È ufficialmente la stagione delle festività! Durante questo periodo dell’anno la pressione per portare a termine le scadenze lavorative, consegnare gli ordini di Natale, pensare ai regali, organizzare i giorni di festa può essere così alta che purtroppo la gioia, la magia di queste festività spesso si perdono e vengono sostituiti dallo stress.
Uno stress particolare, lo stress natalizio.
Io ho sempre amato il Natale ma quest’anno sto facendo tanta fatica a percepirne l’atmosfera proprio perché ho tantissime incombenze lavorative che “mi fanno pesare” anche il cercare i regali, cosa che ho sempre adorato fare. Mi sento vittima anche io dello stress Natalizio.
Non voglio trasformarmi in Grinch… Giammai! Io sono sempre stata la paladina del Natale! Per questo ho raccolto dalla mia esperienza e da quelle di alcune mie clienti, alcuni fattori di stress natalizio e alcuni “antidoti” di consapevolezza che possono aiutare a superarli.
Primo fattore di stress natalizio: il tempo non basta mai
L’agenda di dicembre è un campo di battaglia: ai normali impegni lavorativi si uniscono le cene di lavoro e le feste con gli amici e i parenti per scambiarsi gli auguri. Può essere davvero stressante cercare di far combaciare le scadenze lavorative con quelle di piacere, tanto che andare alla cena degli ex compagni di università diventa un’incombenza da assolvere più che un momento di svago.
C’è poi da pensare a cosa fare durante le vacanze, organizzare la cena della vigilia o il pranzo di Natale con il menù e l’allestimento della tavola. Pensare, pulire, decorare, preparare, cucinare. Per non dimenticare i regali!
Antidoto: Lasciar andare. Non è necessario dire di sì a tutto. E non si tratta di rinunce ma di scelte consapevoli. Perché il Natale deve essere un momento di benessere e serenità: quindi, ad esempio, che senso ha partecipare ad un evento per poi ritrovarsi nervose, stanche e di malumore il giorno dopo? Scegli a quale evento non partecipare, scegli quale piatto non cucinare per Natale (e fallo preparare a qualcun altro), dedicati un momento tutto per te, per ricaricare le batterie.
Secondo fattore di stress natalizio: la solitudine durante le vacanze
Non tutti possono trascorrere le vacanze con coloro che amano. La solitudine nel periodo natalizio è una delle più subdole, perché fa ancora più male pensando a tutte le persone strette vicino ai lorio cari e anche perché spesso indossiamo una maschera di felicità apparente per non rovinare l’atmosfera natalizia a nessuno.
Antidoti: sfrutta il tempo facendo un regalo alla persona più importante della tua vita e cioè te stessa. Trascorri il tempo nel modo che ti piace di più, anche se pazzo, strano oppure pigro. Dedicati il tempo che non ti concedi mai. Onorati.
Puoi anche donare il tuo tempo per aiutare le persone meno fortunate. Le vacanze sono un buon momento per pensare ai bisogni degli altri prima dei nostri. Sono tante le associazioni di volontariato che cercano supporto nel periodo festivo: proponiti. La compagnia arriva in molte forme, inclusi sorrisi, tempo e supporto emotivo.
Terzo fattore di stress natalizio: il circolo vizioso della colpa
Le festività natalizie sono anche un momento di indulgenza a tavola. E, per la verità, non c’è nulla di male (a meno che tu non soffra di patologie articolari). Quello che però succede è che, essendo meno attente al nostro benessere, poi prevalga il senso di colpa quello che ci fa stare male e ci fa arrabbiare con noi stesse.
Antidoto: prenditi del tempo per goderti tutti i sapori delle festività natalizie. Anche a tavola. Ma…mangia consapevolmente. Ecco alcuni punti chiave del mangiare consapevole che puoi mettere in atto prima di addentare qualcosa tra un pasto e l’altro:
- Chiediti: Perché sto mangiando adesso? Che altro posso fare al posto di mangiare?
- Fermati, respira, e pensa ad una cosa di cui sei grato
- Bevi un bicchiere di acqua
- Se mangi, mastica bene e lentamente.
Quarto fattore di stress natalizio: ansia e famiglia
Alzi la mano chi non ha mai provato dissensi o dissapori in famiglia. Alle volte le difficoltà familiari sono reali e non risolvibili, altre volte le dinamiche familiari potrebbero cambiare in meglio semplicemente cambiando un nostro modo di rispondere o un nostro atteggiamento. Ma non lo facciamo, per orgoglio – perché pensiamo che il primo passo lo debba fare qualcun altro – per caparbietà, perché pensiamo di essere sempre dalla parte della ragione e non proviamo (o non vogliamo) mai a metterci nei panni degli altri.
Antidoto: fai un passo indietro, guarda le cose con occhio critico e sii grata delle relazioni che hai. Anche quelle più difficili e negative ci insegnano qualcosa. Come puoi essere grata alla relazione che ora non funziona? Quale passo devi fare per far si che anche quella relazione diventi un dono prezioso? Cambiare atteggiamento verso gli altri non significa perdere ma significa saper trasformare qualcosa che non funziona in qualcosa di valore. Trasformare il piombo in oro. Puoi essere tu l’artefice di questo successo.