Ho ho ho! È Natale anche quest’anno!
Notizia incredibile, eh? E come sempre non potevo lasciarti andare verso il 25 dicembre senza una selezione di titoli pescati apposta per te fra le uscite di questi ultimi anni – sì, perché quando mi metto qua a scrivere, cara cpiuber, non guardo solo alle ultime uscite, ma cerco di pensare anche a qualcosa che potrebbe essermi sfuggito dai consigli del passato.
Che siano per te, per il tuo relax vacanziero, o da regalare a qualcuno che è nel tuo cuore, ecco qua i quattro libri che ho scelto per te quest’anno.
Agatha Raisin. Natale addio! M.C. Beaton – Astoria edizioni
Conosci Agatha Raisin?
Se ancora non hai mai incrociato questo personaggio sulla tua strada, è ora di cominciare! Questo libro, uscito nel 2017, è una delle tante avventure di questa detective inglese di mezza età, irresistibile con il suo caratteraccio, le sue rughette intorno agli occhi, i suoi bizzarri innamoramenti e, ovviamente, la sua abilità nel ficcare il naso nelle vite altrui.
Ex pr londinese, Agatha vive e opera nei Cotswolds, splendida località dell’Inghilterra più iconica. Fra un caso di divorzio e un gatto scomparso, le capita di imbattersi in omicidi quantomeno pittoreschi, che risolverà grazie all’aiuto di una squadra un po’ scombinata ma infallibile.
In quest’avventura natalizia, Agatha e la giovanissima Toni sono alle prese con la misteriosa morte per avvelenamento di una vedova tanto danarosa quanto detestata. Chi fra i suoi familiari, o fra i suoi amici, sarà stato a ordire il delitto? Tutti sembrano avere un ottimo motivo per farla fuori…
Ti consiglio questo libro perché è un bel giallo, vecchio stile, non troppo splatter e con un intrigo interessante.
La scrittura di Beaton è ironica e irriverente proprio come il suo personaggio, e Agatha incarna, con tutti i suoi difetti, uno dei caratteri più divertenti e meno scontati che si possano trovare in giro di questi tempi, lontanissima da tutti i tipi di investigatrice che potresti immaginare. Oltre a essere un’imprenditrice di successo, ma questo forse l’avevi già capito!
L’architettrice. Melania Mazzucco – Einaudi editore
Mazzucco torna al romanzo storico e lo fa col botto, recuperando dalle pieghe del passato Plautilla, la prima donna architetto e designer della storia.
Appena arrivato in libreria, questo libro poderoso è, quantomeno per noi, già in lizza per essere uno dei bestseller del Natale, e meritatamente. Siamo nella Roma del 1600, una città in pieno fermento e sviluppo, un’urbe lussuosa e corrotta, in cui regnano incontrastate, da un punto di vista artistico, grandi personalità come Bernini, Borromini, Pietro da Cortona.
La giovane Plautilla Bricci, di origini umili ma soprattutto – ahimè – donna, non parte certo da una posizione privilegiata, nonostante abbia avuto la fortuna di essere stata cresciuta da un padre eccentrico e illuminato che le ha dato la possibilità di coltivare le sue aspirazioni, facendola studiare e spingendola a fare arte.
Padre che peserà moltissimo sul suo destino: perché, se da un lato la porta davanti al mondo come bambina prodigio elogiandone il talento, dall’altra attribuisce la sua bravura a un’intercessione divina, condannandola a una “diversità” incancellabile agli occhi altrui.
Una narrazione che spazia dal personale all’universale, dipingendo un affresco vivido e popolato di figure molto diverse fra loro, esplorando l’alto e il basso senza mai perdere il ritmo narrativo.
Ti consiglio questo libro perché riprende una delle tante, troppe storie al femminile negate e dimenticate dalla tradizione ufficiale, e lo fa in maniera appassionante.
In queste seicento pagine, oltre a ripassare una parte cruciale della storia d’Italia, si entra letteralmente dentro a un altro mondo, se ne respirano odori e idee, come una porta magica che si spalanca sul passato. Sono rari i romanzi che hanno questo respiro, e trovare il tempo da dedicare a una narrazione così complessa è secondo me bellissimo e perfetto per giorni lunghi e pigri sul divano.
