Libri da leggere: il consiglio di aprile

Il romanzo che ho scelto per te questa volta, Cpiubier del mio cuor, è una storia intensa e onirica.

Sto parlando di Dove sei stata, scritto da Giusi Marchetta per Rizzoli, ed è uscito poco più di un anno fa, a marzo del 2018.

Ho avuto la fortuna di ascoltare Giusi parlarne più volte, oltre ad averlo letto e apprezzato molto nella solitudine della mia stanzetta, e credo che al suo interno ci siamo dei temi forti che possano interessare anche te e stimolare riflessioni non banali.

Il protagonista è Mario, un avvocato sui trent’anni, che torna a casa – vive e lavora al nord – per stare vicino a suo padre, che ha avuto una brutta caduta e ha bisogno di assistenza, anche se, come scopriremo, non ha molta intenzione di farsi aiutare, da suo figlio come da nessun altro.

Casa di Mario è al’interno del parco della reggia di Caserta, e suo padre, che tutti conoscono come il Capitano, è uno dei custodi.

Questi due elementi, che vengono presentati da subito, sono fortissimi lungo tutta la narrazione.

Il parco: un luogo magico e misterioso, mai del tutto familiare per il Mario bambino, ma anche per l’adulto che vi ritorna. Un luogo fisico dal quale, per un motivo o per l’altro, sembra impossibile uscire, e un luogo dell’anima, simbolo di un passato con il quale i conti non sono mai stati chiusi.

E il padre, il Capitano, questo nome così rappresentativo per un uomo che sembra nato solo per prendere decisioni e comandare ma forse incapace di quell’empatia affettuosa che serve per tracciare i confini invisibili di una famiglia.

Mario torna a casa non solo per prendersi cura del padre, ma anche per scoprire la verità su sua madre, Anna, scomparsa quando lui era bambino.

Ed è dal personaggio di Anna, che viene ricostruito tramite flashback e ricordi, che secondo me si sviluppano le riflessioni più forti, quelle di cui ti parlavo all’inizio.

Mario stipula una sorta di patto con Suor Marta, che si occupa della casa famiglia e della scuola site all’interno del parco.

Lui la aiuterà nella battaglia legale per la tutela di un bambino, il cui padre è membro di una famiglia di stampo camorristico, e lei, in cambio, gli racconterà la verità su sua madre.

Suor Marta, infatti, è l’amica d’infanzia e di giovinezza di Anna, e anche l’unica che probabilmente conosce la verità dietro l’allontanamento della donna.

Che cosa ho trovato io, in questo libro, che mi auguro possa trovare anche tu?

Innanzitutto una narrazione molto particolare, evocativa, a tratti frammentata, come sospesa tra il sogno e il ricordo, tra la verità e la favola.

In questo senso, la mitologia del parco, le statue che lo popolano, le leggende tradizionali del luogo, hanno un ruolo preponderante.

Giusi è bravissima a mischiare gli elementi della contemporaneità a quelli più arcaici, senza mai perdere di vista l’obiettivo.

In secondo luogo, questo libro è la storia di una donna che ha fatto una scelta. Vorrei aggiungere un aggettivo a questa parola – scelta – ma preferisco che sia tu a farlo, se vorrai, quando avrai finito di leggere il libro.

Quello che sappiamo di Anna, dei suoi pensieri, del suo carattere, delle sue aspirazioni, non è mai raccontato da una fonte diretta – lei stessa – ma ci viene sempre riportato attraverso l’esperienza che gli altri hanno fatto di lei, e questa è una cosa molto comune, per le donne, essere guardate sulla base di un ruolo e dell’aderenza – o meno – ad esso.

Moglie, madre, migliore amica, studentessa, lavoratrice: al fondo di tutte queste cose, chi è Anna? Chi siamo noi?

Eppure, l’autrice sceglie di dare la parola all’unica persona che ha il diritto, fra tutti, di esaminare e giudicare la sua scelta: suo figlio, la cui storia personale ha conosciuto le dirette conseguenze di questa frattura tra ciò che Anna voleva essere e ciò che Anna si è trovata a essere.

Infine, il rapporto con Marta, l’amica di sempre, a tratti nemica come solo certe donne legatissime sanno essere.

E forse ti sembrerà strano che un libro con un protagonista maschile possa addentrarsi con tanta profondità nei risvolti più complessi della narrazione del femminile, ma qui entra in gioco la bravura dell’autrice e il lavoro solido e puntuale che sta dietro alla scrittura di un romanzo importante.

La lettura che ti propongo stavolta, me ne rendo conto, è densa di temi importanti, ma la cosa bella è anche che Dove sei stata è un libro che si legge bene.

E se in certi passaggi, hai bisogno di quel pizzico di concentrazione in più, non è questione di scrittura, ma serve per tonare indietro e interiorizzare e comprendere un elemento importante della storia.

Cosa ne dici, ti fidi di me? Perché sappi che credo davvero che ne valga la pena!

Per il momento è tutto, ti mando il solito abbraccio fortissimo, ti auguro che sia un mese pieno di cose belle e, perché no?, anche di qualche giorno di vacanza in cui rigenerarti e abbandonare per un po’ la quotidianità e tutti i suoi pesantoni.

Ci vediamo a maggio, baby!

 

 

Beatrina Incorporella

Girl in progress, ancora, da sempre. L'unica costante della mia vita sono lettura e scrittura: da dieci anni sono una libraia, da almeno trenta una lettrice. Scrivo per dimenticare (e per ricordare), un po' sul serio e un po' per ridere. Sono bionda per vocazione, torinese di nascita, ironica per autoconservazione.

Sito | Facebook | Twitter | Instagram