Come regolare le collaborazioni con i siti

Rapporti con collaboratori stabili

Un sito ha bisogno di collaboratori

Un sito articolato, complesso, che tratta argomenti variegati, non può vivere dei contenuti prodotti dai soli fondatori o da guest blogger occasionali. Spesso c’è bisogno di collaboratori che si occupino di alcuni aspetti particolari, che curino rubriche specifiche con una certa costanza e che abbiamo competenze di settore.

Come già sostenevo nel post sul diritto d’autore dei guest blogger, la pluralità di voci e l’integrazione di competenze è tutto sul web. Quindi largo alla partecipazione di collaboratori sui siti. Sì, ma con attenzione a non incappare in situazioni spiacevoli.

Quanto riportato nel post sul diritto d’autore del guest blogger (ti consiglio di leggerlo, perché è una utile premessa a questo), vale anche per il diritto d’autore del collaboratore stabile o per chi si accorda per redigere e pubblicare una serie di post prestabilita. Quindi, anche in questo caso il “diritto morale d’autore”, ovvero la paternità dell’opera, il diritto di “metterci la firma”, è sempre del collaboratore.
Anche in questo caso, come per il guest blogger, e forse ancora di più per il collaboratore, è utile accordarsi in modo esplicito e possibilmente scritto, per non incorrere in equivoci o inconvenienti.

Un accordo tra titolare del sito e collaboratore deve prevedere tutti gli elementi che già avevamo previsto nel MODULO di accordo per guest blogger. Quindi:

  • nominativi, dati anagrafici e indicazione del sito di pubblicazione
  • indicazione esplicita della concessione del diritto di pubblicare l’articolo (in esclusiva o meno, solo sul web, ecc.)
  • indicazione del tipo di licenza alla quale lo si vuole assoggettare (quindi se il sito ospitante pubblica in licenza CC, che l’ospite ne sia consapevole)
  • eventuale compenso o pubblicazione a titolo gratuito
  • indicazioni relative all’autore che dovranno essere contenute nel sito ospitante (link a siti, breve profilo, nome preciso o nick, ecc.)

Ma in questo caso c’è qualcosa di più e di molto importante, che esula dal diritto d’autore dei post e entra in questioni di diritto del lavoro.

Nel caso che esaminiamo è necessario precisare che il rapporto che si va a instaurare tra il collaboratore “stabile” e il gestore del sito non è un rapporto di lavoro subordinato. E questo è utile non solo per evitare che, laddove la collaborazione si prolunghi nel tempo, il collaboratore possa avanzare richieste di assunzione, ma anche per evitare di configurare il sito come testata giornalistica che assume veri e propri redattori.

Non ti sto sottoponendo un escamotage per aggirare le norme sull’assunzione, ma, guardiamoci negli occhi: quale sito di quelli che conosci, leggi e segui e tra quelli i cui gestori seguono C+B, può realmente permettersi dei dipendenti ai quali corrispondere uno stipendio mensile? E quale sito stabilisce con i suoi collaboratori un rapporto di vera subordinazione?
Nessun collaboratore di solito arriva a pretendere una contrattualizzazione del genere: siamo tutti realisti e spesso gelosi della nostra autonomia. Però è anche giusto tutelare questo rapporto di collaborazione verso l’esterno: il sito non è una testata giornalistica, non è un datore di lavoro (e quindi non è assoggettato all’enorme quantità di adempimenti burocratici che è richiesta a tale figura), e i collaboratori non sono dipendenti.

Certo, tutto questo se proprio non vogliamo assumere un collaboratore come lavoratore dipendente! In quel caso, be’! Hai tutto il mio appoggio, la mia ammirazione e ti faccio i complimenti più vivi, perché vuol dire che il tuo sito sta andando come un treno in corsa!

Anche questa volta metto a vostra disposizione il MODULO di accordo con collaboratori che ho predisposto per C+B. Fanne buon uso e “stai professionale”, sempre!

Scrittura collaboratori
{P.S. Al momento non pago nessuno, ma sono ottimista per il 2015 – FM}

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