Una storia vera: l’ultimo libro di Mario Calabresi

Ho letto diversi libri di Mario Calabresi e anche quest’ultimo è davvero bello e ti consiglio di leggerlo. Quello che non ti dicono, edito da Mondadori, è un libro di taglio giornalistico, scritto con la ricchezza di dettagli e di umanità tipica di Calabresi.

Il caso Carlo Saronio

Siamo negli anni di piombo, in una Milano dilaniata da lotte operaie, sequestri e riscatti. In questo periodo viene sequestrato, e poi ucciso, Carlo Saronio, figlio di un ricco imprenditore che ha fatto la sua fortuna grazie alle armi chimiche prodotte durante il fascismo. Il finale del libro quindi lo conosciamo già ma non è questo che importa. A Calabresi viene richiesto di ricostruire la storia di Carlo, conoscerne i lati oscuri, i pensieri e le motivazioni che lo hanno spinto oltre fino a morire.

Sono due persone che si rivolgono al noto giornalista per conoscere la verità su Carlo: la figlia Marta e Piero, nipote di Carlo, missionario in Algeria. Entrambi non hanno mai conosciuto Carlo e nessuno ha avuto mai il coraggio di chiedere la verità su di lui. La famiglia ha sempre taciuto questa terribile ferita.

La morte di Carlo e i suoi lati oscuri

Carlo Saronio è un giovane ingegnere che lavora come ricercatore all’Istituto Mario Negri di Milano. È uno dei più bravi nel suo lavoro. Purtroppo però vive un’inquietudine profonda dovuta alla vergogna per le sue origini aristocratiche. Il contrasto con la sua famiglia e le sue idee di cambiamento sociale lo portano ad avvicinarsi alla sinistra extraparlamentare. Grazie alla sue ville al mare o in campagna Carlo offre rifugio o luoghi sicuri dove incontrarsi ai compagni di Potere Operaio. Il 14 aprile 1975 viene rapito dal Fronte armato rivoluzionario operaio e ucciso (probabilmente erroneamente) il giorno stesso. La famiglia, purtroppo ignara, paga ugualmente il riscatto. È proprio il padre di Piero a consegnarlo.

Le ricerche di Calabresi

Mario Calabresi comincia a cercare chi fosse veramente Carlo. Lo cerca tra gli articoli di giornale e le foto conservate dalla madre di Carlo, Angela Boselli. Incontra tante persone che lo hanno conosciuto e che sono state fondamentali negli anni di cambiamento di Carlo. Ritorna nei luoghi dove è nato e cresciuto, nella casa a Bogliasco o nella baita al confine con la Svizzera. Vuole vedere coi suoi occhi come Carlo viveva. Ripercorre così gli anni in cui Carlo esce dal nido familiare e incontra il mondo operaio. Fondamentali gli incontri “buoni” come ad esempio quello con Gianni Tognoni, che è il suo capo all’Istituto Mario Negri e che vive a Quarto Oggiaro, quartiere popolare dove Carlo offre il suo contributo come insegnante alla scuola serale.

L’incontro invece con Carlo Fioroni è quello che lo porterà alla morte. Saronio si fida di lui, ma il doppio volto di Fioroni, che lui crede amico, continuerà a emergere anche dopo tanti anni di distanza, durante l’incontro a Lille (in Francia) con il cugino Piero. Il padre missionario decide di incontrarlo il 28 luglio del 2020. Proprio qui il cerchio si chiude. Il cuore di Piero fa pace con il passato dello zio Carlo.

Anche per Marta è lo stesso. Finalmente viene a sapere da sua madre Silvia che Carlo desiderava sposarsi e avere un figlio. Proprio nel suo ultimo incontro clandestino con i compagni aveva preannunciato che non avrebbe più finanziato il soccorso rosso perché i soldi gli servivano per mettere su famiglia. Insieme a Silvia stava infatti cercando una casa per vivere insieme. Questo è il regalo più bello che Calabresi potesse fare alla figlia di Carlo: sapere che suo padre era un ragazzo tormentato ma comunque aveva trovato la sua strada.

Perché ti consiglio questo libro

Per conoscere qualcosa in più dei movimenti operai, degli avvenimenti e delle persone che in quegli anni han fatto la storia dell’Italia degli anni Settanta. Anni duri che Calabresi conosce bene e ricostruisce con pazienza e ricchezza di dettagli. Preziose le interviste con le persone ancora in vita e toccante la scoperta che la sua storia personale si intreccia con quella del libro. Suo padre, il commissario di polizia Luigi Calabresi, ucciso a Milano nel 1972, era sulle tracce di Carlo Fioroni a causa delle indagini sulla morte di Giangiacomo Feltrinelli.

Lo stile di Calabresi è pulito e carico di sentimenti. Con piccole pennellate sa restituirti un quadro completo della storia e delle persone che la costruiscono. I suoi libri mi piacciono proprio per questo. Sono storie vere che ti prendono il cuore e fanno riflettere. In questo libro non c’è solo il risvolto politico della storia di Carlo: c’è la storia complicata della sua famiglia. L’amore per Silvia, la ragazza che lo amava e che scopre di essere incinta dopo la sua morte, l’amicizia con le persone che lui incontrerà per strada cercando di costruire un suo cammino.  

Per questo, cara cpiuber, ti consiglio di leggere anche La fortuna non esiste e La mattina dopo. Il primo è un insieme di racconti tratti dal viaggio di Calabresi in America, durato due anni, dopo la crisi economica del 2008. Sono storie di persone comuni che hanno saputo rialzarsi dalle difficoltà senza aspettare la fortuna, ma sviluppando resilienza. Il secondo libro trae spunto dalla sua vicenda personale: il licenziamento da un giorno all’altro come direttore di Repubblica. Ecco allora il racconto sincero, ma anche fiducioso, del suo smarrimento e della capacità di voltare pagina e di guardare avanti. Sono due libri che in questo periodo storico di incertezza fanno bene all’anima.

Ovunque tu sia, in zona gialla, arancione o rossa ti auguro buona lettura!

Marilina Roccasalva

Per lavoro mi occupo di Gestione Pagine Social e campagne Web Marketing. Sempre di corsa e con mille idee in testa, sono un’amante dei viaggi e della buona cucina. Sono nata per le giornate di sole e il mare. Adoro tuffarmi dentro un bel libro. Il mio genere preferito sono i gialli, ma non solo.

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