Libri da leggere: il consiglio di novembre

Non tornano solo il buio e il freddo, con questo novembre: tornano anche nuove storie tutte da scoprire!

Sei pronta a lasciarti tentare?

Il libro che ho scelto per il consiglio di questo mese, non te lo nascondo, mi sta particolarmente a cuore – non solo perché mi è piaciuto molto, e trovo che al suo interno ci siano un sacco di cose potenzialmente interessanti per te.

Si intitola A cosa stai pensando, è uscito da poco per Miraggi Editore e è il terzo romanzo di Marco Lazzarotto, autore torinese.

Marco non è soltanto uno scrittore di romanzi surreali e precisi che snudano senza vergogna le piccole/grandi ossessioni del nostro tempo. Marco lavora per Einaudi, è un insegnante di scrittura creativa, è un lettore assiduo e attento e, last but not least, un amico.

Non vedevo l’ora di vederlo tornare fra gli scaffali, e il risultato infatti non mi ha deluso.

A cosa stai pensando parte con un’immagine molto precisa: una Panda azzurra che passa con il rosso e quasi investe Michele Barbieri, che sta per attraversare, diligente, sulle strisce.

Colto da un raptus improvviso che non sa spiegarsi, Michele afferra un sampietrino da terra e lo scaglia contro il lunotto posteriore dell’auto.

Bene ma non benissimo, concorderai con me. Stupito dalla sua reazione, e spaventato dalle conseguenze, Michele devia dalla rotta di casa e si incammina a piedi verso una meta non chiara, seguendo un solo imperativo: allontanarsi, camminare.

Comincia così un racconto serrato di come la nostra vita possa stravolgersi sull’onda di un istante, anche quando tutto sembra procedere come prima e la cosa migliore sarebbe cercare di lasciarsi tutto alle spalle e rifugiarsi nella quotidianità. Ma è troppo tardi: la cosa che è veramente cambiata con il lancio del sampietrino è Michele stesso.

Il protagonista, e voce narrante, resta al centro della vicenda, ma i suoi comprimari non sono da meno. Una su tutte, Sandra, la sua compagna: una giovane blogger ossessionata dalla ricerca del post perfetto, della consacrazione definitiva sui social, dalla rivalità (vera o presunta) con MorganaScrive, sua “nemica” virtuale i cui successi sembrano crescere di pari passo con le frustrazioni di Sandra.

Ho cercato di raccontarti davvero poco della trama di questo romanzo, che è invece molto ricco di dettagli e avvenimenti, proprio perché mi piacerebbe che tu lo leggessi e ti stupissi, pagina dopo pagina, delle cose che possono accadere in maniera del tutto plausibile quando perdiamo, per vari motivi, il contatto con noi stessi e la realtà – che è poi la cosa che, secondo me, accade a Michele.

Che cosa c’è, dentro a queste duecento pagine, che secondo me non dovresti perderti?

Innanzitutto, il rapporto con la realtà virtuale, che ormai è non meno vera e ordinaria per tutte noi della realtà fisica in cui ci muoviamo. Con grande ironia e precisione, Lazzarotto va a scavare nelle pieghe dei nostri bisogni, e in quello che a volte riversiamo su social e blog ma che non vogliamo o possiamo affrontare al di fuori.

Siamo meglio, siamo peggio, siamo diverse, più autentiche o più false, a seconda del mezzo e degli interlocutori – questo è quello che mi è venuto da chiedermi, fra una pausa dalla lettura e l’altra.

Non è un caso che A cosa stai pensando sia la frase che compare nello spazio vuoto dove scriviamo i nostri status di Facebook…

In secondo luogo, credo che sia molto interessante il modo in cui entriamo nella testa di Michele: quante volte ti è capitato di ingigantire un problema o una difficoltà semplicemente rigirandola all’infinito nella tua testa, incapace di sputarla fuori e ridimensionarla? Forse, vedendolo accadere al protagonista di un libro, ti rendi conto più facilmente di quanto sia assurdo e controproducente, e puoi imparare una strada nuova per il confronto.

Infine, credo che questo libro sia, forse banalmente, un bel romanzo. Ben scritto, mai sciatto, con un ritmo continuo e calibrato: qualcosa che vuoi leggere finché non l’hai finito, e, di questi tempi, ogni volta ch ne trovo uno stappo una (mini) bottiglia di champagne.

È un perfetto esercizio di immaginazione, una corsa a ostacoli sempre più complicata per i personaggi che si trovano a viverla: e, proprio per questo, irresistibile da leggere.

Bonus: secondo me è un libro perfetto da regalare a un amico, un compagno, un collega. Non sono sicura che esistano poi davvero libri “maschili” o “femminili”, ma ho come la sensazione che in questo romanzo ci siano molte possibilità di identificazioni per signorini più o meno barbuti, e quindi, perché no?

Non ho altro da aggiungere, mia cara: ci rivediamo prestissimo da queste parti, intanto, come di consueto, considerati abbracciata e spupazzata a dovere, e come sempre, buona lettura!

 

 

Beatrina Incorporella

Girl in progress, ancora, da sempre. L'unica costante della mia vita sono lettura e scrittura: da dieci anni sono una libraia, da almeno trenta una lettrice. Scrivo per dimenticare (e per ricordare), un po' sul serio e un po' per ridere. Sono bionda per vocazione, torinese di nascita, ironica per autoconservazione.

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