Il contratto su misura per il tuo business

Nel corso degli anni, mi sono trovata molto spesso ad affrontare controversie relative ai tempi di consegna di un lavoro, ai termini di pagamento e – quando la prestazione aveva ad oggetto la realizzazione di un lavoro creativo su commissione – relative alla proprietà dell’opera che era stata realizzata.

Nella stragrande maggioranza dei casi il problema nasceva dalla mancanza di un contratto alla base del rapporto.

Perchè non ci ho pensato prima?

Alla mia domanda: “Avete firmato un contratto per questo lavoro?”, la risposta era quasi sempre negativa e subito seguiva una giustificazione della mia cliente, che di solito era: “i miei clienti si scoraggiano se chiedo loro di firmare un contratto”, oppure “con i miei clienti ho un rapporto amichevole e non mi sembra carino chiedere loro di firmare un contratto”.

Da avvocato, queste affermazioni mi sono sempre risultate strane perché, per deformazione professionale, ho sempre considerato il contratto un passaggio naturale, se non obbligato, per stabilire dei rapporti trasparenti, nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti.

In questo post proverò a darvi una nuova visione del contratto che, a mio avviso, può essere un grande alleato e un bel biglietto da visita in termini di professionalità.

Il contratto su misura per te

Come prima cosa, dobbiamo smettere di pensare ai contratti come qualcosa di noioso, burocratico, lungo e difficile da comprendere. In altre parole, ciascuno può utilizzare la forma che più gli si addice (se hai un e-commerce ti consiglio di rileggere nuovamente questo post di qualche tempo fa).

Se preferite, potete anche evitare la parola contratto. Dategli pure un nome che vi piace, l’importante è che i contenuti siano adeguati al vostro lavoro.

Probabilmente, a questo punto, starete pensando che non avete mai visto un “bel contratto”, né, tanto meno, vi siete mai appassionate alla sua lettura.

Vi capisco. Infatti, la maggior parte dei contratti che circolano tra i freelance e nelle realtà ancora non strutturate, sono semplicemente dei contratti standard trovati su internet e riadattati, più o meno consapevolmente, ai propri bisogni.

Di solito, questi format sono molto tecnici e spesso “sovradimensionati” rispetto alle esigenze di chi decide di adottarli.

Avrete capito che la prima cosa che vi consiglio di fare è quella di abbandonare i format trovati in rete.

Patti chiari, rapporti duraturi

Come secondo consiglio, vi invito a riflettere su quali sono le finalità che secondo voi dovrebbe svolgere un contratto. Ad esempio:

  • Spiegare chiaramente al cliente cosa mi impegno a fare e cosa NON mi impegno a fare;
  • riepilogare il prezzo dell’attività e le modalità e tempistiche con cui richiedo che venga pagato il prezzo;
  • fissare un termine per la consegna del lavoro;
  • se si tratta di un lavoro creativo su commissione, specificare di chi saranno i diritti di sfruttamento su quel lavoro.

Infine, una volta messi nero su bianco i punti che vi interessano, dovete trovare la sede più appropriata nella quale inserirli.

Potrebbe essere saggio, ad esempio, inserire questi punti nel vostro preventivo. In molti casi, infatti, manca il contratto, ma è presente il preventivo che viene sottoposto al cliente per essere sottoscritto per accettazione.

Quindi basterà fare un’integrazione al vostro preventivo inserendo i punti che vi interessano maggiormente per limitare eventuali incomprensioni con i vostri clienti.

Ovviamente, la materia contrattuale è molto complessa e i suggerimenti di cui abbiamo parlato non possono sostituire la consulenza di uno specialista, ma possono comunque fornirvi un aiuto concreto nell’attesa di potervi confrontare con un professionista.

Per quanto riguarda la forma grafica, invece, potete liberare la fantasia perché anche quando si parla di contratti anche l’occhio vuole la sua parte!

Benedetta Cacialli

Mi chiamo Benedetta, vivo a Firenze. Sono entrata nel mondo del lavoro nel 2008 con un obiettivo: occuparmi di arte e creatività. Dal 2015 lavoro come freelance e mi dedico prevalentemente a questo. Sono un avvocato e fornisco consulenze. Mi gratifica riuscire a trovare soluzioni e semplificare cose complesse. Quando non lavoro navigo alla ricerca di ispirazione oppure vago, in giro per il mondo.

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