Marchi, brevetti e modelli: strumenti di tutela, ma solo a certe condizioni
Un prodotto artigianale, un corso, un logo… tutto quello che si mette in rete è fruibile da milioni di persone e quindi è anche passibile di essere copiato. Come tutelarsi?
È spiacevole vedere una propria creazione, una propria idea riprodotta tale e quale, magari con un piccolo, insignificante particolare cambiato, oppure neanche quello: presa di sana pianta e presentata, pubblicata e anche venduta altrove.
Spesso chi “copia” la fa franca facilmente nelle enormi dimensioni del web: basta copiare da luoghi lontani, magari da siti scritti in lingue diverse, che anche le ricerche Google metteranno in luce il plagio solo se mirate a cercarlo. E così potremmo non accorgerci mai che qualcuno sta rivendendo quello che noi abbiamo ideato.
È spiacevole, sì, ma non sempre è illecito. Anzi, molto spesso non lo è affatto.
Prima di tutto, consiglio di evitare i proclami sui social network! “Tizio mi ha copiato, è brutto e cattivo e ora gliela farò vedere io!”. Capisco la voglia di sfogarsi, ma è davvero inutile e, se non avete tutelato adeguatamente la vostra creazione, pubblicare screenshot di siti accusandoli di plagio, può ritorcersi anche contro, rendendovi responsabili di diffamazione.
Come diceva proprio oggi la mia amica Linda, blogger creativa, “un’idea non ha padrone”. Aggiungo io: ha piuttosto un genitore (spesso single). E quindi, quando la mandi là fuori nel mondo del web, accetti di lasciarla andare per la sua strada, aspettandoti che incontri brave persone.
Quello che però si può fare con un’idea, una creazione, un prodotto originale, diversamente da quello che capita con i figli, è che ci si può tutelare legalmente. Ma queste cose costano! E quindi va fatto solo quando si è sicuri che meriti davvero.
Distinguiamo tra diverse categorie di idee creative tutelabili.
Registrazione del marchio
Il sito del Ministero dello Sviluppo Economico è estremamente chiaro e facile da consultare a riguardo: “Il marchio è un “segno” usato per distinguere i propri prodotti/servizi da quelli della concorrenza. Rappresenta uno dei principali elementi dell’immagine dell’azienda e fornisce, agli occhi della clientela, garanzie di qualità e affidabilità. È quindi una risorsa preziosa da tutelare e valorizzare”
Si registra come marchio un nome, un logo, un disegno, una scritta con una specifica grafica, una forma. Quindi questo è lo strumento per tutelare il vostro “nome“, in senso molto ampio e in tutte le sue declinazioni: nome dell’azienda, nome di un prodotto, logo, parole o combinazioni di parole, immagine che vi caratterizza, forma di una confezione, combinazioni di colori.
Quando si registra un marchio si deve depositare proprio l’aspetto grafico preciso di ciò che si desidera registrare: starete quindi tutelando quel nome, scritto un certo modo, con certi colori, dimensioni, forme.
Questo oggetto grafico potrà essere registrato se risponde a determinate caratteristiche:
- deve essere NUOVO: cioè caratteristico, non confondibile con altri simili già registrati;
- deve avere CAPACITÀ DISTINTIVA: deve essere idoneo a distinguere quel prodotto o servizio da altri;
- deve essere LECITO: cioè “non contrario alla legge, all’ordine pubblico e al buon costume”, ma soprattutto non deve trarre in inganno i consumatori sulle caratteristiche del prodotto o servizio a cui verrà associato.
Sempre il sito del Ministero dello Sviluppo Economico spiega in questa sezione “Come registrare” tutta la procedura.
Vi consiglio di leggere con attenzione anche i controlli preliminari che suggerisce, perché sono estremamente importanti: il Ministero ci dà consigli di buona pratica e buonsenso.
Brevetti
Si brevetta un’invenzione. Detto così sembra qualcosa non alla portata di tutti: viene in mente Archimede Pitagorico con i suoi rotoli di progetti e macchinari strani. Eppure un'”invenzione” è qualcosa di molto semplice, che tutti potremmo aver realizzato: “un brevetto tutela e valorizza un’innovazione tecnica, ovvero un prodotto o un processo che fornisce una nuova soluzione a un determinato problema tecnico”.
Anche in questo caso citerò a larghe mani il sito del Ministero dello Sviluppo Economico nella sezione Brevetti, perché un sito istituzionale così chiaro e utile è di per sé una “buona pratica”.
Brevettare un’innovazione può essere un poderoso investimento perché oltre al prodotto, vi consentirà di commercializzare anche la “licenza d’uso” del prodotto stesso. Però è un’operazione costosa, che richiede un lavoro preparatorio che difficilmente potrete fare da soli.
Il vostro prodotto innovativo, quindi, per essere meritevole di brevetto, oltre che rispondere alle caratteristiche tecniche di “innovazione tecnica” deve anche avere un mercato vasto, che giustifichi l’investimento.
Dovete poi ricordare che “non sono considerate invenzioni e, quindi, non sono brevettabili, le semplici intuizioni oppure le idee prive di qualsiasi attuazione concreta”.
Vi rimando ancora al solito sito, dove troverete una lista di questioni preliminari da valutare prima di pensare di brevettare la vostra idea.
