stessa attività con cui potremmo creare partnership o altre forme di relazione professionale.
In questo caso inseriamo contenuti chiari, orientativi, aperti al dialogo.
Condivisione agile: Telegram
Se non possiamo più fare a meno di Telegram come la sottoscritta, ogni post sarà una breve sintesi con link abbinato, concentrata al punto giusto da far fermare il lettore nel nostro canale o nel nostro gruppo, senza prendergli troppo tempo.
Identifica la tua radice e dai linfa alle foglie, senza farti mancare l’aria
Hai appena letto gli spunti base che mi sento di condividere.
Se vogliamo stravolgere un po’ le regole, la strada della sperimentazione è tutta nostra: l’importante è registrare dove otteniamo i risultati più soddisfacenti e cercare di migliorare sempre.
È essenziale non farci mai mancare l’aria: vale a dire, rimaniamo sempre coscienti del fatto che non dobbiamo usare tutti gli strumenti messi a disposizione di giorno in giorno dalla tecnologia, ma dobbiamo selezionarne in modo attento pochi, in particolare quelli più vicini alla nostra sensibilità personale e al contempo più adatti al nostro pubblico, ai nostri contenuti, ai nostri obiettivi.
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