Caro diario: conosci il tuo target con il journaling

"023" di Emma Larkins
“023” di Emma Larkins

Journaling è una parola cool per dire “tenere un diario”. E se pensi che sia una cosa facile, da 13enne nella sua cameretta, ripensaci: ci sono in giro libri, corsi, guide step by step per imparare a fare journaling per qualsiasi problema: journaling per la vita di coppia (con la variante di tenere un diario a 4 mani, che secondo me finisce a porte in faccia dopo 2 settimane), per la vita spirituale, per contattare la tua Saggezza Interiore, per interpretare i tuoi sogni, per dare forma e sostanza al tuo business.

Oggi ti parlo del journaling per mettere a fuoco cosa vuole il tuo target, e confesso che questa cosa (purtroppo) non me la sono inventata io ma quel geniaccio di Santa Marie Forleo (prega per noi). La cosa incredibile è che funziona. Testata da me, e da un esercito di business women là fuori. Ecco come si fa in 3 pratiche mosse:

  1. come prima cosa devi aver messo a fuoco il tuo target, ma che dico il tuo target, proprio la tua cliente ideale. Con nome, età, gusto di gelato preferito ecc.
  2. poi devi immaginare che la tua cliente ideale legga la sales page di un tuo prodotto/servizio, e che affidi a una pagina di diario dubbi, paure e speranze che lega a quello che tu le proponi. Che cosa la spaventa? Che cosa la attira? Quali problemi ha e quali soluzioni sogna di trovare? Scrivi tutto quello che ti viene in mente.
  3. bene, ora usa tutto il materiale accumulato per riscrivere la tua sales page dal punto di vista della tua cliente. Rispondi ai suoi dubbi, rassicurala sulle sue paure, prospettale la soluzione ai suoi problemi. Se hai lavorato bene, la terrai per mano fino al bottone “buy now”.

E poi risciacqua e ripeti tutto il processo per ogni nuovo servizio che offri. Se ti sembra semplice è perché lo è, almeno come percorso. Ma la parte difficile è calarsi nei panni di qualcun altro dando vita a un dialogo interiore credibile e rispettoso.

E siccome un esempio vale più di 800 parole, ecco un estratto di quello che dice la mia cliente, riguardo al mio programma di Personal Branding:

“Ecco, Personal Branding: è proprio quello che mi serve. Sembra facile, ma poi io non so DAVVERO qual è la mia mission, mi vengono solo risposte stupide o banali. Come faccio a far stare tutto quello che sono dentro una frase? La verità è che vorrei fare tutto, le scelte mi pesano, mi sembrano una rinuncia. Però lo so che se semplifico, come dice lei, alla fine tutto arriva prima. Ma non so su che basi scegliere”.

Mi fermo qua ma continua per 2 pagine. Il senso però è chiaro, vero? Se poi ti sei riconosciuta in questo dialogo interiore, dobbiamo parlare, baby.

Nei commenti, raccontami qual è la paura o il dubbio principale della tua cliente ideale rispetto a quello che fai e che vendi. E inizia a pensare cosa puoi dirle per rassicurarla in merito.

Gioia Gottini

Sono una coltivatrice di successi: aiuto le donne a mettere a fuoco i loro talenti, mettersi in proprio e farlo con successo. Potrei parlare per ore (e lo faccio) di: imprenditorialità femminile, individuazione dei propri talenti, branding, gestione del tempo, educazione ad alto contatto, self-help, piccoli piaceri quotidiani.

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22 thoughts on “Caro diario: conosci il tuo target con il journaling”

  1. Il dubbio della mia cliente ideale è: “Insomma io alla fine i soldi per i trattamenti ce li ho, ma con tutta la crisi che c’è in giro e il poco tempo che tutti hanno è davvero giusto? Mi sento in colpa. E poi per venire da te tolgo anche del tempo da [casa|lavoro|famiglia]”

  2. Brava Monja, ottima immedisimazione. E tu, cosa le diresti per rassicurarla, e farle capire che invece venire da te è un’ottima idea, sia per lei, che per stare meglio sul lavoro e in famiglia?

