Durante il mio primo saggio di pianoforte mi tremavano le mani, la prima volta che ho cantato davanti a un pubblico mi tremava la voce, alla prima gara di atletica della scuola mi tremavano le gambe.
In soldoni, non ero pronta a gestire l’ansia della prestazione, dentro e fuori. La parte del mio corpo sottoposta allo stress puntualmente andava in tilt e mi abbandonava. Questo perché il corpo è legato alle emozioni.
E in particolare la voce insieme al respiro collega intimamente quello che siamo dentro con tutto quello che c’è fuori da noi.
La voce è il tuo strumento musicale
La voce è il più naturale degli strumenti musicali, e racconta di noi come potrebbero fare le impronte digitali ma in maniera molto più coinvolgente. È l’espressione della nostra personalità, la dice lunga sul nostro stato d’animo e sul nostro carattere, e come tutti gli strumenti musicali per essere suonato va conosciuto, esercitato, educato.
Oltre alla presenza fisica è il mezzo attraverso cui le persone ti percepiscono e fanno esperienza di te e attraverso cui tu puoi conoscere te stessa. Quando parli in pubblico puoi liberare il tuo potenziale sonoro ed essere più efficace utilizzando consapevolmente la voce, questo straordinario strumento che hai a disposizione. Puoi partire da pochi facilissimi esercizi che allenano la tua voce a essere pronta tutte quelle volte che dovrai parlare in pubblico.
Ma aspetta! Qual è la prima cosa che fai al mattino?
A. Urlare ai bambini di alzarsi che siete già tutti in ritardo ancora prima che inizi la giornata.
B. Sgridare il tuo partner perché si è dimenticato di nuovo il barattolo del caffè aperto.
C. Cantare a squarciagola l’ultima di Beyoncé proprio come Beyoncé.
Meeeeee, risposte sbagliate.
Non dovresti emettere nessuna parola senza aver fatto un po’ di riscaldamento vocale prima, per evitare di compromettere la voce durante il resto della giornata, avere fastidi, stancarla subito.
Ora senza fare i vocal nazi, ho notato che se lavoro per molte ore a contatto con le persone, faccio conversazione con i miei clienti al telefono o di persona o devo parlare in pubblico e dimentico la mia sessione mattutina di riscaldamento o la faccio più breve (perché mica posso fare questi suonacci davanti al mio fidanzatino che poi mi sfidanza in un attimo), ne risento.
Prima di allenare la voce però, due importanti premesse propedeutiche a qualsiasi esercizio di riscaldamento vocale: il controllo della postura e una corretta respirazione.
La postura
Perché il respiro e la voce fluiscano naturalmente dentro e fuori di noi è indispensabile eliminare le tensioni che si annidano nel corpo, in particolare nelle regioni interessate ai processi della respirazione e della fonazione: spalle, collo, torace e testa.
Il punto in cui si accumulano di più le tensioni è quello che congiunge la base del cranio alla colonna vertebrale.
Quando abbiamo delle rigidità sulle spalle e sul collo usiamo di più la respirazione superficiale, quella di petto, mentre più siamo rilassati più utilizziamo quella costo-diaframmatica, per intenderci, la respirazione di pancia.
Ci sono tantissimi modi per rilassare questa zona: gli allungamenti, lo stretching, la rotazione delle spalle e del collo (qualsiasi movimento farai per rilassare il corpo, mi raccomando, fallo lentamente).
La postura corretta per l’emissione vocale è quella della schiena dritta in linea con la testa e con la zona cervicale con il peso del corpo distribuito equamente su entrambe le gambe.
Prova: mettiti in piedi, tieni la schiena dritta e immagina di allontanare quanto più possibile le spalle dalle orecchie, poi metti un libro sulla testa e gira per la stanza cercando di non farlo cadere.
La respirazione
La respirazione corretta è quella che utilizza il diaframma: Il diaframma è quel muscolo piatto al di sotto della cavità toracica, appena sopra l’addome. Respiriamo con il diaframma quando dormiamo (quindi quando tutto in noi è rilassato) e quando sbadigliamo (la prossima volta che sbadigli facci caso: sentirai un movimento strano dell’addome in cui ti accorgerai di aver incanalato aria nella pancia; tra l’altro, il suono che emettiamo quando sbadigliamo a bocca spalancata, cosa che ti consiglio di fare sempre senza trattenerlo, è la nostra voce naturale, sembra il suono dei cavernicoli ma quella voce siamo noi).
