La scrittura nel crowdfunding: forma, anima e direzione

Ok, vi siete decise! Avete un progetto bello, bellissimo, ma vi mancano i soldi per realizzarlo e pensate che il crowdfunding sia lo strumento perfetto.

Volete lanciarlo su una piattaforma, pensate abbia le potenzialità per raccogliere i soldi di tante persone e diventare realtà.

Allora, è arrivato il momento di mettervi in gioco.

Mettere nero su bianco quell’idea: scriverla

Scrivere il testo di una campagna di crowdfunding significa dargli una forma, un’anima e una direzione, per permettergli di camminare con le proprie gambe e navigare sul web.

Partiamo dall’inizio.

La forma

Scrivere la campagna sarà il primo passo da compiere per mettere in ordine le idee, darle una forma e il suo primo vestito, con cui presentarsi al mondo.

Una volta cucito il vestito sarete pronti per caricare il progetto sulla piattaforma scelta.

Dovrà essere un vestito chiaro, semplice, efficace. Fin dalle prime righe, dovrà far comprendere se si tratta di un abito da sera o di una tenuta da trekking.

Per questo, prima di partire con la scrittura del testo, costruitevi una scaletta, che diventerà la traccia da seguire. Prima il cuore del progetto, le informazioni essenziali; poi i dettagli e per finire, le informazioni accessorie.

Facciamo un esempio.

Sara e Sveva sono due amiche, si stimano professionalmente e condividono valori e interessi, svolgono lavori complementari: insegnante di yoga e pilates la prima, psicologa che tiene corsi di danza terapia la seconda. Desiderano aprire uno spazio assieme, hanno trovato il luogo, luminoso e ampio, perfetto per le loro necessità. Ora hanno bisogno di un po’ di fondi per acquistare il materiale necessario alla scuola. Hanno pensato al crowdfunding, un ottimo strumento, oltre che per raccogliere fondi, per raccontare chi sono e come lavorano.

Il cuore del progetto deve concentrarsi sugli aspetti fondamentali della campagna, descriverli ed evidenziarli.

Riprendendo il nostro esempio:

Laboratorio Afya. Siamo Sara e Sveva. Sara è insegnante di yoga e pilates e Sveva è psicologa e psicoterapeuta, tiene laboratori di danzaterapia. Da oltre 10 anni lavoriamo con le donne e per le donne.

Laboratorio Afya è la nostra scuola di yoga, pilates e danza terapia. Uno spazio in cui ogni donna potrà ritrovare il proprio equilibrio, fisico e mentale. Afya in swahili significa Salute. Dalla salute della mente e del corpo passa il benessere di ciascuna di noi. Lo constatiamo lavorando ogni giorno con donne di ogni età. Per questo abbiamo voluto dare vita al Laboratorio Afya.

Abbiamo trovato lo spazio, una sala ampia e piena di luce, con due grandi finestre affacciate sul fiume. Ora abbiamo bisogno di voi per acquistare il materiale necessario ad aprire la scuola.

Non trascurate i dettagli. Le ricompense, ad esempio: come ho scritto qui, una campagna con ricompense raccoglie mediamente più di una campagna che non ne ha. Tornando a Sara e Sveva, potranno offrire lezioni e pacchetti promozionali. Anche nella descrizione della ricompense dovranno scegliere con cura le parole, per trasmettere il valore di ciò che offrono.

Anche le informazioni accessorie sono importanti: raccontate tutto ciò che distingue il vostro progetto dagli altri. Sara e Sveva potranno raccontare la loro formazione, i luoghi in cui hanno lavorato, che cosa significa per loro cura e benessere, yoga e pilates, danza terapia. Potrebbero dare voce alle clienti, raccontare come si svolge una lezione, i benefici di ciò che fanno.

L’anima

L’anima del vostro progetto sarà il video: uno strumento che cattura l’attenzione, scalda il cuore, suscita emozioni. Molte persone sceglieranno se proseguire l’approfondimento della campagna dopo averlo guardato per qualche secondo: è il momento in cui dovete giocare il tutto per tutto per agganciare il donatore. Anche se sarà un video di una manciata di secondi, anzi, proprio perché lo sarà, dovrà essere efficace, empatico ed essenziale.

