Checklist per la stampa in tipografia

Non importa da quanti anni si fa un mestiere, c’è sempre qualcosina che rende nervosi, per esempio parlare in pubblico o conoscere un nuovo cliente. A me, ancora adesso mette sempre un po’ di agitazione inviare in tipografia un file per la stampa: anche se i processi si sono evoluti e ci sono più strumenti per preparare tutto in sicurezza, la stampa rimane un processo delicato.

Per semplificare un po’ questo processo, ho sintetizzato i passi e le cose da tenere in considerazione in una guida che aiuta a evitare gli intoppi più comuni nella stampa di semplici prodotti grafici. Da questa guida puoi scaricare un form in PDF da usare ogni volta che devi preparare e inviare un file per la stampa e serve sia a te durante la creazione e le scelte, sia al tuo stampatore per il preventivo e il processo di stampa.

In un articolo precedente parlavo di colori e formati e spiegavo meglio come funziona la teoria del colore e si definiscono i seguenti termini in modo più esteso: colori diretti (tinte piatte) e quadricromia. Qui trovi un riassunto.

Guida ai colori per la stampa

Colori diretti (o tinte piatte)

Il colore o inchiostro è già il colore definitivo e quando viene applicato è il colore finale: per identificarlo si usano preferibilmente i numeri Pantone®. Di solito si applica ogni colore separatamente.

Non è raccomandabile per la stampa di foto né per le immagini con tanti colori mentre aggiunge molta qualità se viene usato per i loghi o dove si usano colori aziendali come nei biglietti da visita, nelle cartelle di alta qualità, nei gadget, perché dà come risultato un colore fedele al pantone® ed è uniforme.

Tecniche più comuni per stampare con tinte piatte:

Quadricromia (CMYK)

I colori (o inchiostri) si sovrappongono creando combinazioni di colore che producono altri colori a seconda dell’angolazione, della densità ecc.

Ideale per stampare foto o illustrazioni, è indicata per le grandi produzioni di alta qualità o per le riproduzioni pubblicitarie di grandi tirature se stampati in offset, in alcuni casi è usata per i tessili stampati in serigrafia.

Per le produzioni più piccole e di tiratura più limitata, conviene la stampa digitale che può essere fatta usando stampanti a toner o con altri modelli più professionali (a base di rulli-acqua-inchiostro), e più contenute rispetto a quelle dell’offset tradizionale.

Per la stampa di grandi formati (banner, roll-up, cartellonistica) la stampa più indicata è su plotter a getto d’inchiostro, che richiede una risoluzione minore, perché si presuppone che sarà guardata da lontano. Tenete conto di tutto ciò prima di progettare.

Le tecniche più comuni:

  • offset (volantini, depliant, brochure, riviste, cancelleria, ecc.)
  • serigrafia (tessili, cancelleria, riproduzioni di opere d’arte)
  • stampa digitale
  • stampa su plotter (cartelloni, banner, roll-up, ecc.)

Stampa in quadricromia o tinte piatte

Consigli per preparare un file per la stampa

Per creare e poi preparare un file per la stampa è importante avere chiare le informazioni che ti elenco qui di seguito.

Che tipo di pubblicazione è

Brochure, biglietto da visita, carta intestata, cartellone, ecc.

In che programma verrà creato

Photoshop, Illustrator, InDesign, Corel Draw. Io parlerò solo dei programmi Adobe. Se lavorerai su un programma online, verifica se questo programma crea documenti anche per la stampa e non solo per grafici online: i grafici creati per la comunicazione online hanno una risoluzione molto bassa e modi di colori che non sono adatti alla stampa in tipografia. Io in questo articolo parlerò solo di www.canva.com. Occhio a non creare documenti per la stampa in tipografia su programmi di Office, Google Docs o altri editor di testo, non vanno bene per la stampa e tanto meno per impaginare.

La tecnica di stampa

Scrivi nel tuo form il materiale su cui stamperai, le dimensioni finali del documento, la quantità di pagine o facciate, la quantità di copie da stampare e in particolare il modo di colore. Una volta scritto tutto valuta che tecnica ti conviene di più. Tieni a portata di mano i tuoi colori: le formule CMYK e Pantone® dei tuoi colori (se non li hai, chiedili al tuo graphic designer).

