Roberto Carretto ha accettato la tua richiesta d’amicizia.
Federica Parella ha visitato il tuo profilo.
129 persone hanno messo mi piace al tuo post.
1265 persone hanno guardato la tua storia.
Martamamma ti ha taggato nel suo post.
Maubaubau ha iniziato a seguirti.
CasaLettori, Mirandolina e GiuliaPicciPicci hanno ritwittato LucaLibri.
Ogni tanto mi chiedo: se venisse a farmi visita il mio bisnonno, cosa gli direi se dovessi spiegargli, in parole semplici, cosa sono i social, cosa significano i termini che utilizzo per raccontare cosa faccio sui social e, soprattutto, perché passo tanto tempo su questi micro e macro schermi, a chattare, twittare, commentare, leggere, condividere?
A cosa servono i social?
Al di là del sano “cazzeggio” da noia e relax post prandiale, come sono utili a chi li vuole utilizzare per lavoro? Perché, come sappiamo, i social sono un vero e utilissimo strumento di business, aiutano a promuovere la propria attività, a stringere alleanze, a trovare le persone giuste che parlino del nostro progetto, del nostro lavoro, del nostro negozio – anche del più piccolo.
Servono a costruire relazioni. Giorno dopo giorno. Ecco cosa risponderei al mio bisnonno.
Le relazioni virtuali e le digital PR
La forza dei social sono le relazioni.
E come tutte le relazioni, da quelle d’amore a quelle d’amicizia o professionali, anche quelle virtuali, che servono per entrare in contatto con giornalisti, influencer, blogger, ma anche con aziende a cui chiedere una sponsorizzazione, vanno coltivate.
Partiamo da un presupposto, che spesso ricordo anche a me stessa.
I fantomatici “utenti” sono persone, i followers sono persone, dietro e dentro le aziende ci sono persone. A loro dobbiamo rivolgerci, con loro intessere relazioni, parlare e dialogare.
- Linked’In: che non è solo la vetrina delle competenze, un curriculum online allargato, ma un social nato per mettere in rete i professionisti. Su Linked’In ci sono giornalisti e blogger, professionisti della comunicazione che scrivono e condividono articoli, commentano, fanno rete. Seguiamoli, commentiamo, condividiamo i loro articoli, entriamo in rapporto con loro. Quando avremo un comunicato da proporre, un argomento che ci piacerebbe trattassero, contattarli sarà più semplice. Se scriviamo loro per la prima volta, leggiamo con attenzione chi sono, cosa fanno, dove scrivono, se hanno un sito, quali sono le loro passioni. Quando chiediamo di aggiungerli alla nostra rete motiviamo la richiesta, presentiamoci, spieghiamo perché ci rivolgiamo a loro. In una parola, accorciamo le distanze.
- Twitter: utilissimo per fare digital PR. Sul social dell’uccellino si possono infatti individuare contatti interessanti, persone che condividono passioni, argomenti, contenuti e organizzarli in liste, poi creare interazioni. Grazie agli strumenti di ricerca interna possiamo individuare i diversi contatti e dividerli in liste, a seconda degli argomenti che ci interessano: food, sport, viaggi, politica. A questo punto non resterà altro da fare se non creare relazioni, interazioni e conversazioni.
- Instagram: il regno degli influencer e dei micro influencer. Qui è importante capire chi sono le persone da seguire. Per allacciare un contatto, interagire durante una diretta, condividere un post. A meno che non si abbia un bel gruzzoletto da spendere, dimentichiamo i grandi influencer e concentriamoci sui micro influencer, quelle persone con un numero di followers che rientra tra i 1.000 e i 100.000. All’interno della loro nicchia e della loro community godono di grande fiducia. Se ad esempio avete un negozio di abbigliamento sartoriale, fatto di pezzi unici realizzati a mano con tessuti eco, e vi piacerebbe che qualche influencer parlasse di voi, indossasse uno dei vostri pezzi; cercate di capire chi segue e si occupa di questi argomenti e temi. Sarà molto difficile che Chiara Ferragni vi consideri, magari invece ci sono influencer che parlano e indossano moda etica, giornaliste o blogger che trattano questi argomenti, anche su Instragram. In questi giorni, poi, in cui tutti fanno dirette su Instagram e Facebook, seguitele, cercate di capire se quella blogger o quell’influencer, fa proprio al caso vostro. Quindi contattatela, mandatele uno dei vostri pezzi, invitatela nel vostro negozio, se è in zona. Raccontatele qualche cosa di voi, del vostro lavoro, condividete.
- Facebook: ha un’utenza più anziana rispetto a Instagram, non è un social professionale come Linked’In, non è “snob” come Twitter. Un po’ cafone e simpatico, talvolta arrabbiato e polemico. Anche lì ci sono persone che possono essere interessanti: blogger, giornalisti, gruppi che trattano tematiche specifiche.
Un piccolo aneddoto
Qualche tempo fa dovevo contattare una giornalista freelance che scrive di salute per Vanity Fair. Sono partita da Linked’In, sono arrivata sul suo sito, ho scoperto che siamo pressoché coetanee e abbiamo una passione in comune: la montagna. La mia mail di contatto è iniziata proprio parlando di montagna. Ho trasformato così un contatto “freddo” in uno “caldo”: ho accorciato le distanze.
Voglio fortissimamente voglio
E se volete contattare un personaggio famoso? Incredibile ma vero, anche i Vip sono persone, in carne e ossa. Sembrano irraggiungibili, inarrivabili e invece talvolta non è così.
Avete un progetto sociale, una campagna che vi sta a cuore e che desiderate lanciare. Inaugurate il vostro spazio e vorreste tanto tanto invitare quell’attrice che abita in zona. Avete un libro da presentare e pensate che quello scrittore sarebbe il moderatore perfetto. Bando alla timidezza, mandategli una mail, contattatelo via social: tentar non nuoce, ci sono persone che vi stupiranno!
Pronti, partenza, via!
Mettiamo che avete una palestra di arrampicata con accanto un negozio di attrezzatura da montagna. Volete entrare in contatto con sportivi montagnini, ma anche famiglie con bambini che trascorrono le vacanze in montagna e potrebbero iscrivere i figli ai vostri corsi di arrampicata.
Iniziate allora a seguire online persone che parlano di sport in montagna: sci, freeride, trekking, arrampicata. Guardate cosa condividono, cosa amano, di cosa parlano.
Qualche nome?
Eccoli: personaggi da seguire, influencer, micro, macro, poco importa, un’azienda. Sono persone che trattano argomenti che a voi interessano. Potrebbero venire a una gara sportiva nella vostra palestra, indossare uno zaino con il vostro logo, organizzare con voi una giornata in rifugio, instaurare una partnership con voi.
Agganciateli, giorno dopo giorno.
5 piccoli accorgimenti
- Tempo, pazienza e cura: non abbiate fretta.
- Intrecciare relazioni non significa essere stalker.
- Autenticità innanzitutto: anche i social sgamano chi finge.
- Se non rispondono al primo contatto tentate una seconda volta, non vale la regola non c’è il due senza il tre. Alla fine mollate la presa.
- Non siate timide, metteteci del vostro. Condividete un articolo commentando e spiegando perché lo condividete. Raccontate cosa vi è piaciuto di quel post. Le relazioni sono come corde che si intrecciano, srotolate le vostre.