Quattro libri per l’estate 2018

Non è il 21 giugno che segna l’inizio dell’estate, ma è il momento in cui compare la prima lista dei libri da leggere, e noi cpiubiers bibliofile lo sappiamo benissimo…

Le liste sono una delle mie passioni, i libri anche, quindi sono pronta a partire in quarta: seguitemi!

La scrittrice del mistero – Alice Basso – Garzanti

Quarto episodio che vede protagonista Vani Sarca, la ghostwriter più misantropa del mondo. Se non avete letto i primi tre, ovviamente ve li consiglio, ma, come ha raccontato Alice stessa durante una presentazione, tutti e quattro i volumi sono pensati per essere comunque autonomi, quindi, sbizzarritevi!

Vani è dark, si nutre di patatine al formaggio e detesta quasi tutta l’umanità, tranne Morgana, la sua mini-me adolescente, nonché sua vicina di casa. E l’affascinante Romeo Berganza, il commissario tutto trench e stropicciamenti con cui si è trovata a collaborare in più occasioni, un  po’ per caso, e un po’ perché, beh, Vani non è che sia tipa da seguire alla lettera le istruzioni su quello che deve o non deve fare. Stavolta l’indagine la tocca molto da vicino: è proprio Riccardo, ex fidanzato di Vani e affascinante scrittore rubacuori, a ricevere minacce di morte.

Ti consiglio di leggere questo libro non solo perché è scritto bene, divertente e ti acchiappa fin dalla prima pagina, ma anche perché il personaggio di Vani svolge un lavoro super creativo sfruttando al meglio il suo talento innato, ovvero la capacità di entrare nella testa delle persone e scoprire come pensano. Come molte di noi, Vani ha un rapporto di amore/odio con il suo talento: da un lato, non saprebbe immaginarsi senza, e averlo le ha consentito di vivere esattamente come vuole. Dall’altra, nei momenti di scoraggiamento, preferirebbe essere più tranquilla, più inquadrata, mediocre, forse, ma in pace con il mondo e con sé stessa.

Exit West – Mohsin Hamid – Einaudi

“Siamo tutti migranti attraverso il tempo”, dice l’autore, ad un certo punto del libro.  Exit West è un libro abbastanza breve, ma densissimo, che racconta la storia d’amore di Nadia e Saeed, nella burrasca della guerra e della fuga, ma non solo. Siamo in un Medioriente che si intuisce, ma non pienamente definito; la guerra civile e gli estremismi religiosi sono sullo sfondo, mentre i due protagonisti si innamorano. Poi, un giorno, tutto esplode: la quotidianità è stravolta, i futuro è un buco nero, solo la fuga diventa qualcosa di possibile. Hamid immagina delle porte che si aprono in maniera misteriosa in punti non meglio identificati del Paese, attraverso le quali raggiungere altri luoghi, senza però avere la matematica certezza di quello che si troverà dall’altra parte, una volta attraversata quella soglia. Un unico elemento fantascientifico in un racconto improntato al realismo.

Exit West è un libro da leggere perché affronta senza fare sconti un tema caro ai nostri tempi, quello, appunto, della migrazione, ma è anche una storia d’amore. E forse l’apparente contrasto tra due tematiche lontane è la sua forza: perché anche nello sconquasso dei tempi difficili, non ci si può dimenticare di coltivare quello che tiene insieme due persone che si sono scelte, e che, costrette al cambiamento, dovranno capire se possono cambiare insieme, e in maniera complementare, oppure no.

In viaggio contromano – Michael Zadoorian – Marcos Y Marcos

Questo libro ha già un po’ di anni, ma forse ne avrai sentito parlare di recente, perché Paolo Virzì ne ha tratto il suo ultimo film, Ella e John. Sono proprio Ella e John i protagonisti di questo viaggio on the road sulla Route 66, in direzione Disneyland, a bordo di un vecchio camper anni 70. Ella e John partono a dispetto del volere dei figli e dei medici, che li vorrebbero tranquilli a casa a seguire docilmente le terapie: Ella è malata, John soffre di demenza, ma questo viaggio insieme è qualcosa che nessuno potrà togliere loro.
Imprevisti, litigi, tenerezza, musica, motel, strani incontri: in questi chilometri percorsi sotto il cielo d’America c’è tutto.

Molto spesso mi viene chiesto di consigliare libri che abbiano al centro l’amore coniugale, quello che dura nel tempo e che nel tempo si modifica. Non è facile trovare libri che ne parlino in maniera interessante e onesta, ma il romanzo di Zadoorian invece ci riesce perfettamente.
Leggilo se anche tu credi che l’amore possa sopravvivere in forme diverse attraverso il logorarsi dei giorni, se non hai paura della tenerezza dolce-amara di certi capitoli finali, e se ti piace scoprire come anche le persone apparentemente più ordinarie del mondo possano non essere normali affatto, ma bizzarre e adorabili nella loro unicità.

Le streghe di Lenzavacche – Simona Lo Iacono – e/o

Romanzo breve e intensissimo, che racconta due momenti differenti nella Storia, in una Sicilia ancestrale ed evocativa. La Lenzavacche di cui si parla nel titolo è un borgo dove, nel 1600, trovarono rifugio una serie di donne ripudiate dalla società: figlie reiette, vedove, gravide. Donne che vivevano ai margini, in seguito bollate come streghe. Rosalba e Tilde sono le loro discendenti, o così si dice. È il 1938, siamo in piena era fascista e il figlio di Rosalba, Fortunato, non corrisponde per nulla al prototipo del giovane Balilla. Fortunato soffre di una disabilità fisica gravissima, ma la sua intelligenza è pronta e viva. E il suo più grande desiderio è andare a scuola.
Scuola nella quale, al maestro Mancuso – che crede con coraggio nel potere della cultura, e poco nell’ideale della prevaricazione – manca proprio un allievo per evitare il licenziamento.

Le streghe di Lenzavacche è romanzo sull’amore e sulla disabilità e sulle ferite che provengono dal nostro passato, ma è soprattutto un romanzo di donne che non si arrendono. È un romanzo che grida forte contro le ingiustizie e l’ipocrisia – non per nulla la sua autrice è un magistrato, che si occupa di cause sociali per la tutele delle fasce più deboli. Te lo consiglio perché in esso troverai pagine di pura poesia, ma anche il filo d’acciaio sotterraneo che collega la vita di donne, lontane fra loro nello spazio e nel tempo, che hanno scelto di non chinare il capo. Anche quando sapevano di non poter vincere.

Ho cercato quattro libri non solo che mi fossero piaciuti, ma che avessero dentro quel “qualcosa” in più che potesse servirti e restarti dentro anche a fine lettura, quando magari avrai bisogno di recuperare un’immagine o un’emozione.

Spero di esserci riuscita: e che tu legga in vacanza o fra un’incombenza e l’altra, all’ombra delle fresche frasche, stesa su uno scoglio tipo lucertola, o al tavolino di un bar di città, ti auguro di trovare sempre il tempo da ritagliarti per entrare in una storia.

Chiudendo una porta fra te e il mondo, riprendendo fiato in una stanza – con o senza pareti – tutta per te.

Beatrina Incorporella

Girl in progress, ancora, da sempre. L'unica costante della mia vita sono lettura e scrittura: da dieci anni sono una libraia, da almeno trenta una lettrice. Scrivo per dimenticare (e per ricordare), un po' sul serio e un po' per ridere. Sono bionda per vocazione, torinese di nascita, ironica per autoconservazione.

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