    • Io direi (e dico!) che se si sta meglio con se stesse/i (i miei clienti sono anche uomini!) il tempo che si passa con gli altri è di qualità migliore, perché non è troppo inquinato da altri pensieri o da disagi. E anche che, quando ci si sente serene/i e si sta meglio, quando le proprie energie scorrono come dovrebbero, il tempo a disposizione si dilata, e si riescono a fare molte più cose di quanto si possa pensare 🙂

      Grazie Gioia per queste opportunità di riflessione 🙂

      • Esatto! Quindi alla tua cliente potresti dire (attraverso la pagina sales del tuo servizio):
        “sì, lo so che ti sembra di non avere tempo per te, o ti senti in colpa perché lo sottrai al lavoro o alla famiglia. Ma un trattamento con me dura 1 ora: i suoi effetti invece molto di più. Dopo ti senti serena, piena di energia, disponibile, ottimista: e scopri che anche il tempo a tua disposizione si dilata, riesci a fare molto di più di quello che pensavi, e per di più con il sorriso”.
        Chi resisterebbe a un’offerta simile?

        • BENE questa l’ho rubata in pieno…. dato che mi avete insegnato a copiare dove nessuno “mi sgama” e dato che non l’avevo mai fatto prima, mi son permessa di scrivere questa frase nel mio blog:

          IN UN’ORA POTRAI FARE MOLTE PIU’ COSE DI QUANTO IMMAGINI
          E QUANDO TORNERAI SARAI PIU’ SERENA DI PRIMA
          REGALANDO ALLA TUA FAMIGLIA IL MEGLIO DI TE.

          😉 Vi suona famigliare? 😀

        • …e infatti non ho resistito.
          Dopo la due giorni di Creativi in Rete, NON potevo non rivedere i testi del sito e nella sales page dei trattamenti ho aggiunto proprio quello che hai scritto perché mi sembra perfetto.
          Per cui sono in debito con te di un trattamento shiatsu (come minimo). Sì, lo so che ti sembra di non avere tempo per te, o ti senti in colpa perché lo sottrai al lavoro o alla famiglia. Ma…
          🙂

  3. Nel mio caso (io organizzo eventi) spesso i gestori di locali, strutture ecc. mi dicono: i costi sono alti, sicuramente non ci vado in pari perciò il gioco non vale la candela! e poi se non viene gente? che facciamo, annulliamo l’evento? i miei clienti mi conoscono e gli va bene così…

      • Per quanto riguarda il fatto dei clienti che già li conoscono gli consiglio di leggersi il libro “chi ha spostato il mio formaggio” di Spencer Johnson (http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__chi_ha_spostato_il_mio_formaggio.php)
        Per il resto, non so se sbagliando o azzeccandoci ma dico sempre molto schiettamente ciò che credo sia assolutamente vero: che investire un pò di soldi per gli eventi è anche meglio si spenderli per la normale pubblicità: quella non sai dove andrà a finire mentre l’eventi, se ben fatto ovviamente, comporterà una maggiore fidelizzazione e soddisfacimento dei clienti che passeranno parola ad amici e conoscenti, scriveranno sui social commenti sulla serata, scatteranno foto e le posteranno… quale pubblicita migliore? sbaglio?

        • no, non sbagli, le cose che dici sono tutte corrette. e funzionano anche meglio se ci metti dentro le loro paure e gliele rigiri in modo da rassicurarli. Tipo: questo evento ha un costo, è vero, ma è anche un servizio extra che serve a coinvolgere i tuoi clienti e farli sentire importanti, come se organizzassi una festa per loro. E tutti amano le feste! se creiamo un hashtag per l’evento, poi, i tuoi clienti potranno anche farti pubblicità, e la loro è spontanea, funziona molto meglio degli ads! vuoi che la gente venga? dai loro i giusti incentivi, annuncia l’evento con anticipo… incuriosisci e apri un dialogo con i tuoi clienti, coinvolgili anche nella creazione dell’evento… così diventerà il vostro, non il tuo evento. il vostro, e non il tuo, locale.