Lessico Femminile. Sandra Petrignani – Laterza editore
Ho avuto la fortuna di avere ospite in libreria Sandra Petrignani, giornalista e scrittrice brillante e capace. Di suo forse ricorderai La corsara, la biografia di Natalia Ginzburg che è stata finalista al premio Strega l’anno scorso.
Ecco, in Lessico Femminile Petrignani prende i grandi temi – l’amore, la famiglia, la vita e la morte – e va a scavare nelle opere delle scrittrici, analizzando come e quanto siano presenti e trattati.
Sceglie scrittrici care al suo cuore, riporta citazioni, crea collegamenti aneddotici, iconografici, biografici. cCi accompagna letteralmente per mano a guardare nelle vite e nelle opere di nomi immensi, quali Morante, Ernaux, Woolf, Berberova, Atwood e moltissime altre.
La domanda a cui cerca di rispondere, e sulla quale finisci per interrogarti anche tu, è: possiamo parlare di un lessico specificatamente appartenente al genere femminile? E se sì, dove risiede?
Ti consiglio questo libro perché è ricchissimo di spunti di lettura e rilettura, e offre davvero una panoramica unica sulla vita e sulle opere di autrici eccezionali, alle quali non finiremo mai di dire grazie per il contributo che hanno dato alla letteratura e alle nostre vite.
Un saggio agevolissimo destinato a rimanere sul nostro comodino e sulla nostra scrivania per tanto tempo, da consultare, da sottolineare, da rileggere a sprazzi, per sentirti, forse, un po’ contagiata dal talento e dalla forza pura di donne straordinarie.
Kentuki. Samanta Schweblin – Edizioni Sur
Che cos’è un kentuki? Niente di più che un peluche con dentro una videocamera, che tu compri e metti in casa e tratti come un animaletto domestico. La peculiarità del kentuki è però una: dall’altra parte della videocamera non c’è un server o un algoritmo, ma una persona che ha a sua volta acquistato non un oggetto fisico, ma un collegamento virtuale. Insomma: nel tuo animale domestico meccanico c’è una persona.
I collegamenti avvengono in maniera del tutto casuale, da ogni parte del mondo. Il kentuki può vederti, ma non può parlare: puoi comunicare con lui (o con lei?) in altre maniere, non verbali. Se il kentuki si scarica, si rompe o si perde, è impossibile ripristinare la connessione: quel rapporto è finito per sempre.
Sembra un po’ una puntata di Black Mirror, questo romanzo avvincente e inquietante, che si struttura in racconti apparentemente separati fra loro. Ci sono milioni di riflessioni che nascono da questa lettura: il nostro rapporto con la tecnologia, il nostro desiderio di essere osservati o di guardare, la capacità di comunicare secondo regole aliene e irreversibili, la fiducia nella fondamentale bontà degli esseri umani.
Ti consiglio questo libro perché è un romanzo originalissimo, per idea e scrittura, che gioca le carte della distopia senza esserlo per nulla. È il nostro mondo, siamo noi i suoi protagonisti, e le strutture sociali e psicologiche che agiscono al suo interno sono perfettamente riconoscibili e realistiche.
Non è fantascienza ma potrebbe esserlo: leggendolo, ti troverai a chiederti almeno un milione di volte che cosa avresti fatto tu in quella situazione, e che cosa c’è di così diverso – se c’è – da quello che facciamo cento volte al giorno quando prendiamo in mano il nostro smartphone.
E anche quest’anno siamo arrivate alla fine: spero che almeno uno di questi titoli ti abbia incuriosita, io li ho trovati tutti e quattro interessantissimi, ben scritti e perfetti per trovare un posto nelle tue giornate lavorative o di festa.
Non posso aggiungere altro se non il solito augurio di un Natale che grondi carboidrati e felicità, in cui scordarti di tutto quello che non sono lucine, visi amati intorno a te, tradizioni immortali e nuove cose da portarti dietro nell’anno nuovo.
Buonissime feste, e buonissime letture, cpiuber del mio corazòn!