Pensa ad alta voce e scrivi di pancia

Nessun rancore

Qualunque cosa tu stia scrivendo per te o per il tuo business, che sia una spiegazione, un how to, un aneddoto, una recensione, un piano editoriale è bene ricordarsi che quel post sta per andare online, sarà a disposizione di tutti e lo sarà per lungo tempo.

Per questo è importante essere consapevoli di quali sono le tue linee guida o quelle aziendali prima di buttare giù le parole che stanno facendo una festa nella tua testa per uscire: ciò che andrai a pubblicare deve essere coerente con il messaggio che vuoi dare e con la personalità che esprime il tuo lavoro o il tuo tono che hai scelto per la tua scrittura.

Che ne pensa tua nonna?

Quindi assicurati di:

  • essere onesta e trasparente;
  • sottolineare il tuo punto di vista o quello del tuo brand;
  • riportare le fonti delle tue citazioni siano esse immagini, frasi o dati.

Un ottimo filtro ai tuoi contenuti prima di cliccare su “pubblica” inoltre sta nel chiederti cosa penserebbe tua nonna se leggesse ciò che hai scritto: se è dell’imbarazzo ciò che provi allora fermati e rimaneggia i tuoi testi. Non vuoi deludere tua nonna, vero?

Un penny per i tuoi pensieri

C’è un però: ricorda che non stai facendo un compito in classe (chi vorrebbe leggerlo?), quindi non dilungarti in lunghissime spiegazioni senza capo né coda, in teorie strampalate o in un monologo sui massimi sistemi: punta sulla tua pancia, cioè su ciò che ti interessa o ti entusiasma davvero. Descrivilo con un tono il più possibile colloquiale [e diamocelo del tu!], concediti dello slang (se serve) e soprattutto: “in parole povere” funziona perché tutti ti capiscano, anche quelli che non avevi considerato. Da ultimo fatti delle domande (che non c’è bisogno di sapere tutto) che ai tuoi lettori magari va di rispondere.

Pensa ad alta voce

Sembra facile, ma non lo è? Prova così: pensa ad alta voce (e a tua nonna) e scrivi.

  1. La “a” con o senza l’acca e la “e” con o senza accento son le basi, non una questione di pancia.
  2. Il tempo passato a chiederti se quella cosa va bene o no è perso.
  3. Scrivere è già parte della tua vita quotidiana, scrivere male è parte della tua pigrizia.
  4. Con la pancia piena si ragiona meglio, è un fatto.
  5. Nell’ ombelico del mondo c’è il pozzo dell’immaginazione, nel tuo ci sono le risposte che cerchi.
  6. Non è la pancia è la birra. Non far finta di non saperlo.
  7. Cappuccetto Rosso e sua nonna sono sopravvissute, trova il tuo cacciatore e ricordati di dargli l’indirizzo.
  8. Grattarsi la pancia non porta consiglio, ma noia.
  9. L’aria che entra prima o poi uscirà anche: rifletti.
  10. Pancia e saggezza crescono insieme – Charles Dickens, come stai a centimetri?

Simona Sciancalepore

Se mi chiedete che cosa faccio, di solito rispondo scrivo. Scrivo perché Jo March scriveva e anche a me veniva facile. Leggo anche, perché, secondo me, la scrittura la fa chi la legge: è così che contamino la mia. Revisiono tanto. Tante cose non mie, per lavoro. Rileggo, leggo ad alta voce, cancello e riscrivo. Scrivo anche quando non scrivo. Lì partono la musica, le immagini e ovviamente i titoli di coda.

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