Prima o poi arrivano dei momenti nella vita privata difficili, soprattutto se lavori in proprio: sei convinta allora di essere spacciata. Se tutto ricade sulle tue spalle, l’unico scenario che ti sembra possibile è una tragedia alla Titanic, dove ogni cosa è destinata a colare a picco con te. L’arte della conciliazione è forse impossibile, come ci racconta Barbara. Ti resta solo da prepararti al peggio (rinunciare a lavori, perdere contatti, fare brutte figure).
In mezzo alla tempesta potresti anche scoprire però un miracolo inaspettato: a volte le cose possono andare in modo diverso da come temevi!
Piccola premessa: le riflessioni di questo articolo nascono dalla mia vita vera, privata e lavorativa. Da quando la mia attività ha iniziato a nascere ho vissuto crisi esistenziali, trasferimenti, separazioni matrimoniali e, ultimissimo, un brutto problema recidivo di ernia al disco che mi ha bloccata per settimane. Insomma, ‘na tragedia!
Quando ero una lavoratrice dipendente e pensavo con vaghezza a una vita da autonoma, tutto questo mi pietrificava. Già è difficilissimo farcela quando hai il 100% delle tue risorse disponibili, sei performante, focalizzata e pronta a scattare. Se poco poco hai qualche cedimento, imperfezione o difficoltà, come mai potrai farcela?!
Quello che sto (ancora) imparando sulla mia pelle è che la realtà a volte è molto più magica di quello che puoi prevedere!
La mia mente è letteralmente esplosa nel rendersi conto che sì, oggettivamente sono stati momenti difficili, intensi e problematici, ma il mio business ha continuato a crescere, evolversi e migliorare.
Nonostante la mia vita privata.
Sto parlando di strati geologici di pensieri limitanti che si sono sgretolati un po’ alla volta e hanno lasciato spazio a scenari nuovi e rivoluzionari.
La prima consapevolezza è che tu non sei il tuo business.
Certo, l’hai creato come un figlio: sognato, desiderato, progettato e partorito. C’hai messo dentro tanti preziosi pezzeti di te stessa, le tue capacità, i tuoi talenti. Magari ha anche il tuo stesso nome. Ma proprio come un figlio, il tuo business ha una sua vita autonoma, una sua ecologia, i suoi tempi, una sua anima! È un’entità separata da te e che supera la somma delle tue parti.
Forse all’inizio vi siete fusi in una relazione simbiotica e fai fatica ora a trovare i confini e i limiti, ma come racconta anche Spora il momento del distacco e della crescita arriva.
Le altre cose fondamentali che ho imparato da queste esperienze sono:
- puoi chiedere aiuto. A volte non ci si accorge delle vere risorse che si hanno a disposizione, e spesso succede perché, se non chiedi, non si possono nemmeno mettere in moto per aiutarti!
- arrenditi. Non nel senso di dichiararti sconfitta, ma di accettare e mostrare la tua vulnerabilità. Sforzarti di essere diversa da quello che sei in questo momento aumenta la tensione, lo stress, ti fa sentire più sola ed esposta. Invece provare a stare con quello che l’Universo ti sta portando nel presente ti permette di essere autentica, realista e un briciolo più serena.
- diventa flessibile. Se le cose non stanno andando come da programmi, la rigidità non ti può essere di grande aiuto. Ammorbidisci e lascia un po’ andare l’ansia del controllo.
- cerca i tesori nascosti. Tutte le esperienze che vivi hanno qualcosa per te: lezioni da imparare, scoperte, occasioni di crescita, nuovi contatti. Alla fine di tutto, almeno avrai un piccolo bottino prezioso.
- sii grata per tutto quello che c’è e sta funzionando. Sì, potrebbe sempre essere peggio di com’è. Meglio allora ringraziare.
- coltiva fiducia nel tuo business. Lasciati sorprendere, dagli fiducia! Rischi di scoprire che hai coltivato meglio di quel credevi.
Vuoi andare ancora un po’ più in là con l’esplorazione? Prova a immaginare che tu e il tuo business siete due alleati, due partner che stanno co-creando qualcosa assieme in questo mondo fisico.
Ok, sembra un po’ strana vista così, ma sperimenta questa prospettiva per un momento. Tu sei il canale che ha dato alla luce qualcosa che ora esiste al di fuori di te. Sei la sua mamma, e la tua attività cresce e si rende autonoma più velocemente di quello che forse pensi. Ha un carattere tutto suo, dei suoi obiettivi (che magari non sempre si adattano ai tuoi) e una missione. Quali sono?
Ci provo tantissimo, non sempre ci riesco, ma ci provo 🙂 Grazie Ilaria, il post giusto al momento giusto, insieme alla saggezza di Mystic Medusa oggi mi ha regalato ben due consigli utili, grazie!
Dai Marano, che ci proviamo tutte! A volte ci si riesce, a volte si impara 😉
faccio ancora molta fatica a staccarmi dal mio bimbo, il mio business. Però sono d’accordissimo sul fatto che non è me e alle volte ha gambe più solide delle mie. In un momento no per me, lui andava da solo. Questo mi ha stupita moltissimo.
Ciao e grazie moltissimo per quello che fai/fate.
Chiara
Ciao Chiara, grazie a te perché ci leggi e sei passa qui a commentare. È vero che non è facile, ma come con i bambini (credo, perché non sono mamma) poi ti prende un senso di orgoglio e anche un po’ di leggerezza a vedere che han gambe forti per andare in giro per il mondo 🙂
Sono all’inizio quindi, come potrai immaginare, completamente terrorizzata dalle stesse paure che hai elencato tu in questo articolo. Ma proprio perchè sono sulla linea di start farò tesoro dei tuoi consigli per imparare a lasciar andare il corso delle cose senza irrigidirmi troppo. Complicatissimo per una maniaca del controllo come la sottoscritta ma… ci sto lavorando!
Ti capisco Deborah! Il nostro animo control freak è utilissimo in certi casi (tipo quando bisogna riordinare le fatture in modo maniacale), ma per altre cose va proprio addomesticato. E così poi impariamo a tenerlo a bada anche in altri ambiti della vita, il che non guasta 😉