Oggi affrontiamo un argomento piuttosto spinoso e un po’ scomodo: parliamo del Curriculum Vitae, per gli amici Civvì, e iniziamo a capire come possa in realtà diventare un grande alleato. Lo so bene, “scrivere il CV” si contende il primato delle attività più antipatiche insieme ad “andare dal dentista” e a “farsi la ceretta all’inguine”.
Senza contare che molte di noi hanno deciso di essere freelance anche per non dover più inviare CV, vero? Per non spedire più via mail la nostra esperienza, inoltrare a destra e a manca le nostre competenze, nella speranza di convincere qualcuno che non sa niente di noi e della nostra professionalità del fatto che siamo brave, che sappiamo fare bene il nostro mestiere, che abbiamo tutte le skill hard e soft al posto giusto.
Eppure. Eppure ogni tanto tocca anche a noi presentare un Curriculum Vitae: lo facciamo per una docenza finanziata, per un progetto a più mani che ci coinvolge come consulenti, per trovare nuove collaborazioni, per contattare potenziali clienti (agenzie, aziende, enti di formazione) oppure, nel caso più estremo, perché abbiamo deciso di tornare a lavorare come dipendenti e quindi, in sostanza, perché stiamo cercando un lavoro.
E quindi no, non siamo esenti dal sapere come si scrive un buon CV e dal riflettere su come renderlo il più efficace possibile.
Efficace, non per forza bello, non per forza creativo, non per forza glitterato. Efficace prima di ogni cosa. Se poi riusciamo a farlo pure bello, creativo e un po’ glitterato be’, è tutto grasso che cola.
Un passo alla volta
Andiamo per gradi e partiamo dall’inizio: il CV è il risultato finale di un lavoro fatto a monte e se non cambiamo l’atteggiamento con il quale ci mettiamo davanti alla pagina bianca o a quel template pre-compilato, con difficoltà riusciremo a produrre qualcosa di più significativo di un comune e bistrattato Europass. A proposito di Europass: è senza dubbio preferibile al classico Formato Europeo e io ti consiglio di sceglierlo quando ti verrà richiesta questa versione o se vai di fretta: puoi compilare il CV Europass online.
In ogni caso, per iniziare ad alleviare il malessere che provi quando si pensi a scrivere il CV, è sufficiente rispondere a una domanda: quanto sei orgogliosa del tuo sito, di quello che stai costruendo o di quello che costruirai appena possibile, o della pagina social su cui hai deciso di pubblicizzare la tua attività? Probabilmente tanto. In quel sito, in quella pagina, ci sei tutta tu: chi sei, cosa fai, come lo fai, perché ti piace farlo e anche perché è meglio che scelgano te, visto che il sito serve a vendere(ti), giusto? Lo hai creato con grande cura, con fatica certo, ma che soddisfazione! È lì che urla al mondo quanto potresti essere utile a un target preciso di persone/organizzazioni: il tuo potenziale mercato di riferimento.
Bene, ora pensa al CV come a un condensato, un distillato prezioso del tuo sito: sei di nuovo tu, le tue competenze, la tua motivazione, le tue aspirazioni, e di nuovo non è scritto per te ma per chi potrebbe sceglierti. Di nuovo, stai vendendo, stai parlando al tuo potenziale mercato.
Cambia prospettiva (due volte)
- Inviando il tuo CV, non ti stai sottoponendo a un esame: stai proponendo le tue competenze, le stai promuovendo e valorizzando e stai informando qualcuno che potrebbe aver bisogno della tua professionalità, che sai gestire e sviluppare determinate attività
- Chi riceverà e leggerà il tuo CV non esprimerà un giudizio su di te, ma valuterà se le tue competenze, le tue motivazioni e le tue aspirazioni sono in linea con i problemi che deve risolvere. Perché non si ingaggia o assume mai una persona se non ci sono “problemi” da risolvere, è un fondamentale non scontato su cui riflettere e il tuo CV dovrà riuscire a trasmettere bene un concetto: “io, con le mie competenze hard e soft sono la professionista che può risolvere questi (non tutti) i tuoi problemi”.
È una valutazione, non un giudizio
Esatto: quando non verrai scelta non sarà perché tu non vai bene, ma perché non possiedi le competenze richieste per quello specifico ruolo/organizzazione, oppure perché hai un taglio professionale diverso da quello che sta cercando il tuo interlocutore, più alto o più basso: insomma, la valutazione – in presenza di un CV redatto in modo adeguato – è sulla professionalità, non sulla persona, anche se il Curriculum può dire molto anche della persona.
Detto tra noi, noi recruiter e in generale chi si occupa di selezione, non abbiamo interesse a giudicare le persone ma solo a trovare soluzioni. Può sembrare un discorso freddo, ma è solo una fase del processo. Quando si fa lo screening dei CV si è solo all’inizio, e tutti sanno bene che un file in pdf non è la persona, ma solo un mezzo che parla per lei. Però questo è spesso il mezzo deputato a far scattare la fase 2: conosciamoci! E poi a colloquio è tutto un altro discorso.
Torniamo al curriculum
Dicevo poco fa: “in presenza di un CV redatto in modo adeguato” e “il CV può dire molto anche sulla persona”. Riparto da qui. È proprio così: non sceglieremmo mai di affidarci a un social media manager che non aggiorna mai i suoi canali social vero? Allo stesso modo noi selezionatori dubitiamo delle persone che inviano CV contenenti titoli altisonanti ma pieni di errori, formattati male, poco curati, disordinati e confusi nell’esposizione. È una contraddizione che inibisce la fase 2 di cui parlavo poco fa.
Ma non temere, scrivere un CV efficace non è complicato, non devi per forza capirne di grafica e nemmeno aver fatto corsi di scrittura creativa. Sarà sufficiente osservare alcune regole, integrare con una buona dose di attenzione e magari usare qualche strumento per renderlo più accattivante ma, come per molte cose, prima di impugnare la penna è importante iniziare dalla consueta analisi dei tuoi obiettivi. Ne parleremo ancora e andremo nel dettaglio. Nel frattempo prova ad avvicinarti al tuo Curriculum Vitae con lo stesso orgoglio e cura con cui hai messo a punto il tuo materiale comunicativo, il risultato sarà senza dubbio diverso da ora, promesso!
Visto che mi trovo proprio in questo periodo a doverlo compilare (in formato Euopeo, argh! e non) non vedo l’ora di leggere il seguito!