Studio fotografico per principianti: cosa ti serve per cominciare

Se hai cominciato a fotografare sperimentando con lo smartphone ma senti che è vicino il momento di fare un passo avanti e portare le tue fotografie a un livello superiore, questo è l’articolo che fa per te.

Qui parliamo, infatti, di come allestire uno studio fotografico di base, anche in casa, che ti permetta di realizzare scatti ancora più belli e curati che potrai usare per il tuo blog, per i canali social o per lo shop.

La doverosa premessa è: nessun oggetto ti renderà un fotografo. La fotografia è studio della tecnica e pratica, pratica, pratica. Se i concetti di base per cominciare a fotografare non sono poi così complessi e sono gli stessi da sempre, l’evoluzione della fotografia è fatta di ricerca continua di nuovi stili e punti di vista.

Dunque questo post non vuole essere un invito ad acquistare la migliore macchina fotografica sul mercato, ma uno spunto – che a me sarebbe tornato utile qualche anno fa, quando ho cominciato il mio lavoro di food photographer – per scegliere i pezzi giusti e investire senza sprecare.

Uno studio fotografico dove non c’era

Prima di cominciare ad acquistare l’attrezzatura per il tuo piccolo studio individua uno spazio dove potrai facilmente allestire i tuoi set.

Non deve necessariamente essere una stanza intera – a meno che tu non voglia specializzarti in fotografia di fossili di dinosauro – ma ti serve un angolo comodo per farci stare più o meno un set da 60 x 60 x 60 cm, che magari sia a ridosso di una finestra. Anche meglio, se la finestra è esposta a nord o a ovest, in modo da ricevere solo luce indiretta, più semplice da gestire.

Trovato lo spazio per allestire il set, considera anche uno spazio per archiviare l’attrezzatura: cavalletti, fondi, qualche pannello e un po’ di extra per potersi “espandere” dopo averci preso gusto. Sapere quanto spazio hai ti aiuterà anche a non acquistare più di quello che tu non possa gestire facilmente.

Sfondi e supporti

Se stai allestendo un set fotografico, che sia per fotografia di still life e di prodotto o per fare ritratto, ti servirà prima di tutto almeno uno sfondo. Esistono molti tipi di background fotografici: si va dai drappi in stoffa alle tavole di legno passando per molti altri materiali di fortuna e professionali.

In molti casi, per un piccolo studio di still life può bastare il ripiano di un tavolo che magari non sia proprio di plasticaccia (ma in qualche situazione pure la formica colorata torna buona).

Un’ottima variazione economica sono i cartoncini colorati bristol che costano pochissimo e si trovano in una moltitudine di dimensioni e colori. Per molte situazioni funzionano benissimo anche lenzuola e tovaglie bianche o colorate, che però vanno stirate alla perfezione.

Il passo successivo può essere quello di procurarsi, in un negozio per il fai da te, delle tavole in mdf o in legno e dipingerle con colori acrilici (qui trovi un tutorial per un semplicissimo effetto cemento che si può declinare in molte tonalità). 

Con un investimento più alto, alle stesse tavole, poi, si possono agganciare con dei morsetti per fondali dei pannelli in vinile stampato di alta qualità che può riprodurre, in pochissimo spazio, qualunque tipo di materiale. I vinili sono ideali anche come fondi verticali se sorretti da appositi supporti per fondali fotografici che funzionano bene anche con i drappi in stoffa. 

La soluzione che richiede investimento maggiore è, infine, quella di farsi dipingere da un artigiano delle tavole oppure farsele preparare da un falegname, un marmista o un professionista del materiale che ci interessa. 

Per posizionare i fondi e le tavole possono essere utili due o più cavalletti per edilizia (quelli in pino costano meno di 5 € l’uno) che sono richiudibili e semplici da riporre e  spostare dove serve. Le tavole, eventualmente, possono essere posizionate anche sul pavimento, purché risulti ben illuminato e sia comodo lavorarci.

Lo stativo (o treppiedi)

Tra le spese fondamentali deve esserci quella di uno stativo o treppiedi per la macchina fotografica. Esistono di molte fasce di prezzo e con molte opzioni.

