Questa è una domanda che salta fuori molto spesso quando facciamo il “chiedi all’esperta” sul personal branding, e anche quando lavoro con le mie clienti individuali: ok, l’idea business c’è, ma adesso, come la chiamiamo? Come scegliere il nome di un’attività o di un’azienda? Non ci sono regole universali, ma c’è una cosa molto molto preziosa che si chiama buon senso. I consigli che trovi qui sono all’insegna del buon senso, ma vanno adattati anche alla tua attività e a come vuoi che si sviluppi in futuro.
1. Meglio il mio nome o il nome della mia attività?
Dipende! Io, e molto delle redattrici qui, uso il mio nome, e poi un “titolo” professionale che spieghi cosa faccio. La mia scelta è motivata dal fatto che il mio business cresce e cambia con me, quindi è molto comodo per me poter usare sempre il mio nome, che è l’unica cosa che non cambia mai. Però considera che io vendo servizi, non prodotti: in un certo senso, il prodotto sono io, le persone che mi scelgono vogliono lavorare proprio con me, quindi ha senso per me essere indentificabile così. Se non lavorassi on line, avrei un ufficio, e sulla porta troveresti scritto il mio nome. Se vendi prodotti, magari homemade, un nome simpatico e facile da ricordare, da mettere nelle tue etichette personalizzate, dà più l’idea di negozio, che è quello che avresti se invece che on line vendessi dal vivo.
2. Meglio in italiano o in inglese?
Anche qui: dipende! In questo caso, dipende essenzialmente da chi è la tua cliente ideale, e quanto è comprensibile per lei quello che fai se lo scrivi in inglese. E attenzione: non solo comprensibile nel senso che capisce cosa vuol dire, ma anche che è in grado di scriverlo senza errori, altrimenti se ti cerca on line o se vuole passare il tuo contatto a un’amica magari lo scrive male e ti si trova più. Diverso è il caso se vuoi che una forte percentuale delle tue clienti arrivi dall’estero: allora l’inglese è la lingua franca più utile per tutti.
3. Ho un nome banale/brutto/uguale a quello di una pornostar: che faccio?
Bel dilemma! Allora, se il tuo è “solo” un nome banale nel senso di comune, diffuso (Maria Rossi) puoi comunque usarlo, ma nella url del tuo sito uniscilo a quello che fai, tipo: mariarossidesign. In questo modo si capisce quale Maria Rossi sei tu. Brutto: qui bisogna capire cosa intendi per brutto. Ci sono nomi un po’ demodé che invece sono belli, da portare con fierezza, e se tutti ti chiamano con un soprannome usalo pure. E ci sono cognomi forse un po’ cacofonici, ma: ricorda che anche se metti solo la tua iniziale, poi in fattura salta fuori il tuo cognome (e anche il tuo nome vero, se l’hai modificato). Insomma, almeno nella pagina about presentati con il tuo vero nome e cognome, è una questione di credibilità. In quanto alla pornostar: sì, capisco che le visite sul sito che arrivano in questo modo non sono quelle utili per te, però hai un vantaggio su di lei: la “vita professionale” di una pornostar è potenzialmente più breve della tua, quindi intanto registra il tuo dominio, e aspetta.
4. Il nome della mia attività adesso non mi rappresenta più, però già mi conoscono così: lo cambio?
Devi fare una bella riflessione qui: se hai scelto di chiamarti I ricami di Katia e adesso vendi custodie per iPad è ovvio che il tuo nome non c’entra più nulla (a meno che le custodie siano tutte ricamate), quindi quel nome va lasciato andare, ma con giudizio e per gradi. Ossia: un bel redirect dal vecchio sito al nuovo, ma solo dopo aver spiegato in più post e un paio di newsletter quale sarà il tuo nuovo nome, e aver cambiato uno a uno (non tutti insieme) i nomi dei tuoi canali social. La ragione è quella di permettere ai tuoi clienti fedeli di continuare a seguirti, ma anche ai clienti nuovi di trovarti e capire bene che cosa fai.
Ci sono casi invece in cui il nome dell’attività è meno vincolante: magari non ti piace più tanto, ma si adatta in ogni caso a quello che fai. Se è così, pensaci: è un cambiamento utile davvero per la tua attività e per le tue clienti? E in ogni caso, registra anche un dominio con il tuo nome: ti servirà se vorrai proporre cose diverse per testare le acque, senza dover subito rivoluzionare tutto.
