Digital Pr: gli strumenti

Le relazioni si costruiscono in tantissime maniere, online e offline: con un caffè, un messaggio su Facebook, con una mail, in riva a un lago. Nel precedente post abbiamo parlato di Digital Pr come People Relations, quindi relazioni tra la marca e le persone (e anche tra chi fa le pr e le persone 🙂 )

Ora, se per iniziare a chiacchierare con una persona un pranzo insieme può essere un’ottima idea, quali sono gli strumenti digital con cui un brand può cominciare a conversare e a stimolare il passaparola?

L’obiettivo – ormai lo sappiamo – è quello di stimolare la produzione di contenuti da parte dei nostri contatti (e delle loro reti) coerenti con i valori che il brand decide di comunicare: la costruzione del nostro progetto di Digital Pr può essere pensata come una storia, che gli altri abbiano voglia di raccontare, e di interpretare. Una volta deciso quindi il messaggio, possiamo assegnargli diverse forme, ognuna con delle attenzioni tutte sue.

Alcune di queste forme convivono, altre si susseguono, per tutte bisogna stare attente ai dettagli.

  1. Invio prodotto

    Pensare che alla spedizione di un pacco di farina corrisponda una ricetta di una blogger entusiasta è un sogno – o un incubo – che risale ai primi anni 2000. E soprattutto: è davvero utile un contenuto che viene generato in modalità semiautomatica alla ricezione di un prodotto?
    La risposta è no, se ragioniamo per gli obiettivi di cui sopra.
    Un prodotto è solo uno degli attivatori di una relazione, e per funzionare in questo senso deve essere un tramite e non un fine. Pensa a Dove, marca di prodotti di skincare che ha ideato diverse campagne per combattere gli stereotipi legati alla bellezza: i suoi prodotti raccontano la bellezza autentica, più interiore e coinvolgono emotivamente le donne che si rispecchiano in quei valori.
    L’invio di un prodotto deve quindi sempre essere supportato da un progetto che riesca a raccontare questi valori se vogliamo che se ne parli: non importa quello che arriviamo a possedere, ma l’esperienza e la relazione che quel prodotto ci promettono.
    Per tutto il resto c’è Campioncini.

  2. Post Sponsorizzati

    Ma come, i blogger si pagano? Sì, anche. Ospitare un contenuto di un brand sul proprio blog equivale a una forma di pubblicità, qui in Italia poco regolamentata: dall’altra parte, molti blog hanno una quantità di lettori e una qualità di contenuti che col tempo hanno compreso che monetizzare queste collaborazioni sarebbe stata cosa buona e giusta.
    Il primo passo è scegliere dei blogger che lo sappiano fare con grazia e dimestichezza, che vuol dire: personalizzo la mia esperienza, il racconto di quel prodotto, non tradisco i contenuti che i miei lettori si aspettano, e magari dichiaro con trasparenza che quella recensione è frutto di un rapporto economico.
    Vai oltre il numero di follower / fan: investire su un post di un blog che ha 30.000 lettori al giorno ma copia le etichette del tuo prodotto non è funzionale, a te e a lui.

  3. Evento

    Organizzare un evento è uno dei modi più caldi, diretti per mettere in contatto brand e influencer. È una delle strategie migliori per lanciare un nuovo prodotto o una nuova linea di un brand: quello che vogliamo è che sia il contrario di una conferenza stampa, in cui una persona dell’azienda parla di oggetti e dati e gli altri, il più delle volte, si annoiano. L’obiettivo è coinvolgere, da prima dell’evento con l’invio di un qualcosa che funga da teaser, a durante, con un photoset, un allestimento e delle attività che coinvolgano gli invitati. Se vogliamo – e lo vogliamo – che l’evento sia coperto da tweet e foto, dovremo essere attenti a predisporre materiale e spazi che stimolino la voglia di condividere.

  4. Blogtour o visita in azienda

    Se il tuo brand è un luogo, una struttura ricettiva, o un’azienda che ha un impianto di produzione all’avanguardia, invitare blogger e influencer a vederla è un efficace passo per farti conoscere, per mostrare esattamente chi sei e come lavori. Quello che devi fare è pensare a un luogo (collina ufficio, impianto) come a una storia da raccontare: scegli un tema (es. la sostenibilità dei tuoi impianti, la genuinità delle tue galline), individua un referente capace di diramare la trama (un testimonial, una guida, una persona esperta di quei temi e del settore), e predisponi delle attività.
    E rimborsa sempre le spese di spostamento e di hospitality.

Tutti questi progetti hanno in comune due cose: la capacità di stimolare una narrazione dei valori della marca, e la cura verso le persone.
Ecco, delle persone ne parleremo la prossima volta.