  4. Ciao! Grazie Gioia per tutti questi consigli, spunti e grandi rivelazioni!
    La mia cliente ideale è la madre single che oltre a lavorare vorrebbe avere il tempo di fare sport, farsi bella, fare shopping, trovarsi un nuovo compagno e magari fare la spesa senza il figlio scatenato che la fa solo innervosire ulteriormente e rovina anche il resto delle cose da fare. Mi piacerebbe dirle:
    Porta il tuo bimbo da me per un’ora ogni tanto, giocherà e non si sentirà solo.
    Avrà una figura di riferimento conosciuta, in una casa piena di giochi e bimbi.
    Ma molte mamme mi vedono solo come una “tata con orari da silo”. La paura di essere vincolate da un rapporto fisso e dispendioso.
    Come rassicurare?

  5. Cara Gioia,
    quando io faccio i mercatini, con la mia oggettistica interamente fatta a mano spesso mi trova di fronte al cliente che sminuisce il mio operato ( prima di sapere il prezzo è tutto bellissimo) e se ne esce con frasi tipo ” 8 euro una collana? è troppo, infondo tu l’hai realizzata a casa tua” accidenti, mi domando, quindi il mio tempo non ha valore ? il mio prodotto non ha valore perchè esposto su una bancarella di un mercatino? credo che la melodia sarebbe la stessa se avessi un negozio, con l’aggravante dei costi di gestione . Cosa posso dire a queste persone? io rispondo sempre la stessa cosa “sono tutti pezzi unici realizzati a mano da me con passione e dedizione.
    Ma al cliente che vuole la collana in regalo ( o quasi) poco importa se tu hai impiegato tempo e amore per realizzarla
    no?!

  6. Ciao Gioia!
    Volevo chiederti, se io conoscessi una persona che corrisponde al mio target, potrei confrontarmi con lei per capire meglio quali potrebbero essere i suoi dubbi? Io mi sono già fatta un’idea, ma magari potrebbe farmi notare qualcosa che mi sfugge..
    Grazie! 🙂

  7. La mia sposa pensa: Che bello finalmente mi ha chiesto di sposarlo! ma adesso? ci saranno mille cose a cui pensare…voglio che i miei ospiti trascorrano una bella serata, voglio che la cerimonia e il ricevimento rispecchino quello che siamo veramente, siamo una coppia giovane e vorremmo una festa informale ma curata nei dettagli.
    ma come faccio a cercare quello che è giusto per noi e nel frattempo continuare a lavorare ed occuparmi della famiglia?

    Io le risponderei che la soluzione a questi suoi dubbi è avere una persona che stia accanto agli sposi in tutto il percorso della pianificazione del matrimonio, che li aiuti a gestire il budget per non cadere in trappole da “fornitori”, che coordini tutte le figure professionali che lavoreranno per il loro matrimonio, che gestisca problemi dell’ultimo minuto, che gestisca madri e suocere che in quelle situazioni sono un pò invadenti.

    ma… gli sposi pensano sempre che la wedding planner faccia solo le confettate e fiocchetti e senza neanche presentarsi chiedono: scusa quanto costi? possibile che non capiscano che scegliere una figura professionale in base al prezzo gli costerà molto di più? e che soprattutto la wedding planner non fa le confettate e gli sweet table?
    grazie
    Benedetta

  8. Io vorrei aprire un sito\ e-commerce, in cui raccontare il mio lavoro nel tempo, progetti e ovviamente vendere quello che realizzo. Non un sito fine a se stesso, ma che coinvolga le persone che lo seguono, le appassioni e che permetta di vedere dietro le quinte. La mia cliente ideale, forse per curiosità o per passaparola lo sta guardando e pensa….i vestiti mi sembrano molto belli, le foto dettagliate e curate,ma non potendo ne provare ne toccare i capi, saranno poi davvero come me li aspetto? Non conosco questa designer, non è un nome importante e ce ne sono a milioni in giro, anche se mi racconta come realizza ogni pezzo unico della sua collezione, non so se ho voglia di spendere nel suo negozio, senza nessuna garanzia reale di qualità. Devo fidarmi? Perchè non ha un negozio vero o un atelier?

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