Il libro che voglio consigliarti questo mese, cara cpiubier, non è una novità.
Ho pensato a lungo se fosse meglio concentrarsi sulle novità – ogni settimana in libreria ne arrivano a tonnellate, tante bellissime, e riuscire a sceglierle è una parte importante del lavoro di una libraia.
Però mi piace pensare che il senso di questa rubrica sia anche andare a recuperare qualcosa che mi è piaciuto, che continuo a proporre in negozio e che magari tu non conosci ancora.
È per questo che a marzo, mese frizzante e per definizione pazzerello, penso che potresti leggere Le solite sospette, un libro di John Niven uscito nel 2016 per Einaudi, attualmente disponibile in versione paperback.
John Niven è uno scrittore con cui secondo me sarebbe divertentissimo uscire a cena: scozzese, classe 1968, ha lavorato per dieci anni nell’industria musicale (e chissà quante ne ha viste) e ha al suo attivo una decina di romanzi, quattro dei quali sono stati tradotti in italiano. È anche sceneggiatore, e in Italia lo traduce Marco Rossari, traduttore super (tra gli altri, anche di Dave Eggers, Percival Everett, Hunter S. Thompson, Alan Bennett), e scrittore a sua volta.
Ma veniamo al libro: chi sono le solite sospette del titolo?
Susan, Julie, Ethel e Jill. La più giovane ha 60 anni.
Tutti comincia quando il marito di Susan muore, e lascia alla moglie – classica signora perbene della provincia inglese – non il solido patrimonio che le si aspetterebbe, ma milioni di debiti e una casa ipotecata.
Susan è sconvolta: ha sempre vissuto secondo le regole, si è sempre piegata al bene superiore della famiglia e del matrimonio, e ora tutto le crolla sulla testa.
Julie è la sua amica di sempre, ma, al contrario di Susan, ha avuto una vita meno lineare e stabile: lavora come inserviente in una casa di riposo, non ha famiglia, è ingabbiata in una vita di rinunce che le sta stretta.
Nella casa di riposo c’è la novantenne Ethel: una forza della natura in carrozzella, ex ballerina dal passato turbinoso e ancora carica di voglia d’avventura, grande bestemmiatrice, annoiata a morte dalla vita dell’ospizio.
A completare il quartetto, Jill: amica di Susan e Julie, donna mite e timorata, e che, come tutte le nonne, adora suo nipote, gravemente malato e per il quale l’unica opzione sarebbe una cura che nessuno in famiglia può permettersi.
È forse principalmente per i soldi che le donne decidono di lanciarsi in un’impresa criminale: rapinare la banca locale e fuggire in Costa Azzurra. Ad aiutarle, un vecchio malavitoso, anche lui carico di acciacchi per sopraggiunti limiti d’età.
Parte così questo libro fulminante, trecentocinquanta pagine di puro divertimento, una rocambolesca corsa contro la legge, incarnata dall’agente Boscombe, un romanzo al vetriolo in cui momenti di pura comicità strappano risate a voce alta.
Ti consiglio la lettura di Le solite sospette non solo perché ti terrà compagnia come la migliore delle commedie on the road.
Quello che mi ha colpito di questo libro, oltre alla bravura dell’autore nel creare situazioni surreali e esilaranti, è il motivo di fondo che spinge queste donne a un’azione folle. È l’ansia di vita, non solo il bisogno economico. La voglia di scrivere un finale diverso, di prendere qualcosa che gli è stato tolto, o che non hanno mai avuto il coraggio di chiedere.
Appropriarsi della loro libertà in maniera selvaggia e irresponsabile, soprattutto dopo aver trascorso una vita ad occuparsi delle esigenze degli altri, senza mai ascoltare i loro desideri più reconditi.
Questo libro, in maniera esagerata e sopra le righe, ti racconta delle seconde (o terze, quarte, quinte) occasioni che è giusto darsi anche quando la vita, e in questo caso anche l’età, sembra averti messo con le spalle al muro.
Quello che mi è rimasto da questa lettura – e che mi auguro resti anche a te – è la sensazione di aver bevuto un buon bicchiere di prosecco a stomaco vuoto, in compagnia di quattro tizie sconclusionate e buffissime, in ciascuna delle quali ho riconosciuto un pezzetto di me e delle mie amiche.
Ça va sans dire, ti consiglio anche gli altri libri dello stesso autore: ogni volta che avrai bisogno di una lettura piena di ironia e con un contenuto profondo mai banale, le sue pagine sono il posto giusto in cui trovarli!
Noi ci vediamo ad aprile.
Baci, abbracci, ombrello pieghevole sempre in borsa e via, verso la primavera!