Come si sceglie quello giusto? Prima di tutto in base al budget e poi valutando che sia solido e stabile in modo che la macchina fotografica non generi vibrazioni quando la meccanica dell’otturatore si muove per scattare, generando del micromosso che può rovinare tutto il lavoro. 

Anche la testa montata sullo stativo fa differenza. Ci sono teste che possono muoversi solo in una direzione e teste a sfera con movimento libero. Alcune sono dotate di un’asta in grado di sollevarle, modulandole e altre possono persino sganciarsi per poter posizionare la macchina in posizione zenitale (cioè che la lente guardi “a terra” dall’alto).

La scelta è dettata unicamente dalla possibilità di acquisto e dalle esigenze. Il mio consiglio è di acquistare lo stativo in un negozio fisico, con la possibilità di provarlo in modo da potersi rendere conto delle effettive possibilità dell’oggetto su cui stiamo investendo.

I pannelli

Fondamentali per la gestione della luce naturale sono i pannelli riflettenti e quelli  diffusori. Esistono in molte dimensioni e materiali. I più pratici sono quelli che possono essere ripiegati  per poter essere comodamente riposti.

I pannelli riflettenti possono essere bianchi, argento e oro che occorre quando è necessario scaldare la luce di ritorno. Il bianco ha una buona riflettenza diffusa, l’argento aiuta con riempimenti di luce maggiori. Sono utili quando si lavora con la luce naturale per evitare ombre importanti e per gestire la luce in modo da illuminare al meglio i nostri soggetti.

I pannelli diffusori sono ideali per gestire una luce troppo diretta. Messi davanti alla fonte luminosa ne attutiscono l’intensità permettendo alla luce di arrivare più morbida sul set e di ottenere atmosfere più delicate.

Sia i riflettenti che i diffusori si possono “fare in casa” utilizzando per i primi cartoncini e stagnola e per i secondi della carta da forno. Se però intendiamo farne un utilizzo continuativo possiamo valutare l’acquisto di pannelli fatti in materiali più solidi e duraturi.

Infine può essere davvero utile un pannellino per la regolazione del bianco. In molte situazioni il bianco automatico della macchina fotografica fa fatica a bilanciarsi. Utilizzando questo pannello e la funzione “bianco manuale” della propria macchina si possono ottenere scatti già perfettamente regolati.

Le luci

L’esperienza mi ha insegnato che gestire la luce artificiale in fotografia è assai più complicato che utilizzare luce naturale ma, se non vi fosse la possibilità di accedere anche a una minima fonte di luce esterna, si può valutare l’acquisto di lampade da fotografia.

Esistono ad oggi molti tipi di lampade a LED, l’unico consiglio qui è quello di provarle e guardarle accese prima di valutarne l’acquisto. Servirà almeno una coppia se non tre fonti di luce.

Molte possono essere collegate tra loro e gestite con un unico telecomando. Sono solitamente fissate su appositi stativi (che può essere necessario acquistare a parte). Per posizionare le luci occorre avere molto più spazio, nel valutare l’acquisto bisogna tenerne conto.

Tralascio, nella costruzione dello studio, la scelta dello strumento fotografico, che merita un approfondimento a parte, perché immagino che, arrivati al punto da voler allestire un ambiente ad hoc, si sia già acquisita familiarità con lo strumento che si sta utilizzando (che sia una reflex o uno smartphone).

Soprattutto da principianti, è fondamentale poter utilizzare uno strumento di cui si ha già grande conoscenza per potersi concentrare sull’allestimento e su tutti i nuovi aggeggi con cui avremo a che fare. Saranno poi i limiti, l’esercizio e la sperimentazione a spingerci verso nuovi acquisti e a valutare scelte di livello superiore o modifiche all’attrezzatura di cui siamo già in possesso.

Valentina Masullo

Mi occupo di content marketing per il cibo. Creo ricette, faccio food photography e consulenza di comunicazione. Il mio mestiere è quello di farti venire fame. Credo nella dieta ma non sono praticante.

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