C+B Book Club – il libro di febbraio e marzo

Nato da un’idea estemporanea della nostra Francesca, e cresciuto con numeri pazzeschi grazie all’entusiasmo delle nostre lettrici, il book club di C+B è un’avventura che continua, con un po’ di aggiustamenti e tante soddisfazioni.

Il libro di dicembre – e gennaio – ci ha messe un po’ alla prova, è il caso di dirlo. Del resto, abbiamo scelto La via dell’Artista di Julia Cameron: un masterpiece, un libro importante e imponente per mole di lavoro e contenuti, che ha cambiato l’approccio alla creatività di molte persone, e che noi abbiamo scelto di affrontare come lettura e non come percorso. Avrebbe dovuto essere un po’ più facile, e invece…no! Qualcuna si è un po’ persa per strada, qualcun’altra l’abbiamo recuperata in corner: e c’è anche chi ha deciso di provare il percorso in autonomia e ci ha “superate” in livello di difficoltà ed impegno.

In ogni caso, le nostre riflessioni sono sul gruppo: ancora suscettibili di variazioni, di commenti, di nuovi interventi e prospettive. Non possono mancare però i cinque punti fondamentali di fine lettura, che nascono un po’ dalle parole della buona Julia e un po’ dalle riflessioni fatte fra noi. Cinque punti da attaccare al frigo, da ricopiare sull’agenda, da tenere a portata di mano e da infilare come segnalibro / vademecum per quando vorrete (ri)leggere La via dell’Artista. Insomma, cinque punti per tutti gli usi possibili che vi vengono in mente!

  1. Resta in contatto con la tua interiorità. Lo strumento privilegiato di Julia Cameron sono le pagine del mattino: tre facciate da riempire – a mano – come prima cosa tutti i giorni, in un flusso di coscienza quasi meccanico e obbligato – nel senso che, cascasse il mondo, tu la mattina devi metterti lì e lasciar fluire parole dalla punta della penna. Alcune di noi le stanno provando, con una certa soddisfazione. Quella che è secondo me la lezione più importante –  e fattibile – è di prenderti un po’ di tempo tutti i giorni per concentrarti su come ti senti, buttare fuori la negatività, focalizzare i progetti e lasciare che la tua mente vaghi un po’. Scrivere, si sa, aiuta. Ma se proprio non è il tuo genere, prendi comunque spunto da Julia e impiega quel quarto d’ora per fare qualcosa che ti sia più consono.
  2. Riscopri la gioia di esercitare la tua creatività. Certo, tutto, quando diventa un lavoro, si carica di una pesantezza che prima non aveva. Ma è importante riscoprire la parte più giocosa del processo creativo: il consiglio della Cameron è di ricoprire il processo creativo, senza preoccuparti troppo del prodotto. È lì che sei veramente te stessa, è lì che metti in moto quella parte di te entusiasta che non smetterebbe mai di creare. È lì che prendi quello che ti blocca, e lo polverizzi con un solo gesto della mano. Divertendoti.
  3. Essere “buone” è spesso un modo che abbiamo per sabotare la nostra creatività. Preoccuparci delle necessità altrui piuttosto che delle nostre ci mette a posto la coscienza ma ci ammazza la creatività. Un po’ di sano egocentrismo è necessario, è parte stessa dell’essere un’artista: riconosciamocene il diritto. Impariamo a pensare più in grande. Osiamo pretendere per noi stesse quello che senza problemi concediamo agli altri!
  4. La creatività non è buonsenso. Ergo, non possiamo far crescere la piccola artista che è in noi se non la viziamo. Julia consiglia principalmente due cose: la prima è l’appuntamento con l’artista, un appuntamento settimanale in cui organizziamo cose belle, divertenti e stimolanti, da fare rigorosamente in solitaria – anzi, in compagnia dell’artista che è in noi. La sconda cosa è concederci dei lussi:non per forza notti all’Hilton, ostriche e champagne (anche se…), ma qualcosa che normalmente non ci concediamo. Fosse anche solo del tempo per noi. Per cazzeggiare in pigiama senza senso di colpa. Mica male, no?
  5. Gelosia, mostrami la via! Usare l’invidia come alert: quello che invidiamo è, di solito, qualcosa che vorremmo per noi stesse. Quindi, anziché reprimere questo sentimento, impariamo ad ascoltarlo. Ci sta dicendo qualcosa: di quale club vorremmo fare parte, da chi vorremmo essere ispirate, quali traguardi vorremmo fossero i nostri. Con cautela: l’invidia restringe gli orizzonti, ti fa pensare che ci sia spazio per uno solo – e che, guardacaso, non sei tu. Non è vero! Il mondo è vasto: basta solo capire dove vogliamo stare, e sapremo bene che direzione prendere…

Ma ora veniamo al prossimo libro, che coprirà sia il mese di febbraio che quello di marzo, dal momento che ci siamo accorte che molte di noi fanno fatica a tenere ritmi di lettura più serrati. Del resto, non ci corre mica dietro nessuno…

A furor di cpiubers vince Il mestiere di scrivere di Luisa Carrada: un manuale imprescindibile per tutte noi che facciamo della parola e della tastiera uno strumento di seduzione delle masse…e che vogliamo imparare a farlo sempre meglio, of course. Scherzi a parte: nel web si scrive, si scrive per raccontare, per proporre, per vendere. E farlo bene non è scontato: abbiamo capito come risvegliare e accudire l’artista che è in noi, adesso è il momento di raccontarlo!

Come sempre, sapete che potete comprare il libro nella vostra libreria di fiducia o attraverso il link affiliato di Amazon, che dona un obolo alla Casa + Bottega guadagnandovi la nostra imperitura gratitudine.

Per tutto il resto, ci vediamo sul gruppo!

Beatrina Incorporella

Girl in progress, ancora, da sempre. L'unica costante della mia vita sono lettura e scrittura: da dieci anni sono una libraia, da almeno trenta una lettrice. Scrivo per dimenticare (e per ricordare), un po' sul serio e un po' per ridere. Sono bionda per vocazione, torinese di nascita, ironica per autoconservazione.

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