Il congedo di maternità per le lavoratrici freelance

Sei freelance, sei iscritta alla gestione separata INPS e nei prossimi mesi diventerai mamma. Se la burocrazia ti sconforta e la maternità retribuita ti sembra una chimera, c’è una buona notizia per te: negli ultimi anni la legislazione che regola i diritti delle mamme freelance è notevolmente migliorata. Ecco come funziona il congedo di maternità per le libere professioniste e come puoi richiedere e ottenere l’indennità che ti spetta.

Che cos’è il congedo di maternità

Il congedo di maternità è un periodo di astensione dal lavoro (sull’astensione vera e propria torneremo più avanti) della durata di 5 mesi, tra la fine della gravidanza e i primi mesi di vita del bambino. È quindi un periodo di assenza dal lavoro retribuito, riconosciuto a tutte le lavoratrici, dipendenti e autonome, durante il quale l’ente previdenziale eroga un’indennità che va a sostituire parzialmente il reddito.

Il congedo di maternità e la relativa indennità sono garantiti anche in caso di adozione o affidamento: per i 5 mesi successivi all’ingresso del bambino nel nucleo familiare, per minori con meno di 6 anni; fino a 18 anni non compiuti in caso di adozioni internazionali.

Ci sono alcune sostanziali differenze tra il funzionamento del congedo per le lavoratrici dipendenti e per le autonome e, per queste ultime, tra le diverse casse di previdenza. In questa guida parliamo di congedo e indennità di maternità per le lavoratrici iscritte alla Gestione Separata INPS.

I requisiti per ottenere la maternità

Per usufruire del congedo di maternità devi essere iscritta alla Gestione Separata ed essere in regola con il versamento dei contributi con l’aliquota maggiorata dello 0,72%, prevista dalla legge per finanziare le prestazioni economiche di maternità.

Inoltre, devi aver versato almeno 3 mensilità di accredito contributivo nei 12 mesi precedenti l’inizio del congedo.

Quanto dura e cosa succede durante il congedo

Il congedo di maternità dura 5 mesi, calcolati così: 2 mesi prima della data presunta del parto + 3 mesi dopo la nascita del bambino. Esiste anche la possibilità di continuare a lavorare durante l’ottavo mese di gravidanza, prolungando il congedo di maternità per 4 mesi dopo il parto: è la cosiddetta flessibilità, che deve essere richiesta e viene concessa previa attestazione dello stato di buona salute della lavoratrice da parte del medico.

Durante i 5 mesi di congedo è previsto l’obbligo di astensione dal lavoro per le lavoratrici e questo obbligo si estendeva fino allo scorso anno anche alle lavoratrici autonome; lavorare durante il periodo di congedo, in sostanza, comportava la rinuncia all’indennità economica.
Il nuovo Statuto del lavoro autonomo (il cosiddetto Jobs Act degli autonomi), invece, ha introdotto una novità importantissima: da quest’anno le lavoratrici autonome possono accedere all’indennità di maternità anche senza astensione dal lavoro. 

A quanto ammonta l’indennità

So cosa ti stai chiedendo dall’inizio di questo articolo: quanto mi spetta? La risposta è: dipende da quanto hai fatturato, e quindi versato, nei 12 mesi precedenti l’inizio del congedo. L’indennità, infatti, è pari all’80% di 1/365 del reddito moltiplicato per il numero totale di giorni di congedo.

Ti sta già fumando la testa, lo so, ma per capire quanto ti verrà accreditato puoi fare un calcolo leggermente più semplice: prendi il reddito da lavoro dichiarato nei 12 mesi precedenti l’inizio del congedo, dividilo per 12 (come se avessi uno stipendio mensile al netto di contributi e tasse), e calcola l’80%: questa è l’indennità mensile che ti verrà versata nei 5 mesi di congedo.

La cattiva notizia è che, a meno che tuo figlio non nasca entro il mese di marzo, i 12 mesi di riferimento cadranno a cavallo di 2 anni fiscali: dovrai quindi fare riferimento all’UNICO dell’anno precedente e a quello dell’anno in corso, come ti spiegherò tra poco.

Il contributo ti viene versato mensilmente dall’INPS con accredito diretto sul tuo conto corrente; tra la presentazione della domanda e il primo versamento trascorre circa un mese (non prima comunque dell’inizio del periodo di congedo).

