Primo aprile. Ripeto primo aprile. Un quarto dell’anno è andato e io non ho ancora imparato a scrivere 2016 invece di 2015.
Ciao! Come state? La primavera vi stronca? Oppure siete della scuola che fiorisce con il primo caldo, come una violetta in un prato?
Io sono al minimo storico delle forze…ieri sera ero a cena con un gruppo di persone e ho realizzato, raccontando alle persone sedute vicino a me, che è da settembre 2014 che non mi fermo davvero. Sì, faccio due giorni qui, 5 giorni là, una volta mi sono persino fermata quasi 10 giorni, ma non stacco mai seriamente la spina del cervello per lungo tempo. Guardo Suits e mi vengono in mente cose per il mio lavoro. Leggo un magazine e vedo un articolo con un libro che mi sembra interessante: mollo l’articolo, vado su Amazon, compro il libro e inizio a leggerne le prime pagine sul Kindle. Penso ai viaggi del 2016-2017 e li programmo in funzione di incontri di lavoro che voglio portare avanti. Insomma, urge correre ai ripari.
Non so ancora come riuscirò a staccare davvero, ma devo trovare il modo di farlo. Almeno in 3 di questi diari ho scritto che prendevo una serie di impegni per il mio benessere che poi non ho mai portato avanti e questo non va bene.
E quando sento il bisogno di una guida che mi indichi la strada chi ti trovo? Ovviamente una icona pop a caso! Prendiamo ad esempio il nostro caro Justin Bieber, che ha deciso di cancellare tutti i Meet&Greet con i suoi fan (incontri che vengono venduti a 2.000 euro a cranio) perché li trova emotivamente pesanti.
Analizziamo? Analizziamo.
In pratica il buon Justin è contento di incontrare i fan, ma questi incontri lo lasciano stanco, vuoto e triste. Da un lato vuole essere all’altezza delle aspettative, non vuole deludere i fan e vuole renderli felici, ma dall’altro questa situazione è tossica per il suo stato d’animo e le sue energie.
Alzi la mano chi non si è sentita almeno una volta così nella propria vita, personale e professionale.
E ditemi, vi piacerebbe fare come il buon Giustino o stringete i denti e andate avanti perché “questa è la mia vita, l’ho scelta io, ho il privilegio di lavorare in proprio e quindi poche balle e avanti”.
Io per anni ho scelto l’opzione due, ma non nego che in questo momento, dopo questi 18 intensi, pazzi, meravigliosi mesi avrei un po’ voglia di scegliere Justin’s way. La verità è che la calvinista che c’è in me non me lo permette. Anche la sognatrice non è d’accordo. E non parliamo con la workaholic perché lei proprio non ce la può fare.
Quanto si può tirare la corda? Come si trova la forza di fermarsi e non entusiasmarsi per tutto e dare il 100% di sé sempre? Io non l’ho ancora capito davvero, ma magari voi sì: dai, raccontate! Io vi leggo poi, quando mi riprendo dalle fatiche di WordCamp Torino. A presto!
Quanto si può tirare la corda? Spera di non scoprirlo mai perchè quando il tuo corpo ti impone uno stop non te lo sussurra, te lo urla anzi! L’equilibrio è un’arte difficile, ma se posso permettermi non dimenticare che per essere al 100% e dare il 100% ogni tanto devi ricaricare le tue batterie: quelle fisiche, quelle emotive, quelle spirituali e quelle intellettuali. Io negli anni ho imparato a prendermi cura di me quel tanto che basta per garantire quel famoso equilibrio… e sai una cosa? Funziona!
standing ovation per Gabriella!! aggiungo una cosa che, per me, funziona: digital detox. VERO. Anche solo un weekend, meglio una vacanza, senza MAI accendere telefono, pc e compagnia bella. Il mondo va avanti ugualmente e non c’è nulla di irrecuperabile al rientro, ricordarsene è cosa buona e giusta 🙂
Anche io penso che alla fine il corpo ci manda segnali sempre più pressanti che dobbiamo prima o poi ascoltare, anzi meglio prima che poi. Io cerco di aiutarmi ricaricando le pile con la meditazione yoga e ogni tanto qualche integratore naturale tipo il magnesio che combatte la stanchezza. Poi cerco di stare il più possibile lontana dalle persone negative quelle che ti scaricano addosso le loro pesantezze e da quelle che ti succhiano le energie. Incontrare , invece, le persone positive e costruttive che, anzi, sono fonte di ispirazione
Davvero! Abbasso i pesantoni 😉