Le dimensioni del tuo progetto

Sono un dato imprescindibile per la riproduzione tipografica, anche solo per richiedere il preventivo al fornitore. Il file deve essere creato e impaginato preferibilmente in centimetri o millimetri (siamo in Italia), evitando possibilmente pollici o piedi, pixels o punti.

Le immagini in mappa di bits (non vettoriali)

Anche se importate in un documento in alta risoluzione, devono rispettare sempre e da subito seguente formula:

W X H in cm (dimensione finale per la stampa 1:1)

Risoluzione: 300 dpi (per la stampa tipografica non di più e non di meno)

Dimensione immagine

Ricorda anche che in Italia si usa il sistema ISO A di misura della carta, tenendo come formati più usati A4, A3, A2. Conviene allora progettare, fin dall’inizio, in un formato che vada bene per questo sistema.

Se per caso il tuo progetto è un cartellone da stampare su plotter, le dimensioni potrebbero cambiare in:

W X H in cm (dimensione finale per la stampa 1:1)

Risoluzione: da 100 a 150 dpi (dipendendo dal fornitore e dal tipo di plotter)

Come stamperai

CMYK o tinte piatte? Considera che tipo di immagine è (foto, logo, illustrazione, ecc.). Prendi spunto dalle descrizioni in alto.

Per creare il tuo documento per prima cosa dovrai assegnare il modo di colore nel programma di grafica che userai, per esempio: IllustratorPhotoshop. Nel caso usassi inDesign dovrai scegliere “per la stampa” al momento della creazione di ogni documento.

Se il tuo progetto ha le caratteristiche adatte per usare le tinte piatte, ti suggerisco di scegliere (in Illustrator o inDesign) come modo di colore il CMYK assegnando, a partire dalle palette, tutti i colori tinta piatta a ogni forma, oggetto o font, usando i libri di colore e facendo attenzione a utilizzare lo stesso libro della guida Pantone® Matching System che corrispondente a quello che verrà usato in tipografia.

Se preferisci Photoshop ci sono almeno due modi per fare la stessa cosa: puoi usare il modo grayscale e aggiungere colori con lo strumento monotone (fino a 4 tinte piatte), per ottenere un risultato di toni sovrapposti. Non è un processo facile e potrebbe dare un risultato diverso da quello che puoi ottenere con inDesign o Illustrator, quindi fai sempre delle prove. Se vuoi i colori separati fra loro, scegli invece il modo CMYK e usa i canali per creare canali addizionali per ogni tinta piatta da aggiungere al progetto.

Grayscale modeGrayscale - monotone

Invece, per i documenti in quadricromia, tutto è un po’ più facile, perché basta convertire tutto in CMYK e convertire le foto prima di importarle nel documento definitivo. Questo file deve avere il modo CMYK così come le palette di colore che si useranno, convertendo anche gli eventuali colori pantone a CMYK. Puoi aiutarti con questi convertitori online per conoscere la loro equivalenza alla formula di 4 colori:

Modo colore CMYK

Se impaginerai sulla piattaforma canva.com, sarà possibile importare le tue immagini personalizzate. Se vuoi farlo devi convertirle in modo CMYK e curare la risoluzione prima di caricarle. Su canva.com potrai solo produrre file finali in CMYK.

I margini e le abbondanze per le pagine al vivo

Se stamperai in offset tradizionale, digitale o serigrafia avrai bisogno almeno di 1,5 cm. di margine per la pinza che trasporta la carta, quindi, per tenere i tuoi contenuti al riparo dal taglio o correttamente stampati, devi stare all’interno del bordo foglio, almeno di 1.5 cm.

Questo non vuol dire che non puoi mai oltrepassare “il limite” perché per fortuna esistono “le abbondanze”, che sono “margini” eccedenti che permettono di stampare fino al bordo (o al vivo), così non c’è rischio di lasciare spazi bianchi dove invece dovrebbe essere tutto a pieno colore. Di solito le abbondanze vanno da 0,3 cm. a 0,5 cm. al di là del bordo del documento; possono essere aggiunte automaticamente da certi programmi oppure si fanno a mano per maggiore precisione e qualità. Non sono indicate per elementi importanti di contenuto ma solo per elementi decorativi e ausiliari.

Margini, pagine con taglio al vivo e abbondanze

Quante pagine ha il tuo progetto

Se è un progetto con più di 2 pagine e assomiglia più a una rivista che a un volantino, allora ricordati che per la stampa è necessario che tutti i documenti di questo tipo abbiano almeno 4 pagine e che tutte le pagine in più devono essere sempre in multipli di 4, altrimenti è impossibile stamparlo o rilegarlo. Considera nel conteggio anche le pagine volutamente bianche (senza contenuto stampato).

