Ti è difficile metterti a fare un lavoro e te le inventi tutte pur di rimandare? Aspetti che si avvicini la scadenza di una consegna importante per metterti a produrre con impegno? Ok, sei una procrastinatrice! Ehi non è un offesa, anche se suona male ed è pure difficile da dire.
La realtà è che sei in buona compagnia, i neuroscienziati infatti affermano che l’essere umano è per natura procrastinatore. Tutti tendiamo a preferire piccole ricompense subito, piuttosto che ricompense più importanti tra qualche tempo. Ciò induce a non valutare in maniera appropriata gli effetti futuri di sacrifici presenti. Questo comportamento è dovuto al nostro istinto di sopravvivenza che ci suggerisce che non possiamo apprezzare una risorsa in futuro se non sopravviviamo oggi. L’attitudine che ci porta ad alimentare la felicità a breve termine, sottovalutando i possibili disastri futuri, tecnicamente viene chiamata hyperbolic discounting, ovvero ribasso iperbolico.
Ecco svelato il motivo per cui tendiamo a stare più volentieri su Facebook e Twitter, piuttosto che lavorare al difficile progetto che dobbiamo consegnare tra qualche settimana, ma che potrà fare la differenza nella nostra carriera. Non è che siamo irresponsabili, è che soffriamo di ribasso iperbolico!
Oltre a questo effetto, già di per sé fortemente di ostacolo ai nostri buoni propositi, si aggiunge un altro fenomeno. Stare sui social, ricevere messaggi e like, scatena nel nostro cervello una dose di dopamine, neurotrasmettitori che danno un senso di piacevolezza e benessere e ci portano a riprodurre i comportamenti (stare sui social) che vengono visti come positivi. Ed in effetti lo sono ora, ma riparliamone tra qualche settimana quando in prossimità della scadenza ci ritroviamo a non aver ancora fatto niente per quell’importante progetto…
Come vedi il cervello è una macchina complessa e incredibile, ma non è perfetta. E ha bisogno di un aiutino.
“L’ingrediente critico è alzare le chiappe e metterti a fare qualcosa. È così semplice. Un sacco di gente ha delle idee, ma sono pochi quelli che decidono di fare qualcosa a riguardo subito. Non domani. Non la prossima settimana. Ma oggi. Il vero imprenditore è un uomo d’azione.” Nolan Bushnell
Come smettere di procrastinare?
- Imponiti delle scadenza, è importante che il tuo io procrastinatore abbia dei punti di riferimento temporali, e le scadenze auto-imposte possono aiutarti molto. E se i limiti temporali sono imposti da terzi tutto funziona ancor meglio!
- Premiati a intervalli, magari facendo uso della tecnica del Pomodoro che prevede una breve pausa (5 minuti) dopo un periodo prestabilito di lavoro (a partire da 25 minuti). Nella pausa fai qualcosa che ti fa star bene: mangia uno snack che ti piace, naviga su internet oppure guarda i social. Ma rispetta i tempi!
- Fai una lista dei buoni motivi per cui vuoi fare un lavoro dedicandotici fin da subito, in questo modo rafforzi le motivazioni e minimizzi le indecisioni.
- Cerca di prevenire le distrazioni, tieni i social chiusi, escludi tutte le notifiche, poni fisicamente lontano lo smartphone (in un’altra stanza, ce la fai?!) e dedica tempo di qualità al tuo lavoro.
Se vogliamo non solo sopravvivere ma anche prosperare nel mercato dobbiamo dare una svolta al nostro istinto di sopravvivenza che risponde a leggi evolutive ‘vintage’. E nell’attesa che l’evoluzione faccia la sua parte dobbiamo darci da fare noi.
E ora smetti di procrastinare e a lavorare!
Fantastico! Grazie Sabrina. Devo assolutamente “comprare” un pomodoro 😛
Grazie Roberta! c’è anche la app del Pomodoro, se ti interessa (fa proprio tic tac come il timer ..)
Per me il rimandare vuol dire, invece, non mettermi mai in gioco (così non rischio di fallire). Ma piano piano, a suon di forza di volontà, sto cercando di rimediare e di buttarmi senza avere (troppa) paura.
Brava Silvia, sono sicura che all’arrivo dei primi risultati ti arriva sempre la carica (e la sicurezza!) per proseguire e pian piano passa la paura!
Io sono abituata a governare molte situazioni e quindi a prendere decisioni da sola, il procrastinare mi è utile per darmi il tempo di elaborare situazione e relativa decisione il cui esito dipende solo da me ma coinvolge altre persone.
ciao Diana, in effetti decidere di non decidere non è proprio procrastinare, per lo meno per come lo intendo io procrastinare è rimandare qualsiasi decisione, anche quella di non decidere. Mi sono incartata o mi si capisce? 😉
Hai ragione Sabrina, avevo inteso diversamente il termine perché anch’io mi concedo di “perdermi” in attività varie per non farne una di preciso, ma ho anche notato che questo “perdermi” o oziare come lo intendeva Seneca, mi è molto utile per far lavorare l’area del cervello deputata alle decisioni che poi prendo quasi per “illuminazione”, ma in realtà sono frutto di ragionamento sotto mentite spoglie mentre apparentemente sono impegnata in “stupidate”.
Questa è musica per le mie orecchie!! 🙂 Grazie Diana!
quanta ragione, quanta saggezza! io ho un po’ risolto con todoist e sunrise calendar che mi ricordano le cose in ogni dove. ma un po’ di procrastinazione rimane sembra, l’è dura vincere i difetti evolutivi! 😛
eheheh non è l’unica tara atavica che ci portiamo dentro …
Oddio… ho appena scoperto di essere una procrastinatrice anche io (ma quanto è difficile da scrivere?!).
Oltre ad app timer e fruttivendola, qualcuna ha un piano giornaliero d’attacco?
Mi rendo conto che io sono estremamente dispersiva e prima di iniziare un lavoro ci metto oooooore, giorni… anche se ne avrei una gran voglia!
HELP!
..io cerco almeno di procastinare con…stile…magari leggo online blog interessanti ;D….(così do un po’ di colpa anche a voi da buona procastinatrice)….