Ufficio in casa o coworking? Le domande da farti per trovare la soluzione migliore per te

Arriva un momento, nella vita di ogni professionista, in cui ci si domanda se il luogo in cui lavoriamo ogni giorno sia davvero quello più adatto a noi.

All’inizio è quasi naturale ricavarsi un posto di lavoro in casa, un po’ per godersi quella piccola libertà di non doversi preparare di tutto punto per andare al lavoro, un po’ per non avere delle spese fisse che potrebbero pesare sul bilancio di un’attività appena iniziata.

Lavorare da casa ci pone però davanti a tre grandi insidie, che in molti di noi hanno sperimentato anche nei mesi di lockdown:

  • La solitudine. Siamo animali sociali (chi più chi meno) e poterci confrontare con gli altri è un elemento importantissimo per qualsiasi professionista.
  • Il rischio di lavorare troppo, di perdere i confini tra lo spazio del lavoro e quello del tempo libero, soprattutto se gli spazi sono piccoli e il nostro angolo di lavoro diventa il tavolo della cucina o una postazione in camera da letto.
  • Le distrazioni continue, date dalla dispensa, la lavastoviglie da scaricare, la lavatrice da stendere e quella macchietta sul pavimento che proprio non riesci a lasciare lì.

E allora come fare?

Un ufficio dedicato in casa e una salda disciplina risolvono in parte il problema, ma come fare per la socialità?

Per la mia esperienza personale, una delle cose belle che mi ha regalato il 2020 è stata il ricominciare a lavorare in un ufficio con dei colleghi: prepararmi per uscire e avere delle persone con cui bere un caffè e confrontarmi. Vorresti tanto poterlo fare anche tu? Hai mai valutato un coworking?

Coworking: i benefici

L’anno scorso ho avuto la fortuna di collaborare con un coworking e un business center, e ho potuto vedere da vicino i benefici di uno spazio di lavoro fuori casa:

1. Fare rete

Conoscere persone nuove, confrontarsi con gli inquilini della postazione accanto o bere un caffè in compagnia, e far nascere nuove connessioni e possibili collaborazioni.

2. Concentrazione

Niente lavori di casa, niente cucina da rassettare, ma anche zero pensieri per bollette e utenze, perché è tutto compreso nella quota per la postazione di lavoro! E a te non resta che gestire il tuo lavoro.

3. Condivisione e formazione

Credo nella condivisione di conoscenze e nel mettere a frutto ciò che si sa, regalandolo anche agli altri. Proprio per la sua natura di aggregatore di persone diverse, il coworking diventa un’occasione di crescita e confronto grazie agli scambi tra coworker.

4. Appartenenza

Un coworking si sceglie anche per le persone che lo frequentano, per poter condividere esperienze e punti di vista, per sentirsi parte di un gruppo pur lavorando magari come freelance.

Coworking o no? Poniti le domande giuste

Non c’è una soluzione che va bene per tutti, ma tanti modi diversi di essere e di lavorare. Quello che è giusto per te lo puoi sapere solo tu, qui possiamo solo aiutarti a porre attenzione alle domande giuste da farti. Eccole:

Puoi permettertelo?

No, non vogliamo spingerti a fare la “formichina”, ma a pensare in grande! Non è vero che lavorare da casa non costa nulla. Ci sono i costi diretti (riscaldamento, corrente elettrica, internet, acqua, caffè) e i costi indiretti (produttività altalenante, squilibrio tra lavoro e vita privata): sicura che alla fine del mese la spesa per un coworking non sia sostenibile?

Puoi anche cominciare regalandoti qualche giornata fuori casa ogni tanto, e vedere l’effetto che fa, anche nel tuo lavoro!

Ufficio singolo, postazione o laboratorio?

Ogni lavoro ha le sue necessità in termini di spazio e di luogo ideale per lavorare. Mi serve uno spazio più tranquillo e familiare o ho voglia di un luogo più grande e affollato? Ho bisogno di spazio per l’archiviazione, un laboratorio dove creare o posso cambiare scrivania ogni giorno?

Chi sono i coworker?

Lo abbiamo già detto, lavorare in uno spazio condiviso significa conoscere altre persone, fare rete, aumentare le occasioni di far nascere collaborazioni e condivisioni spontanee. Significa anche nuovi stimoli dati dalla nuova comunità in cui ci inseriamo.

Se un’azienda è fatta di persone, anche il coworking è fatto delle diverse professionalità che lo abitano. Come capire se quello spazio fa per te? Puoi seguirlo sui social, vedere se organizza eventi o occasioni di networking, provare a passarci una giornata e conoscere chi lavora lì.

Che servizi offre?

Segreteria, ricezione pacchi e posta, connessione internet, servizio fotocopie, sale riunione, aree meeting per ricevere i clienti e babysitter. C’è quello che serve a te per trasformare l’affitto dello spazio in un valore aggiunto reale? Per qualcuno può essere una zona lounge con caffè offerto, per altri un servizio di segreteria o babysitting a ore.

Dove si trova?

Quanto tempo ci metti a raggiungerlo? Com’è la zona? Magari è in una zona periferica ma facile da raggiungere coi mezzi pubblici o in auto, oppure è vicino a casa e ci puoi andare a bici o a piedi. Anche la collocazione è importante: immagina di fissare un incontro con un cliente, la zona rappresenta l’immagine che vuoi dare di te?

Abbi cura del tuo spazio di lavoro

Qualsiasi sia la decisione che prenderai, abbi cura dello spazio che ti circonda. Non mi stancherò mai di dirlo: lo spazio ha un potere enorme sulla tua produttività, sul benessere e sulla creatività.

Non c’è una soluzione giusta o sbagliata, ci sei tu con le tue esperienze e il tuo modo di essere e lavorare.

C’è quello che funziona per te e che ti supporta nel tuo lavoro, a seconda che ti serva essere produttiva, concentrata o creativa.

Nadia Panato

Credo che ognuno di noi abbia una storia che merita di essere raccontata e lavoro per fare uscire allo scoperto tutto il bello che c’è nelle aziende e nei progetti che mi entusiasmano. Lo faccio progettando spazi di comunicazione, reali o digitali, fatti per le persone: accoglienti, stimolanti e chiari. Spazi in cui è piacevole stare, perché ci ricordiamo sempre dei luoghi in cui siamo stati bene.

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