Questo articolo è un po’ diverso dagli altri: è un piccolo viaggio che collega la parola scritta alla voce, dai messaggi audio ai podcast fino a ClubHouse, che al momento non uso, in attesa del suo arrivo per Android anche se non ho alcuna fretta.
Vorrei mostrarti come la voce possa essere d’aiuto per veicolare parole memorabili.
Più che proporti dei consigli, questa volta vorrei raccontarti la mia sperimentazione personale e professionale a cavallo tra parola parlata e parola scritta.
Scrittura e voce: un intreccio importante e utile
- Tra parlato e scritto, la rinascita dell’audio
- La voce completa la nostra scrittura
- La parola scritta e parlata aiuta a organizzare i pensieri
- Chi parla bene, scrive bene?
- Dove possiamo usare la voce oggi
- Parlato per comunicare, scritto per progettare
- Parole a voce alta per esplorare la scrittura
- Approfondiamo insieme?
Tra parlato e scritto, la rinascita dell’audio
Ho la passione del canto da molti anni, anche se ho iniziato a studiare seriamente da poco tempo, inoltre sto seguendo un percorso di consapevolezza sulla voce nel parlato.
Se vuoi seguirmi in questo articolo, possiamo approfondire insieme il mio approccio sperimentale e comprendere quanto può essere importante la voce nelle nostre attività di comunicazione.
La parola scritta rimane essenziale, ma va sempre più intrecciandosi con la parola parlata, che è supportata dallo sviluppo continuo di funzioni legate all’audio all’interno delle principali app, e anche dalla nascita di nuove piattaforme in cui l’audio è protagonista, proprio come ClubHouse.
La voce completa la nostra scrittura
Anche prima di iniziare i miei percorsi di studio sul canto e sul parlato, che hanno un fondamento sia didattico sia di crescita personale e costituiscono delle vere e proprie discipline, avevo intuito che la voce è un elemento complementare, essenziale per arricchire e approfondire la nostra scrittura.
Il mio approccio sperimentale mi ha poi portato a cercare strade di formazione capaci di aiutarmi a scandagliare la dimensione vocale e uditiva, che ho trovato essere realmente molto collegata alla scrittura.
Soprattutto ai nostri tempi, in cui la scrittura è presente ovunque e ciascuno di noi la utilizza in un numero elevato di supporti, la parola parlata si distingue e torna importante come elemento di relazione tra i vari interlocutori.
Già molto prima dell’avvento di ClubHouse abbiamo assistito, negli anni scorsi, allo sviluppo dei podcast e di una dimensione uditiva che concentra l’attenzione su chi parla e porta l’ascoltatore a selezionare chi è in grado di veicolare anche a voce un messaggio importante.
La parola scritta e parlata aiuta a organizzare i pensieri
La parola ben organizzata, sia scritta sia pronunciata, è un modo per riordinare i pensieri, per chiarire le idee e per accendere il dialogo.
Prima di approfondire il discorso voce facciamo un passo indietro e torniamo alla parola scritta a mano che, essendo supportata dal gesto, ha una profondità particolare perché aiuta a fissare il pensiero mentre costringe a dare ordine a qualcosa che verrà messo su carta e concretizzato su supporti di vario tipo.
Il concetto di riorganizzazione vale anche per la scrittura digitale, perché anche in questo caso la nostra scrittura è uno strumento per mettere in ordine i pensieri.
Quando passiamo alla dimensione vocale ci serviamo dello stesso meccanismo capace di fare ordine, anche se non utilizziamo il gesto della scrittura: il fatto di utilizzare la voce ci obbliga anche in questo caso a dare un filo conduttore ai nostri pensieri e a renderli comprensibili per chi ci sta ascoltando.
Chi parla bene, scrive bene?
Saper articolare bene un pensiero a voce e saper argomentare in una conversazione è di certo una buona base per passare all’organizzazione dei pensieri attraverso la parola scritta, anche se le due dimensioni sono molto diverse tra di loro, e sia il parlato sia lo scritto hanno bisogno di allenamenti specifici per portare a risultati soddisfacenti.
Infatti, non è detto che chi sa parlare bene sappia anche scrivere bene, e viceversa: non è detto che chi sa scrivere bene abbia le competenze per parlare bene in pubblico.
Dove possiamo usare la voce oggi
Come ho accennato, negli anni i podcast si sono affermati e diffusi in riferimento a tantissime tematiche, e oggi ogni progetto podcast ha il proprio gruppo di riferimento, o meglio community o comunità, formata da persone interessate o appassionate.
Al contempo, si è sviluppata e affinata la possibilità di inviare note vocali all’interno delle diverse applicazioni di messaggistica, e sono nate nuove piattaforme specifiche dedicate alla voce come ad esempio ClubHouse.
Accanto a ClubHouse, altre piattaforme come Telegram hanno implementato la possibilità di utilizzare chat vocali di gruppo, con l’opzione a mio avviso eccellente di poter registrare il contenuto.
Tutto questo movimento intorno alle applicazioni che mettono al centro la voce che cosa può significare? Cosa può portare di utile nella comunicazione delle nostre attività?
Parlato per comunicare, scritto per progettare
Per quanto mi riguarda, mi sono sentita spinta a prendere confidenza con la mia voce e a utilizzarla come un vero e proprio strumento di comunicazione, in quanto è una tra le espressioni più tangibili e immediate della persona: l’audio lascia passare molti aspetti del nostro essere e ci porta subito al cuore di chi ci ascolta.
L’approfondimento e la sperimentazione sulla mia voce mi hanno portato anche a migliorare la scrittura, perché imparare ad articolare il parlato e renderlo essenziale e utile per chi ascolta mi allena a rendere sempre più funzionali anche i testi che produco.
D’altra parte, una scrittura che funziona bene aiuta a progettare anche i contenuti che saranno condivisi in formato audio.
Parole a voce alta per esplorare la scrittura
Spesso ricordo ai miei interlocutori quanto sia importante verificare la scrittura del testo tramite la lettura a voce alta, perché il nostro orecchio ci aiuta subito a capire quanto la scrittura sia fluida e quanto i concetti esposti scorrano bene.
In conclusione, sto sperimentando sulla mia pelle e sui miei progetti quanto parola parlata e parola scritta possono supportarsi a vicenda grazie alle loro caratteristiche diverse e complementari: le competenze richieste per sviluppare una dimensione possono arricchire l’altra.
Se vuoi sperimentare anche tu la parola parlata collegata alla parola scritta puoi visitare il progetto Telegram 1 Testo al Giorno nel cui gruppo di discussione Caffè esploriamo ed esploreremo, tra le altre iniziative, l’intreccio costruttivo ed espressivo tra voce e testo.
Approfondiamo insieme?
Se desideri chiarire qualche dubbio o approfondire aspetti particolari, ti aspetto qui sotto nei commenti.