Usiamo la respirazione diaframmatica da piccoli e nel tempo la perdiamo iniziando a respirare utilizzando solo la parte più alta dei polmoni.
Quando parliamo capita di finire l’aria che ci serve prima di terminare la frase perché il diaframma non è allenato: il risultato è che la nostra voce non è ben sostenuta, tendiamo ad accelerare le parole che risultano poco chiare, il volume balla e abbiamo la necessità di inspirare spesso producendo frasi spezzettate.
Una corretta respirazione ti consente di parlare con meno sforzo, di far fuoriuscire l’aria in modo lento e regolare dosando l’ammontare di aria di cui hai bisogno, di controllare la qualità del suono, il volume, il tono.
Bisogna pensare a un respiro orizzontale che si allarghi verso l’esterno e non a un respiro verticale che si allunghi verso l’alto.
Appoggia una mano sull’addome e una sulla zona lombare all’altezza dell’ombelico: mettiti comoda, in piedi o seduta ma dritta, inizia a inspirare lentamente contando fino a 5, pensando allo stomaco come un palloncino che si gonfia e si sgonfia e indirizzando l’aria non nei polmoni ma nella pancia.
Espira in 5 tempi facendo uscire l’aria dalla bocca e in modo che le spalle siano rilassate e non si alzino, che la cassa toracica non si muova.
Inspirando sentirai dilatarsi la pancia verso l’esterno e un pochino muoversi anche la schiena per poi tornare in posizione durante l’espirazione.
Puoi farlo quanto vuoi, esercitarti anche più volte al giorno: se lo fai in piedi, tieni vicino un supporto, perché non siamo abituate a respirare così profondamente e potrebbe girarti la testa!
Ok, questo era l’antipasto: sei ci sei, adesso entriamo nel vivo del riscaldamento.
Esercizi per riscaldare la voce
Questi esercizi servono a sciogliere i muscoli del viso e a riscaldare le corde vocali, a imparare a gestire i flussi d’aria e capire come si posiziona il suono. Nell’audio alla fine di ogni esercizio puoi sentire i suoni per eseguirli in modo corretto. Ti sembreranno suoni strani e ridicoli: ti consiglio di farli in solitaria, così potrai concentrarti meglio ed esprimerti in totale libertà.
Il suono del bordo
Partiamo con il suono del bordo, in inglese The Edge sound: consiste nell’emettere una nota bassa, interna, simile al cigolio di una porta che ha bisogno di qualche goccia d’olio sui cardini. È il suono che facciamo quando ci svegliamo al mattino e non abbiamo nessuna voglia di alzarci. È un suono che parte da dentro, non viene articolato, tanto che viene fatto a bocca chiusa.
Il suono osseo
A bocca chiusa produci un suono pensando a una “m” continuata, “mmmm”. Quando ti senti sicura apri la bocca senza spezzare la linea sonora.
Puoi tirare di nuovo il suono all’interno e giocare avanti e indietro esercitandoti nel passaggio.
Prima ti ho parlato dello sbadiglio e di come il suono che emettiamo sia la nostra voce naturale. È utilissimo per dare profondità e spessore alla voce.
La zanzara
Riproduci il suono della zanzara per fare in modo che le corde vocali vibrino e comincino a risvegliarsi. Si tratta di emettere una zeta prolungata.
Non importa per quanto tempo riesci a tenerla, fallo quante volte vuoi, non ci sono controindicazioni.
Il lip roll
È il rollio delle labbra, è il suono di quando sbuffi facendo vibrare le labbra, ma in questo esercizio sbuffiamo in maniera controllata provando a tenerlo per qualche secondo. Metti l’indice sotto l’osso dello zigomo, nell’incavo proprio sotto, un dito per parte.
Il tongue trill
Un altro esercizio molto utile è il tongue trill. Si tratta di produrre il suono “rrrrrr” o “prrrrrr”. Hai mai sentito un gatto fare le fusa? Ecco una cosa molto simile.
Più pratica fai più sei padrona della tua voce, più sei padrona della tua voce più riuscirai a esprimerti autenticamente con gli altri.
Ps. Ti ha incuriosito il tema della voce naturale? Kristin Linklater ha scritto un bel libro che si chiama “La voce naturale. Immagini e pratiche per un uso efficace della voce e del linguaggio”, Elliot editore.