Quando, per diletto o per necessità, ci troviamo a scattare una foto scopriamo quanto sia complicato, in realtà, passare dall’idea di foto che abbiamo in mente a un risultato che sia altrettanto appagante. Questo perché nessuna fotografia di qualità viene scattata per caso, che si tratti di foto in esterna o foto da studio.
Saper costruire un’immagine è fondamentale per ottenere buoni risultati, tanto quanto conoscere la tecnica fotografica e saper utilizzare lo strumento che utilizziamo per scattare.
Quando parlo di costruzione dell’immagine sto facendo riferimento a tutti quegli accorgimenti, regole e trucchetti di cui un fotografo, amatoriale o professionale, può servirsi per ottenere uno scatto che metta in risalto il soggetto o il messaggio prescelti. Vediamo quali sono e cominciamo da subito a scattare foto più ragionate per il blog, per i social e per le nostre vetrine online.
Le regole della composizione fotografica
La regola dei terzi
La principale regola di composizione fotografica si chiama regola dei terzi ed è un’indicazione compositiva di base che si può applicare a qualunque fotografia scattiamo, in qualunque formato. Si tratta di dividere l’immagine in tre parti uguali, sia in orizzontale che in verticale, formando una griglia con 9 sezioni e 4 linee che si incrociano tra loro. Nei punti di intersezione e lungo le linee di questa griglia i soggetti avranno un maggior peso per chi li osserva.

Si tratta di punti e direttrici che si trovano fuori dal centro e che aiutano a uscire dalla banalità del soggetto perfettamente centrato classico della foto più amatoriale. La griglia dei terzi può essere ormai attivata su qualunque smartphone e fotocamera ed è utile da subito per scattare foto più interessanti ed equilibrate.

Diagonali e linee guida
I nostri occhi sono abituati a seguire le linee. Sfruttare questa attitudine per guidare lo sguardo dell’osservatore nella lettura del nostro scatto è un’altra tecnica compositiva piuttosto semplice da seguire.
All’interno del riquadro del nostro scatto ci sono linee immaginarie come le diagonali, l’orizzonte o le linee che possono partire da un qualunque punto di fuga e che si possono costruire o seguire in modo ideale per costruire la scena. In corrispondenza di un punto di fuga si può posizionare un soggetto oppure si può sfruttare questa regola prospettica per dare maggiore tridimensionalità alla scena.

Simmetrie e ripetizioni
Proprio come l’occhio segue naturalmente le linee, così è abituato a cercare in modo inconscio simmetrie e ripetizioni. Perciò le immagini che contengono elementi di questo tipo tendono a essere più gradevoli e semplici da leggere. Questi pattern, sui quali lo sguardo si accomoda, sono inoltre un mezzo per far emergere un soggetto, spezzando l’armonia.

Contrasti
Cercare i contrasti tra lo sfondo e il soggetto lo fa spiccare in maniera inequivocabile. Un fondo estremamente chiaro o estremamente scuro sono ideali per creare contrasti ma potrebbero anche appiattire la scena, dunque questo è un espediente che va utilizzato con un certo occhio. Si ottiene un ottimo contrasto anche in immagini più colorate se si utilizza correttamente la teoria del colore, abbinando colori complementari e/o analoghi per un risultato di sicuro effetto.

Cornici
Un altro espediente utilissimo a definire senza equivoci il soggetto di uno scatto è quello di utilizzare delle cornici, cioè una forma geometrica, unica o ripetuta, che contenga il soggetto e lo inserisca nella scena senza farlo perdere. A questo scopo tornano assai utili finestre e porte ma anche piatti e taglieri per chi, come me, si occupa di foto di cibo.

Punti di vista
Infine, il miglior modo per comporre un’immagine, quando ciò che vediamo ci convince poco, è cambiare il punto di vista. Variare la posizione dell’inquadratura, allargare o restringere lo spazio intorno al soggetto, cercare nuove angolazioni spaziando da una vista perpendicolare a una zenitale, considerate le infinite sfumature nel mezzo.
Fotografare è soprattutto una questione di esercizio, non solo tecnico ma anche di sguardo e dunque l’unico modo certo per migliorare è quello di continuare a provare e non arrendersi alla frustrazione di non aver ottenuto, fin dal primo scatto, ciò che stavamo cercando.
E, a proposito di questa sensazione, un suggerimento che mi sento di dare è anche quello di lasciar “decantare” i propri lavori fotografici e riguardarli, a distanza anche di giorni, in modo da valutarli con meno incanto o disincanto. Ogni fotografo tende, per carattere e propensione, a innamorarsi troppo o a odiare troppo il risultato del proprio lavoro e a rovesciare su una singola immagine le proprie sensazioni e aspettative.
Per potersi dare un parere più razionale servono tempo ed esperienza e soprattutto la consapevolezza, presente con una maggiore maturità di esercizio, che quando scattiamo una foto da pubblicare non la stiamo scattando per noi. Il nostro scatto non deve piacere a noi ma deve comunicare, correttamente e in pochi istanti, il proprio messaggio ad altri osservatori.
Dunque è importante considerare, specialmente quando si tratta di foto di prodotti che intendiamo vendere, il punto di vista del possibile compratore fornendogli una vista completa e un’idea del prodotto che corrisponda esattamente a ciò che acquisterà, in modo da convincerlo a comprare senza deludere le sue aspettative.
Una foto può mentire su colori, dimensioni e dettagli (e non solo per questioni di ritocco, ma anche per via della distorsione della lente e di altre questioni prospettiche), quindi nella composizione è importante anche inserire dettagli che aiutino i nostri clienti a valutare queste caratteristiche e a immaginare questo prodotto nelle loro vite, senza creare illusioni.