Le abbiamo incontrate qualche settimana fa, ci sono tanto piaciute e, quando Le Cicogne ci hanno parlato della loro decisione di raccogliere i fondi per la loro app su Eppela, abbiamo deciso di seguirle in questa avventura. Le intervistiamo oggi per capire le ragioni che spingono tante aziende, freelance, artisti e chi più ne ha più ne metta a chiedere il sostegno dal basso su un progetto, e le riavremo a fine campagna per capire come è andata.

Dopo l’acceleratore che aiuta a trovare anche finanziatori vi siete buttate sul crowdfunding su Eppela: come mai questa scelta e non un bel prestito in banca?
La scelta non è stata quasi dettata da noi. Siamo state spinte a valutare quest’ipotesi sotto un’altra ottica.
Abbiamo la fortuna di poter dire che molti dei nostri utenti, per i quali abbiamo creato tantissimo valore in termini di “matching perfetto” (Cicogna che corrisponde alle aspettative del genitore e baby sitters che trovano il lavoro desiderato sia per vicinanza, tempistiche e molto altro), ci hanno richiesto di partecipare in maniera più attiva.
I genitori, per primi, sanno perfettamente quanto sia difficile portare avanti un business e sanno che noi cerchiamo di soddisfare i bisogni di tutti loro, quindi vogliono aiutarci dove possibile.
L’app è proprio un tool da loro richiesto e che non vedono l’ora di utilizzare. Per accelerare i tempi abbiamo deciso di lanciare il progetto su Eppela.
Le banche non hanno lo stesso coinvolgimento emotivo di chi ci segue, ovviamente, e non hanno alcun interesse nella sua realizzazione.
Tutti i nostri utenti, genitori e Cicogne, possono così aiutarci in modo attivo per ottenere una nuova app targata Le Cicogne il prima possibile!
Quanto è stato impegnativo creare il video e studiare le ricompense che date a ogni donazione?
Il video de Le Cicogne esiste già da tempo ed è piaciuto subito al team di Eppela. Hanno detto che era perfetto per trasmettere la nostra startup e spiegare cosa facciamo. Quindi lo abbiamo sfruttato implementandolo nel finale con un messaggio dedicato unicamente al progetto lanciato sulla piattaforma di crowdfunding, per gli utenti che vogliono conoscerci e aiutarci!
Per fortuna nel nostro team ci sono due studenti dello IED che sono bravissimi con video, fotografia e “taglia e cuci”.
I premi li abbiamo decisi tutti insieme, noi del team, pensando a cosa potesse rendere felici i nostri supporters e attingendo anche alle risorse che avevamo a disposizione: i nostri gadget!
Una parte di quanto raccolto finanzierà anche i premi oppure tutto verrà destinato alla app?
I gadget sono già pronti per tutti, alcuni dei soldi serviranno sicuramente per la spedizione!
Come vi state muovendo per promuovere la vostra campagna?
Abbiamo utilizzato tutti le nostre pagine social per coinvolgere più persone possibili. Oltre alla newsletter, abbiamo scritto anche un comunicato stampa che abbiamo inviato a tutti i giornalisti che si erano dimostrati interessati al nostro progetto in passato.
Inoltre, un coinvolgimento personale di amici e familiari: le persone che ci hanno sempre sostenute.
Quali difficoltà state incontrando?
La difficoltà maggiore è sicuramente il raggiungimento dell’obiettivo. Sappiamo che ce la possiamo fare, ma tutto dipende dalla nostra comunicazione e da quella di Eppela.
Inoltre alcune persone rimandano l’operazione poiché sanno che manca ancora parecchio tempo, 3 settimane, ma non è molto in realtà ed è meglio agire subito che rischiare di non fare in tempo!
La campagna dura ancora un mese circa: cosa vi aspettate?
Ci aspettiamo di raggiungere l’obiettivo prima della scadenza. Lo speriamo in realtà! E ci aspettiamo di rendere felici i nostri utenti rilasciando l’app per il nuovo anno scolastico!
E voi? Sostenete il progetto! Bastano dai 5 ai 150 euro per aiutare le nostre girls a realizzare la loro app. Cliccate qui!
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