Ho scritto la bozza di questo post già sul taxi, mentre tornavo da Creativi in Rete, una due giorni di eventi dedicati a tutti i creativi che desiderano migliorare la propria presenza online e fare network.
Ho scritto in taxi perché non mi tenevo, perché sono uscita dal Lingotto emozionata come al primo giorno di scuola o come la prima notte passata a dormire a casa dalle amiche: devo raccontare, ringraziare, piangere, riflettere sul valore della collaborazione, emozionarmi di nuovo a pensare alla fortuna che ho a lavorare con delle persone così belle come quelle che ho incontrato in questi giorni a Torino, a Manualmente.
Giovedì mattina ci sono stati brevi speech di consigli pratici per chi vuole promuovere la propria attività online e nel pomeriggio ci siamo divise tra corner di consulenze e workshop frontali. È sempre un privilegio poter condividere le proprie competenze, a Torino c’erano ragazze arrivate da tutta Italia per ascoltare chi stava sul palco e quindi sapere di aver contribuito, seppure in minima parte, al percorso professionale di un’altra donna è una sensazione molto bella e che mi riempie il cuore di gratitudine.
Venerdì giornate dedicata a reti, gruppi di lavoro e sviluppi futuri dell’handmade; sono venuti fuori temi importanti, che spesso accomunano le persone coinvolte (e non a caso molte di noi partecipano a più reti!):
- “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”
Tutte le iniziative che si sono presentate sono partite spesso da situazioni di difficoltà: puerperi difficoltosi, solitudine lavorativa, disoccupazione. Non una è nata come startup finanziata da persone non direttamente coinvolte nel progetto; anche le iniziative che oggi fanno numeri davvero importanti, come Fattore Mamma, sono nate dal basso, come passion project o gruppi di mutuo soccorso. - Da #fomo a #famo
La F.O.M.O. è la “Fear of missing out”, ovvero la paura di perdersi delle cose. Quando stavo in Israele la pativo moltissimo: mi sembrava che continuamente succedessero delle cose alle quali non potevo partecipare. Stessa cosa quando sono arrivata in Italia: “ma come? Ora sono qui a Torino, com’è che succede tutto a Bologna?”. E poi c’è la f.o.m.o. più subdola, quella che va a braccetto con la sindrome dell’impostore che in tante abbiamo, con la nostra insicurezza più inconfessabile: “non sono abbastanza figa se non mi invitano alla manifestazione x, non sono nessuno se non mi chiamano a dire la mia sull’argomento y”. Io ho deciso di combatterla con la #famo: ovvero facciamole noi le manifestazioni! Diciamo noi la nostra con i nostri blog, i nostri canali YouTube: non aspettiamo che sia sempre qualcun altro a fare il primo passo. Diventiamo propositive e non reattive. - Imparare a pensare al plurale e a coniugare i verbi al futuro
Questo è il motto che ci ha accompagnate per due giorni e che le organizzatrici hanno usato per descrivere la loro mission (e qui vorrei davvero che le lettrici di C+B rivolgessero tutte un grazie collettivo alle ottime Gabriella, PaolaB e PaolaT, #santesubbbito). Io quasi quasi me lo faccio tatuare… - Famolalobby
Non solo famo, ma famolo insieme, che ci si diverte di più e si riesce davvero a fare la differenza. Insomma, Gaia chiamaci, che Weekendoit lo vogliamo fare con te ♥
Aggiungo una nota personale, un fastidio che non riesco più a tenere: ho sempre meno pazienza per gli individualisti. Penso che chi decide di limitarsi a fare bene il proprio lavoro (che è la base di tutto, ma direi che è il minimo che si può fare come liberi professionisti) senza mai spendersi per la community di cui fa parte e contribuire al dialogo e al miglioramento degli altri, è un tipo di persona che io non ho più tanta voglia di frequentare.
Non ne posso più di sentire “sono un’introversa, sono una timida”, come scusa per non fare mai nulla con gli altri e coltivare solo il proprio orticello: venerdì ho avuto la fortuna di incontrare di persona Virginia Landro, che è una ragazza che ci manda sempre i desktop ispirati ai preziosi origami che fa. Virginia ha 21 anni, è venuta con la mamma, ha l’aria di essere una molto timida, ma esce sempre dalla sua comfort zone per conoscere altre persone che condividono i valori del suo lavoro. Ci esce anche fisicamente dalla comodità: Virginia non ha la macchina e allora si è comprata un carrellino per trasportare le sue cose e prende il bus per andare ai mercatini.
E tu, amica che leggi, cosa stai facendo per contribuire alla crescita professionale tua e delle tue colleghe? Pensaci la prossima volta che devi decidere se stare a casa a piangerti addosso o venire a festeggiare con noi la nostra unicità e bravura.
Io ti aspetto a braccia aperte e intanto ti lascio a riflettere su questa cosa con il video del discorso di Viola Davis agli Emmy: ascolta bene cosa dice, perché parla sì di donne afro-americane nel cinema, ma potrebbe anche parlare di ogni gruppo di persone che insieme può fare la differenza. Guarda come è contenta Taraji P. Henson, sua diretta concorrente per un premio che significa milioni di euro in contratti; piangi quando capisci che lei sta superando il traguardo per tutte, non solo per sé.
Ciao Francesca.
Non sono un’imprenditrice, non lavoro in proprio e probabilmente non lo farò mai: ho un “comodissimo” part time di sei ore in un’azienda medio piccola. Volevo però che sapessi che sei (anzi, siete) di grandissima ispirazione anche a me, perché penso che alla fine anche nel lavoro dipendente ci si possa esprimere e si possa fare con passione.
