Il 13 giugno sono entrate in vigore le modifiche al Codice del Consumo (D. Lgs. 206/2005) introdotte dal D. Lgs. 21/2014 in recepimento della Direttiva 2011/83/UE. Le regole dell’e-commerce sono cambiate: l’obiettivo è quello di tutelare il più possibile il consumatore. Ecco alcune cose che dovresti sapere, rispetto alle nuove regole:
Le informazioni precontrattuali sono importanti
- La buona notizia è che sei hai letto il post di Enrica molte cose le hai già fatte, come ad esempio, specificare le principali caratteristiche dei beni o dei servizi ( difficile vendere senza aver fatto questo passo).
- Lavori tantissimo, e nonostante tu sia una super eroina che si gestisce famiglia, sito e prodotti, non puoi fare l’eroe mascherato: devi svelare la tua identità. In questo caso, però, non basta parlare di te. Devi mettere l’area geografica in cui ti trovi e, se puoi, anche un numero di telefono in modo che i tuoi clienti possano contattarti anche telefonicamente.
- Vince il tutto in uno: il prezzo totale dei beni deve essere comprensivo di imposte. Se la natura del bene/servizio non ti permette di calcolare il prezzo in anticipo, devi informare i clienti rispetto a tutte le spese che potranno essere loro addebitate ( ad esempio specifica se le spese di spedizione variano a seconda del peso del pacco)
- Patti chiari: devi informare il consumatore che, nei casi ove è applicabile, se decide di avvalersi del diritto di recesso, dovrà sostenere il costo della restituzione dei beni.
- Se vendi prodotti, molto probabilmente, i tuoi clienti ti pagano al momento dell’ordine. Devi specificare che l’ordine è con obbligo di pagare ( o frase simile). Loro suggeriscono di inserire la frase sul pulsante “Compra”. Se non volete un tasto gigante, io vi suggerisco semplicemnte di rendere la frase ben visibile prima della conclusione dell’ordine.
Si può (quasi) sempre cambiare idea
La grande novità è la possibilità, per il cliente, di avvalersi del diritto di recesso fino a 14 giorni dopo il ricevimento della merce. Il cliente non deve dare alcuna motivazione. Gli basta semplicemente comunicare l’intenzione al venditore compilando l’apposito modulo o tramite qualsiasi altra dichiarazione di recessione dal contratto. Nel caso di ordini multipli, inviati o consegnati separatemente, il conteggio parte da quando al cliente arriva l’ultimo pacco.
È importante specificare bene le condizioni del diritto di recesso, perché se ti dimentichi di fornire informazioni a riguardo, il diritto di recesso viene prorogato per 12 mesi dopo la fine del periodo di recesso iniziale.
Una volta che il cliente comunica la sua intenzione di recedere ha 14 giorni di tempo per inviare la merce.
Il cliente paga solo il costo di spedizione per la restituzione della merce, ma è obbligato a sostenere il costo solo se tu lo hai esplicitato nelle condizioni di vendita. Se non lo scrivi, lui è tenuto a pagare i costi per il reso.
Da quando ricevi la comunicazione di recesso, hai 14 giorni per rimborsare il cliente o tramite lo stesso metodo di pagamento, o tramite un buono o in maniera differente a seconda degli accordi che prenderete. E qui, alla prima lettura, io mi sono messa le mani nei capelli perché io sono prontissima a rimborsare tutto, ma se la merce poi non torna indietro? Andando avanti però ho tirato un sospiro di sollievo: puoi trattenere il rimborso finche non hai riavuto i beni o fino a quando il cliente non dimosta di averli spediti, a condizione però che anche questo tu lo specifichi nelle condizioni di vendita.
Qui puoi scaricare modelli di testi legali da utilizzare sul tuo sito.
Esistono delle eccezioni al diritto di recesso, ovvero prodotti che non possono essere restituiti e questo è il caso di:
- Fornitura di beni confezionati su misura o chiaramenti personalizzati: se il vestito è stato fatto sulle misure del cliente o se il fiocco giallo ha il nome di Camilla ovunque, il cliente non può avvalersi del diritto di recesso.
- Beni che non si prestano ad essere restituiti per motivi igienici o connessi alla protezione della salute e sono stati aperti dopo la consegna. La coppetta mestruale non si può restituire, così come le creme solari ( questo perché in futuro anche i cometici saranno esclusi dal diritto di recesso).
- Giornali, periodici, video e software informatici.