Gli scrittori spesso parlano della sindrome del foglio bianco, o di blocco dello scrittore, molto simile alla situazione del grafico davanti al foglio bianco, sempre una sfida! Oltre all’idea di design (confusa o no) che si ha in testa, c’è anche un altro ostacolo da superare: il layout, cioè la disposizione degli elementi dentro uno spazio, la composizione del grafico che deve essere bella, leggibile, comunicare ed essere anche equilibrata (sigh!).
Spesso mi viene chiesto se c’è un modo semplice per creare un layout e la mia risposta è sempre no, perché non ci sono formule magiche. Tuttavia, vista la domanda ricorrente, ecco alcune tecniche da applicare per disporre gli elementi.
L’equilibrio
Secondo Treccani, l’equilibrio è “la proporzione fra le parti, esatta distribuzione dei vari componenti di un insieme […] in una architettura, nella composizione d’un quadro, ecc.” La simmetria è una tecnica compositiva che lavora molto con l’equilibrio.
La simmetria
È una delle tecniche più usate e più immediate di disporre gli elementi di una composizione o layout in modo equilibrato.
Gli elementi si dispongono uniformemente e in alcuni casi con ripetizioni, rispetto a un asse, a un piano o a un punto e la simmetria può essere:
Centrale o radiale, rispetto ad un punto che diventa il centro della simmetria
Assiale o traslatoria, rispetto ad una linea retta o asse.
Bilaterale: gli elementi di uguale peso visivo e caratteristiche simili si dispongono ai lati di un elemento principale, centrale, per dare staticità alla composizione
Speculare: uguale alla bilaterale, ma gli elementi sono identici su entrambi i lati dell’asse di riferimento
Obliqua: L’asse di riferimento non ha un angolo retto
L’arrangiamento simmetrico non è sempre la soluzione più efficace, perché è difficile trovare l’equilibrio fra il peso, colori o le forme, in più, usando la simmetria difficilmente si assegna priorità agli elementi, avendo tutti allo stesso livello. Comunque è una tecnica molto utile.
Sezione aurea e spirale aurea
La sezione aurea si basa in un calcolo matematico basato sulla successione di Fibonacci: questi numeri si ritrovano spesso in natura e per questo si crede sia il modo più armonico di dividere e comporre gli elementi in uno spazio proprio perché emula la natura.
La sezione aurea, in particolare il rettangolo aureo, permettono di creare spazi diseguali (uno più grande e uno più piccolo) ma visivamente proporzionati fra loro e che si può continuare a dividere all’infinito.
A+B=D
D /1.618= A
D *.618 =A
La sezione aurea è una risorsa antichissima per la ricerca dell’equilibrio visivo, la si trova spesso anche nell’architettura dove in alcuni casi tutti gli elementi sono stati calcolati in base a proporzione aurea, come per esempio il Partenone. Sempre in questa ricerca dell’equilibrio e della proporzione, Le Corbusier nel 1948 pubblicò Le Modulor (Modello d’oro) usato per progettare qualsiasi cosa in maniera proporzionale all’uomo.
Il rettangolo aureo o la sezione aurea ci aiutano a creare un layout, per dividere lo spazio e creare griglie o per assegnare le proporzioni ad ogni elemento. C’è chi usa questo metodo per dare proporzione agli elementi o per creare la griglia per il layout di un libro, chi per la creazione di un logo visivamente proporzionato e armonico, ma gli usi sono infiniti.
Prima ancora di elaborare un layout, è importantissimo ricordare alcuni concetti essenziali:
- Sapere con che formato (o formati) si lavorerà, pensare all’orientamento, dimensioni, proporzioni, risoluzione, è imprescindibile, così come conoscere la destinazione della comunicazione
- Creare un layout per ogni mezzo è l’idea migliore. Far fare una locandina da stampare e poi chiedere copie in jpeg per i social è un errore, perché ogni canale ha caratteristiche e requisiti diversi
- Lo spazio bianco per dare sempre un respiro alla composizione: il bianco è il punto di partenza per una buona lettura
- Dividere le informazioni in blocchi, così il lettore potrà scegliere le informazioni che preferisce al momento, senza dover (ri)leggere tutto.
- Assegnare gerarchie a seconda dell’importanza di ogni elemento dentro il messaggio. I messaggi devono essere chiari ma avere delle priorità (“gerarchia di stimoli” Psicologia Gestalt, Mach): questa gerarchizzazione dipende spesso dal layout e da altri elementi, della percezione dell’insieme, della composizione totale, perché “il tutto è più della somma delle singole parti”.