In ogni post trovo sempre qualcosa che sia declinabile e applicabile alla mia vita in azienda e spesso trovo una carica e un entusiasmo che riesco a usare in modo costruttivo anche nel mio lavoro da dipendente.
Niente, fate venir voglia di lavorare. 😉
Grazie davvero.
Nico
Da che vi conosco come c+b vi ho trovato ispiranti come non mai, da che ti conosco personalmente dopo giovedì, vi amo alla follia.
Ma quanto è bello leggere “ho sempre meno pazienza per gli individualisti”.
La rete è il contrario di individualismo. Che gli individualisti stiano gobbi sulle loro scrivanie chiusi dentro i loro polverosi studi. Intanto la vita e il mondo passano fuori dalla loro finestra e non sanno cosa si perdono.
E basta piangersi addosso: #famo!!!
E’ bellissimo questo articolo. Mi ha commosso. Grazie.
Ho partecipato molto volentieri a entrambe le giornate a Manualmente, ho trovato tutti gli interventi interessanti e di grande ispirazione . E’ bello conoscere le esperienze di persone che con la loro costanza tanto lavoro e le loro belle idee sono riuscite a fare grandi cose coinvolgendo tante altre donne. Continuerò a seguire tutte queste donne speciali attraverso la nostra amata rete e spero di poter contribuire con la mia piccola presenza.
Un grazie a tutte
Baci Silvia
Sto attraversando un periodo di cambiamento, da quando ho iniziato a leggervi siete sempre d’ispirazione! Grazie!
che dire se non.. Wow!!! Grazie perché come sempre siete di grande ispirazione e non fate altro che confermare quello che da sempre sento in cuore ma che ancora non riesco a concretizzare seriamente. Allora da oggi si ricomincia insieme, da fomo a famo! 😉
Non ho potuto partecipare alle due giornate di Creativi in rete per sovrapposizione di impegni, e mi è dispiaciuto tantissimo!
Prevedevo che sarebbe stata un’esperienza costruttiva, e soprattutto mi sarebbe piaciuto incontrare chi sto seguendo da un po’ di tempo.
Nel leggere tutti i post in merito all’evento mi sono resa conto che mi sono persa una bellissima occasione. E non mi resta che sperare in future edizioni 🙂
Sono una libera professionista e lavoro nel mondo web e e-commerce da un po’ di anni, e mi piace fare cose con filati e attrezzini (ma questo per hobby).
La condivisione è sempre stata l’unica via percorribile per me da quando scrivo sul web, e mi piacerebbe tanto poter offrire le mie competenze dove e quando possibile.
Intanto grazie per il tuo utilissimo C+B 😉
M0′ piango… e tu sai perché…. <3 <3 <3
Che bellezza far colazione leggendo un articolo positivo! Felice giornata a tutte/i!
Ho sempre creduto nella condivisione e nella collaborazione. Un’idea o un’esperienza se tenute per sè servono a poco e fruttano poco in termini di crescita personale e per la collettività. Fare squadra, soprattutto oggi, soprattutto tra donne, penso sia l’unico vero valore aggiunto. Ognuno da e prende qualcosa. Ognuno riceve e dona. E’ uno scambio reciproco che può solo portare a qualcosa di buono. Vi leggo da qualche mese e mi avete dato la carica e il coraggio per fare quel passo in più che da tanto volevo ma non osavo fare. La strada da fare è lunga e sicuramente le difficoltà si incontreranno, ma se a percorrerla non si è sole tutto è più facile da superare! Grazie!
Ooooooh (occhi a cuoricino)
Quando l’ho letto sono diventata prima rossa come un peperone e poi hanno cominciato a sgorgare lacrimoni ♡
Grazie davvero!!! Grazie alle ragazze hanno reso possibile quest’incontro, grazie a tutte le ragazze che collaborano con C+B e grazie a te Francesca (che ora hai anche una faccia :-D) che hai creato questo spazio di condivisione con il quale ci sentiamo tutte un po’ meno sole 🙂
Prossimo obiettivo: motorizzare il carrello!! 😛
Hai fatto piangere anche Olivia Pope…fai te!
Sono Enrica Busso, una creativa da sempre (37 anni di esperienza in campo pubblicitario: Art director di prestigiose agenzie), illustratrice, design, neo-piccolo editore, ecc… vengo a conoscenza di B+C tramite Virginia Landro, la ragazza creativa con il carrello alla quale ho realizzato il suo marchio RavaNello (io e sua madre siamo state studentesse insieme, e da sempre amiche). Questa, sarebbe la premessa, scrivo perché mi farebbe piacere conoscerla e conoscere meglio la sua attività, sono sempre colpita ed attratta da chi è per i progetti comuni, il lavoro in team, sono per le conoscenze condivise e le contaminazioni che fanno crescere. Spero di poterla conoscere personalmente.
Enrica,
certo che hai uno strano concetto di amiche da sempre visto che erano 33 anni, almeno, che non ci si vedeva, e non ci si sentiva. Io non sapevo nulla di te e tu non sapevi nulla di me… e poi non si chiama B + C ma C + B 😀 😀 😀
Ho scritto perchè è stata la stessa Virginia ad informarmi gentilmente tramite una e-mail, con dovizia di particolari di C + B, Virginia nella sua e-mail mi racconta delle sue emozioni e dei suoi progetti e di quello che si è detta con la signora Francesca, mi fornisce il link. Pe me l’amicizia è un concetto importantissimo, reciproco:) :D.
anche a me è rimasta una curiosa frenesia dopo aver partecipato a Creativi in rete.. pensare ai vari interventi continua a farmi sorridere e mi ripenso ad alcune frasi testimoniate da tutte le persone presenti. Sa cosa mi è rimasto impresso di lei? il Condividere con generosità: un invito e un esempio personale 🙂