5. Nella mia attività non sono sola: siamo in 2/5/10. Come ci chiamiamo?
Se siete solo due, potete tranquillamente scegliere i vostri nomi come nome dell’attività: Eleonora & Marta, studio grafico. Ma se siete più di due, no, non è fattibile. Qui il nome deve essere per forza di fantasia, ma spesso è utile far capire che siete un pool di persone, quindi insieme a quello che vi siete inventato, metteteci, a seconda del tipo di attività, una tag che dia l’idea di collettivo, come studio, lab, agenzia o un articolo plurare all’inizio (le, gli). In questo modo i clienti potenziali sanno già che non si interfacceranno con una sola persona, ma con diverse.
6. Sono ancora indecisa: come faccio a scegliere?
Ecco qualche metodo empirico ma comunque utile:
- intanto, fai un giro su Google per assicurarti che quel nome non sia già preso/coperto da copyright;
- usa un motore di ricerca che quando immetti l’url desiderata ti presenta anche diverse opzioni;
- prepara con canva dei biglietti da visita con i nomi tra cui vuoi scegliere: vederli scritti in modo più ufficiale ti può aiutare a capire quale ti rappresenta meglio;
- fai un panel tra 5-10 amiche che si avvicinano alla tua cliente ideale: se uno dei nomi che hai scelto ottiene una maggioranza netta, prendilo in seria considerazione;
- immagina come sarà il tuo business tra 3-5 anni: che direzione vuoi che prenda? Si ingrandirà? Non sarai più da sola? Scegli un nome che ti permetta di crescere nella direzione che ti auguri per te.
- Non avere paura di fare scelte personali: il buon senso è importante, ma lo è anche la tua intuizione. Ci sono in giro nomi di attività che non avresti mai detto, ma funzionano. E se sei molto molto brava, il tuo nome se lo ricorderanno comunque.
Ciao Gioia, oltre a Google, io utilizzo anche un’altra risorsa per le verifiche “spicce” di anteriorità: è il motore di ricerca del sito dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (http://www.uibm.gov.it/uibm/dati/default.aspx). A volte succede di voler nominare un’azienda come il proprio prodotto, oppure fare un sito vetrina destinato a un prodotti specifico: magari il dominio è disponibile ma il nome commerciale del prodotto è occupato, o esiste già con una leggera differenza di spelling. A presto!
grazie mille per la risorsa!
N.4 trovo eccellente il consiglio di usare un secondo dominio per fare prove tecniche :))
Carmen
eh, sempre meglio avere un piano B!
Ottimo articolo, davvero. Diverse volte, per mie esigenze personali o lavori per aziende, mi sono imbattuta in un marchio/nome già registrato e utilizzato su vari fronti. Nei social soprattutto: quando un nome utente e un url sono già occupati e registrati da qualcuno (appropriazione indebita di nome proprio 😉 ) come si risolve la propria credibilità online? Si scrive all’utente che ha il tuo stesso nome? Si inventa un diversivo (come suggerisci tu un suffisso preciso sulla professione)? Certo è che è proprio una gran rogna..soprattutto quando è solo un canale a dare problemi 🙂
Ciao Gioia,
Io sono una rappresentante e tratto vari brand nell’estetica professionale e olistica.
Vorrei iniziare con il passo giusto
Cosa mi consigli
Sito
Blog
Facebook
Newsletter
Ecc ecc
Il nome
Ora è
I.C.P. International Cosmetic Products di Palmerini Ivana
è stato tempo addietro una lettera s scherzosa di mio padre……
Ma forse è tempo di cambiare?
Grazie
Grazie!
Il mio Etsy Shop è nato nel 2014 come ClaudiaNanniFineArt e ospitava solo dipinti, per bimbi o per case un pò Bohemienne.
Da un anno propongo anche giochi in lana e questo cambiamento è stato ben accettato e mi ha permesso di definire il mio target: donne/mamme Waldorf.
Pensando in avanti però mi vedo a vendere non solo le mie creazioni o i mie dipinti! Punto a gestire un altro shop (non du Etsy) che vende giochi e oggettistica Waldorf style. Ecco.
Per la scelta del nuovo nome dovrei tenere presente anche il mio nome proprio (per essere riconisciuta)? Oppure vado di fantasia mettendoci dentro l’idea del gioco-Waldorf-eco ecc.?
Scusa per il poema, ma ci tengo molto ad un tuo consiglio!
Grazie bella!
Scusami pure per gli errori 🙂
ciao gioia e complimenti per l’articolo proprio molto esaustivo. Dunque il mio dilemma è questo: pur odiando il mio cognome non posso esimermi dall’aggiungerlo al nome perchè il mio ruolo richiede alta professionalità e non posso dare troppo sfogo alla fantasia. quindi, me ne sono fatta una ragione e avrei optato per nome+cognome+professione, ma …è lunghissimo!! come faccio ad utilizzarlo anche come nome del sito per esempio?? togliere la professione? non mi piace perchè mette più in evidenza il mio ridicolo cognome…ti ringrazio in anticipo per il tuo prezioso aiuto