Considera anche di indicare se c’è una copertina, soprattutto se sono in una carta diversa o userai tecniche diverse. Ricorda che le pagine della copertina si chiamano:

Prima, seconda, terza e quarta di copertina

Se il tuo progetto è un foglio piegato in facciate (trittico, dittico, ecc.) indica il numero delle facciate, se il tuo foglio ha 3 ante avrà 6 facciate, se il tuo foglio ha 4 ante avrà 8 facciate.

I caratteri

Dove è possibile, converti i caratteri in tracciato (vettori): per evitare spostamenti indesiderati o corruzione dei file del carattere. Se non è possibile, allora devi allegare nella cartella insieme al tuo documento finale, per sicurezza, i file del carattere o font e avvisa il tuo stampatore. Usa font originali, così eviterai problemi di diritti d’autore e permessi durante l’export e durante il tracciato per convertirlo a vettori.

Dai un’occhiata al nostro articolo se vuoi approfondire l’argomento “scelta dei font“.

Se hai deciso di lavorare su Canva, ricorda che ha un suo stock di font da usare e non è possibile usare font esterni.

Se stampi online

Quando scegli di stampare attraverso un servizio online fai attenzione alle loro specifiche tecniche. Per fortuna, tutti questi servizi hanno documenti con istruzioni per ogni tipo di elaborato con: misura del documento, risoluzione, margini, abbondanze, orientamento del fronte e del retro, profilo di colore, ecc. I servizi di stampa online solitamente stampano solo in CMYK. Controlla tutto prima di cominciare a impaginare il tuo documento.

Se hai dei dubbi, mettiti in contatto con loro via telefonica o chat: ti suggerisco di acquistare il servizio di revisione tecnica del documento.

Il passo finale: come configurare il file da inviare in stampa

Io suggerisco sempre di usare il formato PDF. Ecco un percorso abbreviato per farlo:

  • dal tuo documento finale, curando prima tutti i dettagli indicati sopra, salva (o esporta) in PDF, scegliendo la compatibilità (la versione più recente è sempre meglio) e il formato predefinito per “Stampa”
  • controlla che la risoluzione nella sezione Compressione sia almeno di 300 dpi per le immagini a colore e in scala di grigio e di al meno 1200 dpi per le immagini monocromatiche
  • nella sezione Indicatori e pagine al vivo, devi usare almeno i segni di taglio (crop marks) a meno che lo stampatore ti indichi diversamente, e se hai degli elementi che vanno al vivo devi anche selezionare le indicazioni di pagina al vivo (bleeds) e impostare le abbondanze fra ,03 e ,05 cm.;
  • output: scegli di non convertire nessun colore ad alcun profilo, evita anche di includere qualunque tipo profilo, lascia che il tuo stampatore modifichi il documento a seconda delle sue necessità e dei macchinari che ha, a meno che non sia lui a richiedere un profilo di colore particolare, come fanno in genere i servizi online: in questo caso scegli di convertire i colori preservando i numeri per poi includere il profilo indicato dal tuo fornitore
  • avanzato, converti le trasparenze in alta risoluzione
  • per facilitarti le cose, non modificare le successive sezioni (Protezione, Riepilogo), a meno che ti venga richiesto dallo stampatore, nel qual caso ti deve dare lui i parametri
  • se usi Canva, ricorda di scegliere l’opzione PDF print al momento di fare il download del tuo documento indicando accuratamente le pagine da scaricare.

Se hai ancora qualche dubbio sul processo, rivolgiti al tuo grafico per capire bene prima di stampare.

Guida per stampare (PDF)

Manuali utili per l’impaginazione:

Manuale d’uso inDesign

Manuale d’uso Illustrator

Nydia Cuevas

Sono una graphic designer, mi piacciono le texture; posso perfino fermarmi a fotografare quelle sui tombini stradali. Sono particolarmente attratta dai caratteri tipografici, mi piace vederli, crearli e impaginarli. Amo i vecchi metodi di stampa, la carta e l’odore dell’inchiostro, i torchi, la serigrafia e letterpress.

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1 thought on “Checklist per la stampa in tipografia”

  1. Grazie mille! Questo articolo è esattamente quello che stavo cercando. Anche io sono sempre in tensione quando invio in tipografia!

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