L’alfabeto dell’imprenditrice: E come Elevator Pitch

Continuiamo con l’alfabeto dell’imprenditrice, rigorosamente non in ordine perché la nostra vita è scompigliata e così anche il nostro alfabeto.

Qualsiasi lavoro tu faccia, arriva il momento in cui ti devi presentare e descrivere quello che fai pubblicamente: che sia la pagina About sul sito, la bio su Twitter, la descrizione del tuo negozio che mandi alla stampa locale, non importa: come donna in proprio devi trovare un modo efficace per presentarti.

Pitch yourself
Immagine Gratispgraphy

A seconda del medium, avrai un numero di caratteri o un tono da usare: la tua bio di Twitter ha 160 caratteri, la bio che chiediamo alle nostre guest-poster ne ha 400, nella tua pagina About non hai limiti (ma devi scrivere quello che vuole leggere il cliente potenziale); ci sono dei posti in cui dovrai raccontare la tua missione, altri in cui sarà meglio usare un curriculum più classico, altri ancora in cui verrai chiamata a condividere la tua visione. Sono tutte cose diverse e le affronteremo nel nostro alfabeto.

Oggi ti voglio parlare dell’elevator pitch.

Immagina di essere in ascensore e ti trovi di fronte a Oprah  che sta andando a tenere un discorso al C+B Day per cercare il prossimo progetto da finanziare (‘mbè? Fammi sognare, dai!): per  puro caso sei salita sull’ascensore dedicato ai relatori e hai 60 secondi per presentarti e dire cosa fai, cosa le dici?

Questa è la premessa dell’elevator pitch, ovvero la presentazione da ascensore, abbastanza breve e incisiva da raccontare chi sei e cosa fai in meno di 2 minuti e convincere la persona che ti sta davanti a comprare o investire. Sì, perché il pitch, che sia da ascensore o da “pitch yourself” tipico dei co-working e degli incontri tra startuppers, serve a vendere se stessi e la propria idea ad un potenziale cliente o investitore.
La tentazione di pavoneggiarsi con lauree, master, premi e menzioni è forte, ma a Oprah probabilmente non frega nulla, sta cercando The Next Big Thing, non una brava dipendente.
Anche la storia della tua vita o gli sforzi e i tentativi fatti in passato di solitamente non sono interessanti: poi se la cosa che gli racconti cattura la tua attenzione non ti preoccupare, ti chiederà dettagli.

Eccoti dunque 8 passi per scrivere il tuo elevator pitch:

  1. Scrivi chi sei e cosa fai, senza censurarti e senza costrizioni di spazio: dopo verrà la fase dell’editing e della riduzione, ora vai a briglia sciolta.
  2. Scrivi quali sono i problemi che risolvi con il tuo servizio o prodotto: pensa all’acquirente, non a te stessa se no stai creando un prodotto egocentrico che difficilmente venderà.
  3. Scrivi quali sono i benefici del tuo prodotto, oltre alle caratteristiche: se riesci a coinvolgere in maniera emotiva è più facile raccogliere consensi e creare coinvolgimento.
  4. Non usare un linguaggio tecnico, non è detto che l’investitore o il cliente vengano dal tuo stesso settore: per intenderci non parlare di “un framework agile che non ha bisogno di hosting premium dedicato su un content delivery network”, ma di un “programma così leggero e veloce che permette di diminuire i costi annuali di manutenzione”.
  5. Riguarda tutto quello che hai scritto ed evidenzia i concetti base.
  6. Taglia, taglia, taglia: ricordati che hai 2 minuti!
  7. Ora leggi a voce alta, se puoi registrati anche e continua a fare piccole modifiche fino a che ti sembra che sia chiaro anche per uno che non sa cosa fai.
  8. Testa il tutto con una persona che non sa cosa fai e con una che lo sa: prendi nota delle loro considerazioni e fai gli ultimi aggiustamenti.

Ora sei pronta per Oprah!

Francesca Marano

Founder di C+B. Aiuto le sviluppatrici e gli sviluppatori a creare l’open web. Director of Engineering di XWP. In passato ho lavorato da Yoast, SiteGround e come freelance. Ho guidato due release di WordPress.org, 5.3, “Kirk” e 5.4, “Adderley“. Per intenderci, il software alla base di oltre il 40% del web. Insomma, sono brava in quello che faccio, ma resto approachable, come si dice in inglese. C+B è il mio "progetto di una vita", è nato per aiutare, divulgare e condividere, perché penso si debba essere generosi con le proprie competenze.

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2 thoughts on “L’alfabeto dell’imprenditrice: E come Elevator Pitch”

  1. grazie, grazie, grazie, questo post arriva esattamente nel momento giusto…è da un po’ che devo affrontare l’about per blog e shop, ora non ho più scuse!!!

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