Le parole magiche

Se hai un sito o stai pensando di crearne uno, ti sarai chiesta come renderlo facile da trovare in giro per la rete. Una delle strade possibili è quello di renderlo SEO-friendly, ovvero facile da trovare sui motori di ricerca.

Un sito infatti è proprio come un negozio: può essere trovato attraverso il passaparola, la posizione su strada, la segnaletica o la pubblicità. In assenza di tutti questi fattori, la bottega sarà difficile da trovare.

Far trovare un sito da Google e dagli altri motori equivale un po’ ad avere una buona posizione in strada – magari ad una grande vetrina in centro – e un po’ ad una buona segnaletica.

Ma per cosa vorrai essere trovata? Non per tutto, ma per le parole che identificano la tua attività, i tuoi prodotti e servizi o il tuo modo di lavorare. Le parole magiche, insomma, che possono farti trovare da chi ha bisogno di te e magari non ti conosce ancora.

Ecco come cercare le parole chiave e come sceglierle.

Scrivi tutte le parole che ti vengono in mente

Innanzitutto, prendi un foglio di carta – o un Google Doc o un documento di testo – e butta giù tutte le “parole” che ti riguardano.

Parti dalla definizione della tua attività, allungala con il tipo di clienti a cui ti rivolgi, e aggiungi ogni servizio (anche quelli informali o secondari) e ogni prodotto, magari suddiviso in varianti, tipologie e sottoprodotti.

Se hai un bar puoi scrivere ad esempio: caffetteria, bar, aperitivi, pause pranzo, babà, cornetti, cappuccino, torte senza glutine, pause pranzo con primi, mignon per catering.

Per ogni parola, trova uno o più sinonimi, abbandonando i tecnicismi tipici di ogni professione e mettendoti nei panni degli altri, quelli che hanno bisogno di te ma non lo sanno ancora.

Se ha senso per la tua attività, aggiungi ad ogni parola la tua città, il tuo quartiere o la tua regione. Nel caso del bar, sicuramente vorrai essere trovata per “torte senza glutine Lecce” o “torte senza glutine a Roma Rione Monti” e non genericamente per “torte senza glutine”.

Questa fase di brainstorming è molto bella, perché ti permette di andare a fondo nella tua attività, tirando fuori davvero tutto quello che puoi offrire agli altri e rispolverando prodotti e servizi che davi per scontati e non valorizzavi da tempo.

Fatti aiutare dagli amici e da Google

Per compilare la lista, chiedi anche ad amici e parenti come cercherebbero quello che offri: ne verranno fuori suggerimenti inattesi e parole più comuni, meno tecniche di quelle che usi tu.

Per avere altre idee sulle parole puoi usare dei tool professionali gratuiti, come Übersuggest, o semplicemente la barra di ricerca di Google.

Appena inizi a digitare qualcosa Google ti dà infatti dei suggerimenti (la funzione si chiama Google Suggest), soprattutto se dalle “Impostazioni di ricerca” del browser selezioni “Non mostrare mai i risultati di Instant”. In più, in fondo alla pagina con i risultati di ricerca, Google ti fornisce le ricerche correlate ad una parola chiave, molto utili.

Segnati tutte le parole e mettile in ordine alfabetico in un file Excel. A questo punto scarta le parole troppo generiche e quelle fuorvianti: le keyword infatti non vanno confuse con i tag degli articoli sui blog.

Se hai un bar, “torte” non è una buona parola chiave, perché è troppo generica. Ovvero, puoi considerarla nella fase di brainstorming, ma poi devi cancellarla o abbinarla ad attributi che la rendono più specifica. “Zucchero” invece è fuorviante, perché non è un prodotto per cui vuoi che le persone ti cerchino.

Metti le parole alla prova con il Keyword Planner

Una volta che hai tirato fuori un elenco ordinato di parole specifiche e pertinenti, devi testare quante ricerche ha effettivamente ciascuna parola con Google Keyword Planner, lo strumento di pianificazione delle parole chiave gratuito di Google.

Loggata con Gmail, clicca su “Ottieni stime di traffico per un elenco di parole chiave” ed inserisci le parole chiave, una per riga o separate da un virgola.

Andando avanti, avrai per ogni parola la media di ricerche mensili e anche dei dati utili per gli annunci a pagamento (concorrenza, costo per click), che potrebbero non servirti mai ma possono darti un’idea della eventuale “lotta” in corso, tra i tuoi concorrenti, per comparire tra i primi risultati di ricerca per una data parola.

Infine, puoi dare un’occhiata anche a Google Trend, per esplorare le tendenze geografiche e stagionali delle ricerche per singola parola chiave.

Dall’elenco, scarta le parole che non hanno ricerche – ma attenzione, tienile se comunque comparivano nei suggerimenti della barra di Google – e quelle con troppa concorrenza, magari sempre perché troppo generiche.

Cosa ci farai poi con le parole scelte? L’ideale è creare intorno ad ogni gruppo di parole affini una pagina del sito o, eventualmente, un articolo del blog.

Poi volendo, ci sono tante altre cose da fare per rendere il tuo sito davvero SEO-friendly, tecniche e strategiche: questa è un’altra storia, ma le parole chiave sono la base di tutta la magia.

Tatiana Schirinzi

Consulente SEO, nel 2013 ho fondato La scribacchina, la mia piccola agenzia SEO liquida, con cui aiuto le aziende belle e brave ad organizzare la propria presenza online, per farsi trovare dalle persone giuste. Dal 2018 ho un mio corso di marketing online allo IULM. Sono di Brindisi (città di porto, in Salento) e vivo a Bologna, dopo essere passata per un bel po' di città.

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14 thoughts on “Le parole magiche”

  1. Ciao Tatiana, bell’articolo e molto chiaro, grazie! Ma per chi non è un’azienda e non offre un vero e proprio prodotto o servizio come funziona? Ci si deve porre le stesse domande? In che ottica?

    • Ciao Francesca, grazie a te 🙂 Queste cose valgono anche per freelance e professioniste di qualsiasi tipo (avvocate, traduttrici, ecc.). Se “vendi” qualcosa che ti fa guadagnare hai per forza dei prodotti o servizi, si tratta solo di individuarli. Se invece hai un blog personale, il discorso è diverso: a quel punto magari puoi chiederti cosa ti caratterizza, quali temi ti sono cari, e così via. In generale però l’articolo è pensato per chi svolge un’attività economica, di qualsiasi tipo. Tu cosa intendi esattamente?

      • Pensavo ad un blog di storytelling o tutorial e suggerimenti, come il mio, dove non vendo esattamente qualcosa. Effettivamente ragionare su cosa lo caratterizza, come aiutare i lettori e quali possono essere i temi + interessanti per loro mi aiuta a capire meglio le parole chiave. Grazie 🙂

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