Quando investire e quando dire no

Qualche mese fa, durante una #CBchat è saltata fuori una delle note dolenti di chiunque lavori in proprio: riuscite a farvi pagare il giusto?

(Interno, sera, musica da sottofondo horror misto suspense, groppo in gola e sguardo sconsolato).

Purtroppo tutte noi almeno una volta ci siamo cascate e ci siamo, passatemi il termine, svendute. Il coraggio di dire no (dai sono solo due lettere, non sono difficili da pronunciare, provaci: NO) è una delle cose più difficili, soprattutto per chi arriva dalla sicurezza di un lavoro fisso.

Tutti abbiamo accettato, pentendoci immediatamente, almeno un lavoro sottopagato o quantomeno non pagato il giusto. Qualcuno ha detto che a volte è difficile superare lo scoglio del non posso valere così tanto, ecco qui mettiamo subito in chiaro che se non capisci tu il tuo valore, difficilmente lo percepiranno gli altri.

Facile, certo, a parole! Ma siamo davvero in grado di capire quando non accettare un lavoro?

Pensaci bene, se uno viene da te, forse ha già capito che il tuo prodotto/servizio gli interessa, quindi fatti sotto! Poi il compromesso, a mio parere, a volte ci sta, ma stai bene attenta che ne valga la pena. Come lavoratrice indipendente sei anche una imprenditrice, e cosa fa un imprenditore se non investire?

A me in prima persona è capitato e ancora capita di accettare collaborazioni a progetti che credo potrebbero trasformarsi in qualcosa di valore, per cui mi faccio pagare meno e/o magari lavoro un po’ di più. Cosa ne ricavo? Gratificazione personale. Ci sono lavori che prendo e tengo, lo ammetto, a mero scopo economico, ci metto impegno e sono quelli che mi portano via più tempo e per cui vengo pagata meglio. Ce ne sono altri per cui a malapena rientro delle spese, ma che mi piace fare, mi spezzano la giornata e credo potrebbero svilupparsi positivamente col passare del tempo. Questo non significa svendersi ma investire. Non soldi di tasca propria magari, ma tempo e risorse che valgono forse ancora di più.

Ma non dimenticare che il mondo è pieno di furbi. Quelli che vorrebbero tutto il tuo tempo pagandoti il meno possibile. Ecco a loro devi (non che sia obbligatorio, ma sì, ne va della tua salute) dire di no.

Come fare davvero a dire no?

Sii semplice e diretta, inizia la frase con un bel no e, se possibile, dai una motivazione reale e pratica della tua scelta. Credimi se ti dico che ti porterà più benefici un “no, mi dispiace, in questo momento sto lavorando a un altro progetto” che un sì sottopagato che ti causerà stress e notti insonni.

Cerca sempre di essere oculata, soppesa bene i costi – benefici di ogni lavoro che ti propongono e non accettare solo perché temi di restare senza far nulla. Di solito è davvero meglio un bel periodo di vacanza che un brutto mal di stomaco.

Infine, se proprio davvero (ma davvero davvero davvero) non vuoi/puoi dire di no a un lavoro che prevedi potrebbe portarti disagi e problemi, allora sii venale: chiedi tanti soldi. So che sembra brutto, ma pensaci bene, se uno ti ha scelto e ti vuole a tutti i costi allora sarà disposto a pagarti bene. Se accetterà di ricompensarti lautamente, allora sopporta lo stress per qualche settimana e preparati per un bel viaggio ristoratore a fine contratto.

Ricorda sempre il tuo valore e anche gli altri si accorgeranno di quanto vali!

Federica Cantrigliani

Psicologa clinica prestata al mondo della comunicazione. Mi occupo di uffici stampa tradizionali, digital PR e social media. Adoro il mare, i dinosauri e il gelato; sono un'eterna indecisa e amo le contraddizioni (o forse no?!)

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