Libri da leggere: il consiglio di maggio

Mentre la primavera scivola nell’estate, cara cpiubier, ho pensato a un libro uscito un po’ di tempo fa e che secondo me merita una lettura.

Sto parlando di Maria Accanto, scritto da Matteo B. Bianchi per Fandango e uscito proprio a maggio nel 2017.

Matteo B. Bianchi è scrittore, editor e autore tv, oltre che una persona con cui sarebbe bello andare a cena tutte le sere.

Fra le mille cose che fa e ha creato nella sua vita, ci tengo a ricordarti una delle più longeve, ‘tina, la rivista letteraria che ha fondato quasi vent’anni fa, e una delle più recenti, Copertina, il podcast che – cito letteralmente – spaccia consigli di lettura.

La Maria del titolo è proprio lei, la Madonna più famosa – o almeno quella che non ha bisogno di cantare.

Elisabetta detta Betty ha venticinque anni, un fidanzato così così, un buon lavoro, una vita normalissima in una Milano normalissima. Le amiche, le uscite, lo shopping.

Betty è una brava ragazza, una ragazza normale, nella media, a cui non è mai successo nulla di straordinario.

Finché un giorno la Madonna le compare davanti e inizia a chiacchierare con lei.

Betty non è una ragazza particolarmente religiosa, e infatti, all’inizio, la sua prima reazione è chiedersi: starò diventando pazza? Sono malata?

E, una volta superato lo shock iniziale, la sua domanda è: perché io?

In realtà, non c’è nessuna rivelazione particolare, nessun segreto di Fatima, nulla di trascendentale: Maria vuole conoscere Betty, parlare con lei, sapere qualcosa di più di questa ragazza qualsiasi.

Comincia così quella che è a tutti gli effetti un’amicizia, per quanto condita da situazione surreali e da momenti di innegabile comicità: perché ricordiamoci che Betty vede Maria, che le è – appunto – accanto, le parla, la ascolta, ma nessuno oltre a lei può vederla.

Non voglio andare troppo oltre nella trama perché so bene che spoilerare libri (e film, e serie tv) è un peccato mortale, ma spero di averti incuriosita abbastanza da avere voglia di cimentarti in questa lettura.

Ci sono alcune cose che troverai in questo romanzo che secondo me faresti bene a non perderti, e che sono proprio il motivo per cui ho scelto di consigliartelo.

Innanzitutto, la leggerezza. Perché, come diceva quel fantastico narratore di Italo Calvino,

“Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”.

Matteo B. Bianchi prende una storia potenzialmente spinosa e la tratta con una leggerezza intelligente che sa divertire e far riflettere sia chi ha una religiosità tradizionale sia chi non crede: e penso che per farlo ci voglia davvero una delicatezza innata e la capacità di avere ben chiaro in testa quello che si vuole raccontare, per evitare scivoloni.

L’altra cosa secondo me importantissima è il percorso che Betty fa con il proseguire della vicenda, la sua maturazione personale.

Questo cambiamento rappresenta secondo me il valore aggiunto di questo racconto che è a tutti gli effetti un romanzo sì di intrattenimento, ma anche un ottimo romanzo di formazione.

Chiacchierando con la Madonna, rispondendo alla sue domande, la nostra protagonista inizia a scavare un po’ più nel profondo delle sue scelte e della sua vita, mettendosi davanti in maniera onesta agli elementi del suo vissuto.

Quante volte ha lasciato che le cose, banalmente, accadessero, senza mai interrogarsi su quali fossero i suoi reali desideri e le sue aspirazioni? Quante volte ha fatto ciò che ci si aspettava da lei, senza domandarsi quanto di autentico c’era nei panni che si ritrovava a indossare?

Maria, la sua amica straordinaria, diventa lo specchio davanti al quale guardarsi per capire un po’ più di sé stessa, per conoscersi. E per imparare a dire certi no o certi sì in maniera consapevole.

E questo è quello che forse dovremmo fare tutte noi, ogni tanto nella nostra vita, anche in mancanza di segnali divini: guardare chi siamo e quello che abbiamo costruito, valutare se e quanto ci assomiglia ed è coerente con i nostri desideri, comprendere se ci sono dei cambiamenti da fare o se, nonostante tutto, le cose ci piacciono e ci vanno bene così come sono.

Spero che tu abbia modo di leggere questo libro e godertelo dalla prima all’ultima pagina, nei pomeriggi di relax o prima di andare a dormire o anche in coda alla posta: perché per me la cosa più straordinaria dei libri è che possono stare sempre con te, offrirti una distrazione o una consolazione o una piccola fuga dalla realtà, quando la realtà ce la dobbiamo tenere ma ne faremmo volentieri a meno.

Io ti mando il solito caricone di abbracci superstellari con triplo avvitamento, e inizio a pensare al libro di giugno: quando sembrerà che io mi stia solo rilassando con un romanzo in mano, starò lavorando per te!

Beatrina Incorporella

Girl in progress, ancora, da sempre. L'unica costante della mia vita sono lettura e scrittura: da dieci anni sono una libraia, da almeno trenta una lettrice. Scrivo per dimenticare (e per ricordare), un po' sul serio e un po' per ridere. Sono bionda per vocazione, torinese di nascita, ironica per autoconservazione.

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