Il segreto è la resilienza

In questo articolo ti spiego come aumentare e sviluppare la resilienza, una capacità molto utile per lavorare in proprio.

Recentemente mi sono trovata ad un caffè con alcune colleghe a discutere di scelte professionali e cambiamenti. Le riflessioni maturate mi hanno fatto pensare che, parafrasando un noto proverbio,

la strada della libera professione è lastricata di buone intenzioni e tanta, tanta fatica.

Eh sì: nessuno ti regala nulla e spesso trovare la propria strada è difficile. D’altronde, in molti casi, i nostri cambiamenti prevedono un buon livello di creatività. Senza, non sarebbe possibile raccontare le tante storie delle lettrici di C+B. Persone che decidono di cambiare, di auto-realizzarsi, lasciando la “strada certa” in vista di un futuro ben più indefinito.

Non so quale circuito virtuoso si crei tra cambiamento e creatività (un po’ a dire: “è nato prima l’uovo o la gallina?”) ma credo che uno non sia possibile senza l’altro. Certo è che spesso non si trova la strada al primo colpo: si può fare un cambiamento ed accorgersi che non era esattamente quello che volevamo, o che si stava meglio prima, o magari si tratta di un passaggio intermedio ed è necessario farne altri per raggiungere il nostro obiettivo. Insomma, a volte è possibile scontrarsi con un fallimento o con una delusione. O, ancora, è possibile dover racimolare tutte le forze che si hanno a disposizione per compiere un ulteriore passo avanti.

Per questo si deve avere ben a mente cosa significa la parola resilienza perché, credimi, se l’avrai “educata” bene sarà lei a salvarti. Il termine deriva dalle scienze naturali anche se ultimamente è stato fatto proprio da tante discipline umanistiche e psicologiche. In ingegneria indica la proprietà di alcuni materiali di resistere ad una deformazione conservando la propria struttura. Le scienze umane hanno ripreso questo concetto per definire le persone che di fronte agli “urti della vita” (eventi stressanti, complessi da gestire, o addirittura in caso di lutti e traumi) riescono a riorganizzarsi in maniera positiva facendo fronte alle difficoltà senza sentirsi schiacciati da essi.

Come sviluppare la resilienza

Già, mi dirai. Ma come posso imparare ad essere resiliente?

Secondo alcuni studiosi dell’Università di Chicago ci sono tre elementi che caratterizzano le persone resilienti: l’impegno, il controllo, il saper accettare le sfide.

Credo che questi tratti caratterizzino chi sta cercando di mettersi in proprio: perché spesso la libera professione è una sfida, ma è anche un impegno. Un fattore importante è il controllo: una persona resiliente ha un buon senso di autoefficacia: sa di potercela fare.

Rafforza le tue competenze, sentiti in grado di rispondere con positività alle nuove sfide, formati, aggiornati, mantieni alto il tuo livello di performance: sentiti in grado di compiere i passi necessari per realizzare il tuo sogno. Concepisci il fallimento come una strada tentata ma che non fa per te.

“L’unico fallimento è non aver tentato”, diceva George Edward Woodberry.

Se può esserti utile compila un piccolo diario dei tuoi progressi. Indica per punti gli obiettivi che vuoi raggiungere e le possibili strategie da applicare.

E ricordati sempre: tutto ciò che vuoi si trova al di là della paura.

Alessia Dulbecco

Quando mi chiedono "di cosa ti occupi?" faccio ancora un po' di fatica a trovare una risposta al primo colpo. Ho cominciato lavorando nel settore educativo, ora posso dire di occuparmi di benessere. Sono una pedagogista e counsellor: aiuto le persone - le donne soprattutto! - a volersi bene e vivere meglio le proprie relazioni: in famiglia, nel lavoro, con i figli. Come pedagogista le sostengo nel proprio ruolo di genitore. Mi piace inoltre lavorare con i giovani seguendoli nella loro formazione ed intervenendo in maniera mirata nel caso di difficoltà specifiche. Sono una lettrice instancabile - i romanzi di Irène Némirovsky sono i miei preferiti - una sushi lover convinta e tento, quando posso, di coltivare la mia passione per la fotografia.

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