Sì, lo so, vi state chiedendo: “Non posso leggere il testo che ho già preparato per il progetto?”. Ecco no, non si può fare. Un testo scritto per essere letto sulla carta o sul web non è adatto a un video. Troppo lungo, privo di ritmo e movimento.

Non state leggendo le previsioni del tempo, dovete far sapere a tutti quanto è bella o importante la vostra campagna!

Il progetto scritto prima potrà offrirvi spunti, parole chiave cui attingere, idee, ma non sarà il testo per il video.

Costruitevi quello che si chiama storyboard. Potrete disegnare lo sviluppo della vostra storia, perché questo sarà: una storia che si concluderà con una call to action. Schizzi, fumetti, mappe mentali, parole chiave, è valido tutto, non c’è limite alla fantasia, l’importante è identificare la sequenza logica che dovrà avere il vostro video, grazie alla quale guiderete il potenziale donatore verso l’obiettivo.

Potrà bastare una sequenza di 5 pannelli, che portano chi guarda a scoprire la campagna. Potrà essere la voce di cinque persone che illustrano il progetto in una sequenza veloce. Potranno essere dei fumetti; oppure, se avrete a disposizione un amico che fa il video maker, potrà essere un bellissimo video.

Ricordatevi però sempre qual è il vostro obiettivo: far capire il valore del progetto e convincere le persone a donare.

Ancora qualche suggerimento:

  • Usate l’immaginazione: collegate le immagini alle parole che volete utilizzare, il vostro video dovrà svilupparsi come fosse una storia. 
  • Scrittura: scrivete, scrivete, scrivete e poi selezionate, limate, scegliete. Scegliete con cura le parole che spiegano, danno ritmo, offrono il giusto tono al vostro video.
  • Rileggete e correggete: prima di girare leggete ad alta voce. Correggete ciò che non suona, le parole di troppo, le espressioni non efficaci. E non dimenticate di inserire la call to action. Lo scopo del video è invitare le persone a donare.
  • Tono di voce: scegliete il tono di voce che appartiene alla vostra campagna. Serio, ironico, commovente. L’importante è che tutta la campagna abbia lo stesso tono.
  • Infine, scegliete una musica adatta.

La direzione

Non basta aver scritto il progetto e realizzato un bellissimo video. Quando la campagna sarà online andrà raccontata e comunicata sui social e via mail.

Anche in questo caso la scrittura andrà calibrata a seconda del mezzo su cui verrà indirizzata.

Fondamentale aver preparato, prima di partire, materiale da utilizzare sui social, per raccontare e tenere vivo l’interesse sulla campagna. Potrete diffondere il video il giorno del lancio, ma dopo aver costruito un piano editoriale capace di reggere la maratona del crowdfunding.

Ecco qualche idea:

  • Spiegate, illustrate, raccontate. Non date nulla per scontato.
  • Mettetevi in gioco: la campagna siete voi!
  • Se avete un team che lavora con voi, dategli spazio.
  • Il video è come il maiale, non si butta via niente: errori, fuori onda, pezzi venuti male. Recuperate tutto e datelo in pasto ai social.
  • Se avete un testimonial, beh, spremetelo come un limone.
  • Raccontate le ricompense, se sono interessanti.
  • Fatevi ispirare da ciò che fanno gli altri, copiate ciò che pensate possa andare bene anche per voi.

E qui, qualche link di campagne ben fatte. Professionali, semplici e ironiche

SIGMA 50: Kevlar Reinforced Hoodie with Secret Pockets: felpa con cappuccio e tasche segrete

Jungle Jacket: la prima giacca al mondo per il ciclista urbano

Wastad – La carta igienica del futuro è interattiva, aiuta l’ambiente e le persone

Colto & Mangiato a New York: laboratorio eno-gastronomico che fa mettere le mani in pasta a centinaia di appassionati.

Raffaella Ronchetta

Aiuto i liberi professionisti, associazioni e piccole aziende a raccontarsi online e off line. Attraverso la scrittura, l'ufficio stampa, le pr e un'insana curiosità. Che mi porta a voler sapere sempre qualche cosa in più. Amo scovare le storie che stanno dietro alle persone.

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