Combattere la procrastinazione è possibile: inizia vedendola per quella che spesso è, una vera e propria dipendenza.
Ti ricordi di quando il multitasking era un’epidemia? In parte lo è ancora, ma guardandosi intorno per blog e social media vari, capita ora sempre più spesso che la sindrome da multitasking sia stata sostituita dal virus del procrastinare. La popolazione mondiale non è colpita in maniera omogenea, ma se sei un’artista, una freelance o una libera professionista le tue probabilità di contrarlo sono alte. E chiariamoci, non c’è nulla di male nell’indulgere in un po’ di sano escapismo sotto consegna. Non muore nessuno se invece che finire di scrivere il tuo libro nei normali “orari di lavoro” passi quelli su YouTube e poi ti ritrovi a lavorare di notte per rispettare una scadenza. Ne risente la tua salute forse, ma non sono qui per sgridarti. Sono proprio l’ultima persona che avrebbe il diritto di farlo!
Quello di cui vorrei parlarti oggi, invece, è cosa succede quando il tempo che passi a procrastinare è più di quello che passi ad affrontare i compiti che ti sei prefissa. Insomma, quando sviluppi una dipendenza da procrastinazione. E cosa fare per uscirne.
Tanto per cominciare facciamo un controllo sui sintomi, ti va? Degli ultimi cinque progetti che hai seguito, la maggior parte li hai terminati fuori tempo massimo? Ti è capitato di pagare spesso conti in ritardo negli ultimi mesi? Di fronte a un nuovo lavoro impieghi più di una settimana a cominciare ad affrontarlo sul serio? Le attività inserite in agenda per la tua prossima settimana sono soprattutto attività ‘ereditate’ dalle settimane scorse perché non le hai portate a termine quando ti eri prefissata?
Se hai risposto sì alla maggior parte di queste domande, ma più in generale, se senti che le tue giornate sono passate più spesso a rincorrere impegni persi e rimandarne di nuovi, forse è ora di alzare il livello di allerta.
Perché se un po’ di procrastinazione non fa male a nessuno, se la tua mente si abitua a non poterne più fare a meno uscirne sarà davvero complicato. Immagina quello che succede a chi beve alcool per rilassarsi o per funzionare meglio in società. Da un lato il fisico si abitua all’effetto dell’alcool e quindi di volta in volta ne servono quantità sempre maggiori per ottenere l’effetto desiderato. Dall’altro psicologicamente si pensa di non riuscire più a rilassarsi o essere spigliati se non sotto l’effetto di alcool.
Ecco, se la tua mente si abitua all’immediata gratificazione di poter ignorare gli impegni e rimandare gli obblighi, di volta in volta sarà sempre più difficile riportarla a rispettare i piani che ti sei prefissata, e per sentirti bene ti ritroverai sempre più spesso a rimandare il momento di affrontare i tuoi impegni.
Questa spirale di procrastinazione funziona in tutto e per tutto come una qualsiasi dipendenza. Quindi perché non affrontarla come tale?
12 step per non procrastinare
Oggi ti propongo di risolvere i tuoi problemi di procrastinazione prendendo a prestito i principi del “12 step program” creato per la disintossicazione degli alcolisti.
1. Ammetti di avere un problema.
Il punto di partenza, come in tutte le situazioni potenzialmente negative in cui ci si ritrova, è riconoscere che c’è qualcosa che non va, e che la situazione in cui ti trovi non è più gestibile.
Di fronte a un’agenda piena di impegni rimandati, smetti di dire “non ho abbastanza tempo” e ammetti a te stessa, ma soprattutto a chi ti sta intorno, che non sei stata in grado di affrontare tempestivamente i tuoi impegni.
2. Accetta di non potercela fare da sola.
È difficile da accettare, quando si è liberi professionisti, ma da sola non puoi fare tutto. Tanto meno tirarti fuori da una spirale di procrastinazione.
