Nel migliore dei mondi possibili avrei uno stile personale e impeccabile ben definito, un guardaroba sempre in ordine e curato, tempo a sufficienza per scegliere i capi più indicati per un incontro di lavoro e per averli puliti e stirati lì che mi aspettano. Nella realtà ho una divisa, e ti assicuro che è molto meno noioso di quanto sembri.
L’idea mi è venuta la prima volta leggendo E-Myth, in un punto del libro in cui Gerber sottolinea i vantaggi di un marchio che si declina in ogni aspetto della sua presentazione. Sembra un’ovvietà, ma se scegliamo i colori del nostro sito e dei nostri biglietti da visita perché siano coordinati e armonici (e per questo memorabili), ti immagini l’effetto che avremmo su un potenziale nuovo cliente se l’abito che indossiamo quando porgiamo quel biglietto da visita fosse coordinato?
A questo principio, puramente di marketing, si è poi aggiunta una necessità contingente, quella di avere sempre a disposizione abiti adatti, in ordine e puliti per ogni fase della mia relazione col cliente. Se hai due figli e un’attività in proprio, ma niente governante, l’impresa è pressoché titanica.
Da queste riflessioni è nata l’idea della mia divisa e ti assicuro che mi ha cambiato la vita professionale in meglio! Se vuoi provarci anche tu, ecco il mio procedimento per creare divise tipo per ogni situazione professionale. E no, non c’entra nulla il tailleur pantalone!
1. Pensa a ogni evenienza
Comincia sulla carta, compilando questa scheda che puoi scaricare. Stampane e compilane una per ciascuna situazione in cui ti trovi in contatto coi tuoi clienti o con potenziali partner. Riunioni, appuntamenti, sopralluoghi, eventi di networking, fiere. Pensa a tutte le occasioni in cui devi rappresentare il tuo marchio al meglio e poi assimilale per composizione.
Crea ciascuna divisa tenendo conto delle specifiche necessità della situazione, quindi le occasioni più formali richiederanno sicuramente uno stile più elegante, e quelle più ‘dietro alle quinte’ dovranno essere comode e pratiche. Ma inserici in ogni outfit capi che ti piace indossare, che ti fanno sentire bella e disinvolta. La divisa deve parlare del tuo marchio, che è la versione migliore di te, quindi non limitarti a copiare la divisa di qualcun altro, ma falla tua. Non dimenticare gli accessori, che possono aiutarti a riciclare un capo attraverso più occasioni.
2. Fai shopping nel tuo armadio
Isola nel tuo armadio i capi adatti a ciascuna divisa e declinati nei colori del tuo marchio (qui ti tornerà utile una bella moodboard con tavolozza del tuo marchio, la stessa che magari ha usato chi ti ha realizzato la grafica del sito). Considera che idealmente dovresti avere sempre a disposizione almeno due versioni della stessa divisa, per eventi contigui o in caso di ritardi nei lavaggi. Da ora in poi userai questi capi solo per lavoro, per non rischiare di rovinarli o non averli a disposizione quando servono, ma anche per aiutarti a distinguere la tua identità lavorativa dal tuo io quotidiano.
3. Integra con cura
Ciò che ti manca per completare gli outfit, integralo con cura, poco alla volta, dosando gli investimenti. Perché le spese per un guardaroba di rappresentanza sono a tutti gli effetti un investimento professionale, e se sei libera professionista puoi persino scaricarle! Io approfitto di solito dei saldi su Asos, e compro i pezzi basic da Tezenis (t-shirt e leggings) o Zara (capi spalla). Per gli accessori invece attingo da Diffusione Tessile (sciarpe e pashmine in ogni tessuto e colore a 15 euro!) e da alcuni negozi online (Forever 21 e BaubleBar). Un consiglio: se trovi un abito particolarmente adatto a un prezzo ragionevole, non esitare a comprarne due uguali.
4. Fai come le stylist
Disponi gli elementi di ogni outfit su una superficie piana e fotografali, poi raggruppa i capi in un’unica custodia per abiti (tipo quelle di Ikea) e appendici davanti la foto della composizione in modo da non perdere tempo quando devi preparare le valige per una trasferta, o vestirti velocemente per un appuntamento last minute.
5. La lavanderia è tua amica
Il vantaggio principale della divisa è averla sempre a disposizione quando serve, invece che trovarti a scavare nella pila di roba da stirare del 2012 (ehm) per recuperare un top traforato dalle tarme. Per questo il tempismo è tutto. Anche se hai smesso molto tempo fa di portare i delicati in lavanderia per ottimizzare i costi, fai sempre un’eccezione per la divisa, che dovresti trattare con la reverenza che dedicheresti a un Valentino originale.
Molto meglio della sequela di palandrane di Paperino, vero?!
Spese di rappresentanza scaricabili ?! Questo si che mi piace 🙂
Anche a noi piace tanto 😉
Ovviamente fai un rapido controllo con la tua commercialista, prima di spendere e spandere, che con le norme che cambiano spesso e volentieri l’ultima parola va sempre agli specialisti!
Siete geniali.
Già solo l’idea di avere un abito “già pronto” per le occasioni di rappresentanza, suddiviso tra formali e informali mi fa tirare un sospiro di sollievo: non ci avevo proprio pensato, salvo poi andare in panico ogni volta che mi capita di dover fare delle uscite “ufficiali” 🙂
Come ti capisco, sul panico! Per me era una costante, prima di adottare questo metodo 😉
Mitiche… io guardavo Carla Gozzi e dicevo “nella mia vita è impossibile fare il guardaroba perfetto… sono in tuta coi miei figli e con quelli degli altri” Invece spesso mi ritrovo a pensare “Ma se vado al parco del quartiere non posso sembrare sempre una poveraccia…”. Questo post mi ha aperto un mondo: abiti casual di rappresentanza… Ahhah haha! 😉
Da domani rivoluziono l’armadio!!
Dividerò le t-shirt orribili da quelle passabili… Ahhah haha! 😀
Cara Shalma, anche io sono spesso e volentieri in tuta ‘off duty’. Anzi, la mia famigerata ‘tenuta Ikea’ quando devo andare a prendere materiali nei grandi magazzini è da vera sciamannata. Per fortuna per le altre evenienza c’è la divisa! 😉
Ohibò, ma questa idea è geniale! Devo provarla immediatamente, grazie!
Grazie a te, Claudia! Poi fammi sapere come ti trovi, mi raccomando!!
Si, ma io non dovevo scoprire Baublebar! Aiuto! Mi piace un sacco! Salvate la mia carta di creditoooo!!
Grazie per questi spunti, è un periodo in cui sto (ri)cercando il mio stile e questo post casca proprio a fagiolo 🙂