Caro Diario/1: ho deciso, mi metto in proprio

Caro diario,
sai a cosa penso da un po’? Che è ora di fare il salto.

Sono stufa di essere considerata e considerarmi un’hobbista.

Ormai è un termine che mi va stretto, che non è più sufficiente a descrivere quello che faccio e come lo faccio.

E se poi, saltando, cado e mi scortico le ginocchine sante? Avrò un cerottone abbastanza grande per curare le ferite? In un impeto di autoanalisi profonda, so che alla fine, la mia paura è tutta lì. Non è rimetterci un po’ di soldi (spero non troppi), perché sono abituata a questo genere di sacrifici.

La mia paura è fallire.

Perché il fallimento del mio progetto (mettermi in proprio e diventare l’artigiana professionista che ho sempre voluto essere), sarebbe una grossa ferita e non so se esiste il cerottone per curarla, ché “un-bacio-e-passa-tutto” funziona solo coi bambini. Comunque.

Se non ci provo, certo che il sogno non s’infrange, ma nemmeno mai comincio a viverlo.

Forse che Cenerentola non avrebbe sposato il principe, se avesse avuto paura di divorziare? Voglio dire, pensiamoci. Prima, la nostra signora dei topolini guarda il castello dalla finestra della sua spoglia soffitta, sognandolo, desiderandolo. Ma intanto, la sua vita è fatta di sorellastre stonate in sindrome premestruale 30 giorni al mese, di un gatto obeso e dispettoso, e di un’iniziale patologia mentale. Perché alla fine gli animali NON parlano. Se sei convinta che gli animali ti parlino e rispondi pure, e che ti facciano il controcanto mentre tu intoni “I sogni son desideri”, non stai tanto bene. Poi arriva la Fata Madrina, ti regala il vestito e le scarpe più belle dell’universo mondo e ti spedisce al ballo. Lì sta a Cenerentola giocarsi le sue carte e conquistare il moraccione con le spalline dorate. Lo conquista e alla fine se lo sposa. E certo non rinuncia a sposarlo perché teme di divorziare. Almeno per un po’, col moraccione si divertirà.

Ora mi dirai, caro diario: “Tu la fata madrina che ti indica il percorso e ti regala il vestito perfetto non ce l’hai!”

Bè, sai che ti dico io? La mia Fata Madrina sono io. LA MIA FATA MADRINA SONO IO.

Intanto che me ne convinco, comincio a prendere informazioni e capire come muovermi. Una bella scoperta è stata sapere che in Comune c’è lo SUAP (sportello unico attività produttive) che snellisce e coordina tutte le pratiche amministrative necessarie per l’apertura di un’impresa e che fornisce risposta alle mie (mille) domande. Tanto poi tutte le istanze si fanno online (sul sito del governo Impresa in un giorno).

Proprio allo SUAP ho saputo che, per la mia idea di impresa, NON devo rivolgermi a loro, perché nel mio caso non occorrono certe documentazioni. A seconda del regime fiscale che scelgo, posso fare da sola o rivolgermi all’associazione artigiani o ad un commercialista.

Ho anche scoperto che nel mio Comune un’attività artigianale come la mia NON si può svolgere in casa. Serve un locale con destinazione d’uso laboratorio o attività commerciale. Cavoli! Questa sì che è una bella botta. Ci penserò con calma, ma prima voglio sentire l’associazione artigiani della mia città, dove c’è il Punto Impresa a cui posso chiedere informazioni e ricevere un indirizzamento.

E poi, sicuramente mi troverò una commercialista, perché è vero che certi regimi fiscali sono agevolatissimi e si può fare tutto da soli, ma, parliamoci chiaro, caro diario, io NON ho tutte le competenze e se voglio comportarmi da professionista è meglio che mi rivolga ai professionisti.

Perciò, ricapitolando, lista delle cose da fare:

  1. Mandare una e-mail o telefonare in Comune per sapere se c’è qualche servizio adatto alla mia idea di impresa e se ci sono norme a cui devo sottopormi (fatto);
  2. Trovare una commercialista (Antonella? Benedetta?);
  3. Rivolgermi all’associazione artigiani (preso appuntamento);
  4. Trovare un laboratorio (cercare annunci, MA prima vedere se posso subaffittare una stanza nel laboratorio che c’è al piano terra del mio palazzo);
  5. Adesso però m’infilo un abito sbarluccicoso e vado al ballo, che per oggi mi son stufata di tutta ‘sta burocrazia!

Con affetto, Cenerannola

Anna Pozzan

Cresciuta a pane e pennelli, oggi l’handmade non è solo una passione, ma anche il mio mestiere. Se non taglio il legno, lo dipingo, se non cucio un pupazzo, recupero una credenza. E ti spiego come fare. Perseguo con convinzione le mie dipendenze: il gelato, la radio, la fantasia. Vorrei assomigliare ad Uma Thurman in Kill Bill, invece sono più come Doraemon, soltanto che ho le dita.

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32 thoughts on “Caro Diario/1: ho deciso, mi metto in proprio”

  1. Che bello!
    Adoro soprattutto dove dici “La mia fata madrina sono io!”. Sono una di quelle che, se non ha qualcuno che la sprona, fatica un po’ a spronarsi da sola. Ma questo post mi dà la carica e mi fa pensare che anche il mio progetto sia possibile.
    Grazie!

  2. Mittttica Annina ………… mi inquieta l’obbligo di laboratorio fuori casa …………….. io sto cercando casa ora e …………. la prendevo appositamente con una stanza in più!?!??!?! sto sbagliando tutto!?!?!?

    • Devi informarti nel tuo comune: è variabile e dipende dal tipo di lavoro e di attrezzature. Niente preoccupazioni intanto, informazioni!

      • Eh il tipo di lavoro lo sai, cucito e poco altro …….. ho provato a guardare online ma ……….. non ci ho capito una cippa!!!
        Tra una visita a una casa e l’altro proverò a prendere un permesso anche per andare a sentire in Comune cosa mi dicono ………

  3. Adoro! Tutto! Ma giassai 🙂
    (solo un piccolo dolore al pensiero di non essere *io* la tua fatamadrina 😉 )

      • Anche io ho subito pensato a Barbara come deus ex machina di questo salto. Ma scusa tu mi tiri in ballo la fatamadrina così… 🙂

        • Ma pensa un po’: Barbara rules, miticona! Addirittura nell’immaginario si sostituisce alla smemorina d’azzurro vestita di Cenerentola 🙂

  4. Che bello! Grazie per le dritte! ^_^ In bocca al lupo per il ballo e….incolla bene le scarpette ai piedi perché ne farai di strada in questo mondo, ne sono certa!

  5. Ciao Anna, io quel salto l’ho fatto poco più di un mese fa….stufa di essere disoccupata e considerata hobbista! Ti auguro di tiuscire a realizzare i tuoi sogni!

  6. Ciao Anna! Davvero un bel post, grazie per aver condiviso il tuo percorso.
    Io ti seguo sempre con grande stima, già lo sai

  7. Bellissimo articolo!! D’ora in poi ti seguo supervolentieri…
    Perchè io il mio salto l’ho già fatto, ma vorrei tanto aiutare mia cugina hobbista come te a farlo!
    Ma anche noi di queste cose burocratiche non ne sappiamo nulla!!

  8. Sono curiosa di sapere come vanno le cose dopo un paio di anni e più di attività! Il principe si comporta sempre bene e riesci a tenere in ordine tutte le stanze del castello….?

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