Quando ti rendi conto di avere un problema di questo tipo, cerca tempestivamente l’aiuto di parenti, amici e colleghi per affrontarlo e per sostenerti nelle manovre correttive.
3. Affidati.
Prendi la decisione di rinunciare in parte al controllo. Spesso la tendenza a procrastinare nasce quando ti senti oberata di impegni e particolarmente sotto pressione. Se invece prendi l’abitudine di delegare parte dei tuoi impegni e se accetti l’aiuto di chi ti sta intorno, sarà molto più semplice rimettere a posto le cose.
4. Fai un attento esame di coscienza.
Riconoscere ad alta voce di avere un problema è un inizio, ma non è la stessa cosa che cercarne le cause. Se ti trovi in una spirale di procrastinazione fermati ad esaminare attentamente il tuo stato mentale, la tua situazione professionale e quella personale.
A volte si cerca di sfuggire agli impegni per un senso di malessere, pertanto fino a quando non risolvi le cause di questo malessere non sarai in grado di sradicarne gli effetti.
5. Ammetti ad alta voce i tuoi errori.
Il problema con tante delle auto-analisi che facciamo, è paradossalmente che restano un affare privato. Soprattutto quando si tratta di analizzare un comportamento sbagliato, l’atto di ammettere ad alta voce (quindi di fronte a qualcuno) i propri errori di per sé ci aiuta a prendere azioni per correggerli.
Nel momento in cui chiedi aiuto, non essere timida, approfittane per ammettere con chi ti sta aiutando gli errori che hai commesso. Sarà più facile farti aiutare a rimediare.
6. Preparati ad abbandonare i tuoi errori.
(Nel tradizionale programma questo punto sarebbe declinato nei passi sei e sette, ma per comodità si può riassumere in unica attività.)
Identificate le cause, esaminate le difficoltà che hai e gli errori che hai commesso abbandonandoti alla procrastinazione, viene il momento di fare una strategia per uscire da questa situazione. Organizza con cura un piano d’attacco per recuperare il tempo perso e ridurre le distrazioni nella tua quotidianità.
7. Chiedi scusa.
(Nel tradizionale programma questo punto sarebbe declinato nei passi otto e nove, ma per comodità si può riassumere in unica attività.)
Ogni volta che rimandi un impegno, in qualche modo stai disattendendo le aspettative di qualcuno. A volte anche senza volerlo stai arrecando loro un danno.
Ecco, è venuto il momento di fare una lista di tutte le persone di cui hai disatteso le aspettative e chiedere scusa personalmente a ciascuna. Sarà difficile, ma è necessario.
8. Continua a esaminare il tuo comportamento.
Nel cammino per recuperare il tempo perso non smettere di tenere d’occhio quello che fai nelle tue giornate, per spiare i segnali di una ricaduta e intervenire per tempo.
9. Usa la meditazione.
Non parliamo quasi mai di spiritualità qui su C+B, ma sicuramente è una componente rilevante della vita di ciascuna di noi, in qualsiasi forma la si intenda. Per questo qualsiasi piano di recupero non può prescindere da questo aspetto.
Il mio consiglio, se vuoi aiutarti a rimanere ancorata nel presente e a non perdere di vista il lavoro che stai facendo sulle distrazioni e la procrastinazione, è di aiutarti con qualche esercizio di meditazione. Quando senti sorgere la voglia impellente di trascurare un impegno, prenditi 10 minuti per qualche esercizio di mindfulness.
10. Passa il testimone.
Infine, ora che sai quanto è pericoloso abbandonarsi alla procrastinazione e quanto aiuto serve per uscirne, parla della tua esperienza con chi conosci e offri il tuo aiuto ad altri che stanno passando per le stesse difficoltà.
Se hai delle amiche freelance come te potreste anche decidere di crearvi un gruppo di auto-mutuo aiuto, in cui sostenervi a vicenda nell’uscire dalla procrastinazione!
Ricorda, non sei sola. Noi siamo qui per aiutarti e là fuori ci sono tante donne come te che affrontano gli stessi problemi.