Ricorda che il contributo che ricevi contribuisce al calcolo del reddito imponibile, e che va quindi inserito nella dichiarazione dei redditi.

Quando fare domanda

Ecco le tempistiche dell’iter di domanda:

  • La domanda va presentata prima dell’inizio dell’astensione, se vuoi ricevere l’indennità durante il periodo di congedo; hai comunque tempo entro 1 anno dal parto per fare la richiesta. In base alla mia esperienza, ti consiglio di inoltrare la domanda e la relativa documentazione intorno al settimo mese di gravidanza, in modo da avere tutto il tempo necessario.
  • Entro 30 giorni dalla nascita del bambino dovrai comunicare (via PEC, via e-mail o di persona allo sportello) il codice fiscale del bambino, presentare il certificato di assistenza al parto rilasciato dall’ospedale e l’atto di dichiarazione di nascita rilasciato dal Comune.
  • L’anno successivo, inoltre, potrai fare domanda di conguaglio nel caso in cui il periodo di riferimento per il calcolo dell’indennità sia a cavallo di due anni fiscali.

Come fare domanda

La domanda va presentata online, tramite il sito dell’INPS. Ecco gli step necessari:

  1. Assicurati di essere in possesso del PIN dispositivo per accedere ai servizi del sito. Per farlo, richiedi il PIN ordinario tramite il portale: i primi 8 caratteri ti verranno inviati via SMS, e-mail o PEC, i secondi 8 con posta ordinaria all’indirizzo di residenza. Una volta ottenuto il PIN ordinario, torna sul sito e converti il PIN ordinario in PIN dispositivo.
  2. Dopo aver effettuato l’accesso con il PIN dispositivo, vai sul sito, clicca su Prestazioni e Servizi > Maternità e congedo parentale lavoratori dipendenti, autonomi, gestione separata.
    Clicca quindi su Acquisizione Domanda > Congedo di maternità/paternità > Gestione Separata > Cominciare una nuova acquisizione e segui la procedura guidata
  3. Una volta completata l’acquisizione della domanda, otterrai una ricevuta che dovrai conservare.

Per completare la domanda dovrai fornire alcuni documenti  che puoi inviare via PEC o presentare di persona allo sportello INPS di riferimento:

  • certificato medico con la data presunta del parto rilasciato da un medico ASL
  • se hai richiesto la flessibilità (1+4), attestazione dello stato di buona salute della lavoratrice
  • Dichiarazione dei redditi (UNICO)

Ricordati di richiedere il conguaglio dell’indennità di maternità, nel caso ti spetti: per farlo, invia la richiesta e il documento di dichiarazione dei redditi dell’anno in cui è nato il bambino via PEC o presentalo di persona allo sportello INPS di riferimento.

Myriam Sabolla

Sono una digital strategist prestata alla cucina: mi sono diplomata nel 2018 alla Joia Academy - la più importante scuola di cucina vegetariana in Italia -- e sono anche una Professional Organizer. Con il mio lavoro semplifico la vita a chi vuole cucinare e mangiare meglio ogni giorno. E continuo a raccontare le storie e i luoghi del cibo. Sono anche la mamma di Adele e Clara, in costante ricerca di equilibro tra il lavoro da freelance e quello di genitore.

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3 thoughts on “Il congedo di maternità per le lavoratrici freelance”

  1. Buonasera Myriam, le scrivo per un dubbio sulla stima della retribuzione dell’indennità di maternità.
    Sono una lavoratrice autonoma iscritta alla gestione separata dell’Inps (nel regime dei minimi), facendo esempio che il mio fatturato annuo lordo sia di 30.000€, sulla base di cosa viene calcolata l’indennità di maternità? Mi può aiutare a fare una stima approssimativa?
    Grazie in anticipo per la disponibilità.
    Alice

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    • Ciao Alice, è un po’ difficile dare una risposta al tuo quesito perché l’indennità viene calcolata sul tuo reddito (netto). Lo puoi vedere dalla dichiarazione dei redditi. Lo trovi al rigo LM10 dell’Unico. Poniamo il caso che il tuo fatturato sia 30.000 e il tuo reddito 18.000 (sparo a caso): in quel caso, si dovrebbe dividere 18.000 per 12 e otterresti un reddito mensile medio di 1.500; l’indennità sarebbe dunque l’80% di quei 1.500, per 5 mesi. Spero di essermi spiegata!

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