Imparare dai propri fallimenti (ed essere felici)

A chi non è capitato di fare delle scelte sbagliate nella vita? E poi anche di veder trasformare quell’errore in un vero e proprio fallimento? Probabilmente è successo a tutte, almeno una volta. Quando è sfumata una collaborazione lavorativa in cui speravamo da tempo, quando una relazione importante è andata in frantumi, quando il progetto su cui abbiamo investito soldi e fatica non ha prodotto i frutti che avremmo voluto – solo per fare qualche esempio concreto.

Il lato positivo delle situazioni in cui commettiamo degli errori e poi ci sentiamo delle fallite per questo, è che possiamo imparare delle lezioni di vita importanti, grazie alle quali è auspicabile non solo evitare di commettere gli stessi errori in futuro, ma anche scoprire o ritrovare aspetti importanti di noi stesse; aspetti probabilmente ancora sconosciuti, ormai dimenticati, consapevolmente ignorati.

Io ho imparato molto dai miei fallimenti e oggi voglio condividere con te 5 lezioni che ho fatto mie nel corso degli anni, nella speranza che possano esserti di aiuto qualora stessi lottando con un ingombrante senso di fallimento.

È permesso sbagliare

C’è questa idea diffusa che un fallimento equivale a un disastro, pertanto sbagliare non è un’alternativa consentita. In realtà, non è affatto così; non solo perché siamo persone, e come tali non possiamo sapere o saper fare tutto, mentre siamo in grado invece di imparare ogni giorno, mentre viviamo; ma anche perché un fallimento è UN fallimento e non un susseguirsi di tragedie e infelicità. Certo, comporta fare i conti con le emozioni che viviamo quando commettiamo degli errori – delusione, angoscia, rabbia, tristezza, impotenza – ma così come siamo sprofondate, possiamo risalire. E ricominciare con occhi nuovi e più (e nuovi) tesori in tasca.

Perdonarsi è difficile quanto necessario

Quando prendiamo atto di aver fallito in qualcosa (o con qualcuno) può essere forte la tendenza a criticarci e darci addosso. Attenzione, l’autocritica è fondamentale per comprendere cosa abbiamo sbagliato e cosa avremmo potuto fare di diverso, per ottenere un risultato migliore. Tuttavia, quando è eccessiva e molto presente, rischiamo di ottenere il risultato inverso: un unico fallimento diventa dilagante e insistente e ci trasforma in donne fallite. Perdonarsi può essere difficile, ma è necessario per rendere i nostri errori quello che sono realmente e cioè non azioni irreparabili e condannabili, ma qualcosa che abbiamo fatto per dei motivi precisi: incompetenza, ingenuità, valutazioni inadeguate. Qualcosa che possiamo cambiare, per il futuro.

Si può cambiare rotta

Quando facciamo una scelta nella nostra vita, spesso senza neanche accorgercene, ci sentiamo come se fosse LA scelta, quella definitiva, su cui non si può dubitare, che non si può modificare. Qualora si rivelasse fallimentare, sarebbe la fine. Quando si rivela fallimentare, è la fine. La realtà è diversa, però: esistono delle alternative, anche agli errori. Il fatto che a volte è difficile individuarle non significa che non ce ne siano; al contrario, abbiamo sempre la possibilità di scegliere ancora e cose diverse, anche quelle che non avremmo mai creduto di poter anche solo considerare. Potrebbe significare che dobbiamo ammettere di aver sbagliato o dare spiegazioni a chi ci chiede perché stiamo cambiando rotta, ma si può fare. E allora, potremo anche vedere il fallimento che ci ha portato a scegliere di meglio come una vera benedizione.

L’umorismo può rivelarsi un caro amico

A volte, sorridere di noi stesse, dei nostri traballamenti e delle cadute, può aiutarci ad alleggerire situazioni difficili, e farci vedere i nostri errori come qualcosa di buffo piuttosto che come un pesante macigno. L’umorismo ha il potere di ricollocare i nostri errori nella giusta posizione, a rendere il loro impatto meno pervasivo, a dargli il giusto peso. Aiutandoci, così, a ricordarci che dopo quell’errore ci può essere altro, che si può traballare e anche cadere, ma poi rialzarsi. E riprendere da dove ci eravamo interrotte o ricominciare con un’energia nuova, alleggerite, piuttosto che rimanere incastrate in pensieri limitanti ed emozioni laceranti.

Migliorare è possibile

Gli errori aiutano a fare meglio. Se li accogliamo come possibilità di cambiamento perderanno il loro potere di farci sentire come chi non ha altra scelta se non rassegnarsi alla propria disgrazia – con tutte le emozioni di tristezza, rabbia e frustrazione che ne conseguono. Il punto è guardare in faccia l’errore e chiedersi: cosa ho sbagliato? Come mai ho fatto questa scelta? Cosa potevo fare di diverso? Come terrò conto del mio errore in futuro?

E tu, cosa hai imparato dai tuoi fallimenti? Prenditi del tempo per pensarci su e se vuoi condividi le tue lezioni preziose nei commenti al post: sarà bello confrontarci sulle nostre esperienze!

Liria Valenti

Sono una psicologa e psicoterapeuta: accompagno le persone in percorsi di psicoterapia, aiutandole a sentirsi padrone della loro vita e a fare scelte più consapevoli e felici. Amo tante cose del mio lavoro, ma quello che mi piace di più è: ascoltare, (ri)costruire insieme, emozionarmi.

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1 thought on “Imparare dai propri fallimenti (ed essere felici)”

  1. Credo che se le conseguenze dei fallimenti fossero solo tristezza, delusione o senso di inadeguatezza, saremmo “a cavallo”. Ma se sono qui a commentare in un blog che parla di vita pratica e di carriera lavorativa, fallire non è solo questo. In questo contesto fallire può anche voler dire vedere la propria attività distrutta, non poter pagare l’affitto, le bollette e fare la spesa. Il fallimento dovuto ai propri errori ha anche e soprattutto un riscontro nella vita reale di tutti i giorni. Ecco che non basta l’umorismo..

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