Negli ultimi due mesi l’editoriale non è uscito. Forse ve ne siete accorte, forse no. Sta di fatto che per ben due mesi ho bucato questo appuntamento.
A marzo e aprile ho di nuovo viaggiato tanto (troppo?): quando è arrivato il ping di Nydia su Slack “Hey, la prossima settimana c’è l’editoriale” sono caduta dal pero.
Ma come? Ho appena scritto quello di febbraio? Va bene che sono solo 28 giorni, ma possibile che sia già ora di scrivere quello di marzo. No, guarda, scusa, non ce la faccio, lo scrivo tra un paio di giorno e lo retrodato.
Poi è arrivato aprile. Aprile è un’altra storia: praticamente non avevo nulla da dire. Giuro. Nulla. Ora, potevo anche mettermi e tirare su 500 parole un po’, come dire, generiche, ma non è il mio stile. Lo so, done is better than perfect, ship often, blah, blah, blah. Le ho scritte almeno una volta all’anno queste cose, qui e sul mio blog. Però rivendico anche il diritto di fare il contrario:
- C+B è nato come mutuo soccorso, tutte noi scriviamo in modo volontario. Siamo responsabili, rispettiamo gli accordi presi e la fiducia dei lettori, ma se la vita o il lavoro ci impediscono di consegnare, quel giorno sul blog non ci sarà un nuovo post. Ad oggi ce ne sono più di 700 pubblicati, sono sicura che nel caso di mancata pubblicazione troverete qualcosa di interessante da leggere negli archivi ?
- Nell’ultimo anno ho diminuito di molto il numero di clienti e allungato il periodo dedicato a ognuno di essi: non ritardo all’infinito la messa online del sito, nessun sito è mai pronto, non è quello il senso dei siti, ma se per raggiungere un risultato migliore dobbiamo prenderci qualche settimana in più, va bene così.
- Ship often, ship lousy stuff, but ship. Ship constantly. Questa è una frase di Seth Godin che mi è sempre piaciuta ed è un consiglio che mi sento di dare a tutti quelli che sono all’inizio della propria carriera, forse uno degli unici momenti della vita di un professionista dove è importante fare massa (di portfolio, di recensioni, di clienti): poi la qualità del lavoro deve per forza diventare ciò che caratterizza il prodotto finale. Se lanci 42 nuovi prodotti/servizi in un anno, quanto puoi averci dedicato? Quanto puoi aver fatto ricerca, approfondito, controllato? Quei prodotti si vendono? Certo, ma io voglio prendermi il lusso di lavorare bene, con calma.
Insomma, avevo bisogno di una pausa di riflessione dalla quale è anche scaturito un nuovo santino per il mio editoriale: piace?
Di cosa voglio vantarmi questo mese
Onestamente? Di essere sopravvissuta a un inverno non facilissimo, costellato di problemi di salute miei e di mia madre.
Di non aver perso nessun aereo delle decine prese negli ultimi mesi.
Di aver fatto gli Yorkshire pudding.
E voi?
mi sa che è l’anno delle sfighe di salute. Anche per me e per mia madre. Quindi se guardo indietro in questi mesi mi sembra di aver mantenuto la mia normalità, ma che tutto sia andato a rallentatore, ogni piccola cosa è una conquista. Non so che cosa ho imparato in questo periodo, sicuramente ho fatto declutter per rendere efficiente ogni mio “movimento”. Abbraccioni tanti a te, sentivo la tua mancanza, ma le pause vanno prese, eccome se vanno prese e senza sensi di cola.
Ogni piccola cosa è una conquista ? Grazie per aver scritto questa cosa, la terrò cara nei momenti un po’ meh. Spero che le tue magagne si risolvano presto. Abbracci forti forti.