Sono brevettabili due categorie di innovazioni (oltre alle nuove varietà vegetali, che però qui non interessano):
- Invenzione industriale: quindi il progetto di un oggetto che abbia un determinato funzionamento;
- Modello di utilità: si intende un procedimento per arrivare a un risultato che abbia caratteristiche particolari e nuove rispetto a quelle finora utilizzate.
In questa categoria possono rientrare anche le particolari modalità per tenere corsi o metodologie per insegnare secondo schemi identificabili.
Disegni e Modelli
Questa è, secondo me, la categoria che più interessa ai lettori di C+B (insieme alla registrazione dei marchi).
Osserviamo la definizione: “Per disegno (bidimensionale) o modello (tridimensionale) s’intende l’aspetto dell’intero prodotto o di una sua parte quale risulta, in particolare, dalle caratteristiche delle linee, dei contorni, dei colori, della forma, della struttura superficiale e/o dei materiali del prodotto stesso e/o del suo ornamento.”
Non vi sembra che questo possa definire tutti i prodotti artigianali innovativi? Ma anche i disegni, gli schemi, i tutorial. Quante applicazioni e vantaggi ci sono, per la piccola imprenditoria creativa, nel rendere la propria idea un modello registrato?
Infatti sarà molto difficile rientrare nell’innovazione tecnologica richiesta per un brevetto, ma sarà invece spesso possibile far ricadere tra i modelli registrabili il progetto del vostro prodotto innovativo (sempre che sia davvero innovativo!).
Le caratteristiche a cui deve rispondere il modello registrabile sono:
- la NOVITÀ: il disegno o modello è nuovo se nessun altro disegno o modello uguale (identico o con differenze irrilevanti) è stato diffuso in precedenza;
- il CARATTERE INDIVIDUALE: il modello ha questa caratteristica se “l’impressione generale che suscita nell’utilizzatore informato differisce dall’impressione generale suscitata in tale utilizzatore da qualsiasi altro disegno o modello precedentemente divulgato. Il disegno o modello sarà reputato provvisto di carattere individuale, quindi, se, in virtù delle sue caratteristiche, sarà in grado di imporsi nella mente dei consumatori” (sempre questa la mia fonte).
Per “utilizzatore informato” si intende l’addetto ai lavori: quindi chi è addentro alla materia deve poter riconoscere quel modello come nuovo e non averlo già visto tra i prodotti o disegni del settore.
Quindi, la possibilità di tutelarsi dai “copioni” c’è, ma costa. Costa lavoro, competenze tecniche e soldi da investire. Tutelarsi è un vero e proprio investimento d’impresa e l’investimento va fatto se valutiamo che possa essere ripagato.
Prima di tutto chiedetevi sempre se, per la diffusione commerciale che può avere la vostra idea, merita investire oppure, al contrario, sia più conveniente tollerare i copioni.
Ciao Silvia, grazie dell’interessante post. Io mi trovo tuttavia ad affrontare un problema leggermente diverso da quelli da te esaminati. Gestisco un eCommerce di rivendita B2C di Articoli per mamme e bambini per cui curo personalmente la creazione di testi e immagini, curandone estremamente la forma e il dettaglio sia per la funzionalità descrittiva, sia per l’immagine del Brand e, non da ultimo, per la SEO (in particolare mi riferisco in questo caso alle pagine di prodotto). Sempre più spesso mi capita di trovarli sui siti concorrenti (talvolta parzialmente, talvolta interamente con tanto di grassetti!). Ovviamente in coppia con le immagini da me accuratamente rielaborate a partire dalle originali fornite dalle aziende produttrici. Nel footer del mio sito, in ogni pagina, riporto la dicitura “È vietata la riproduzione dei testi, dei loghi e delle immagini dei prodotti (anche parziale) che sono di proprietà dei rispettivi marchi o di (nome della mia azienda).” Tralasciando l’aspetto SEO, mi interessa capire cosa ne pensi e come consiglieresti di muoversi (se ne vale la pena). Grazie 😉
Marianna, la tutela delle immagini e dei testi ha una regolamentazione a sé basata sulla legge sul diritto d’autore.
le foto del prodotto sono comunque di chi le ha realizzate. Se sono dell’azienda produttrice, che vi consente l’uso per motivi commerciali, non possono essere usate da altri.
Dovrebbe intervenire il titolare del diritto d’autore su quelle foto, quindi spesso non tu, ma l’azienda che produce e le ha fatte realizzare. In caso di rielaborazione da parte tua, puoi affermare che l’immagine che ne deriva è tua, ma per proteggerla dovresti “firmarla”. Su internet come firma vale il nome di chi ha il diritto apposto come watermark o in altro modo sulla foto. Quindi “marchia” sempre le tue foto.
Puoi chiedere la rimozione delle foto a chiunque le usi. Ovviamente questo riguarda le tue foto (anche se rielaborazioni autorizzate di foto di altri) e i tuoi testi.
Merita sempre: io per il mio sito genitoricrescono.com mando sempre mail in cui chiedo l’immediata rimozione, citando le norme sul diritto d’autore, sia per foto che per i testi (che spesso ci copiano integralmente).
Che ne dite come argomento del post di gennaio? magari vi “regalo” anche un modello di lettera di diffida alla rimozione.
Grazie Silvia. Ho valutato diverse volte il watermark per le immagini ma, non essendomi mai piaciuto (lo trovo davvero fastidioso) mi ha sempre bloccato la mia personale ossessione per la ricercatezza estetica. Ma stando così le cose, farò in modo di trovare un compromesso 😉
Ottima idea il post dedicato all’argomento. Lo attendo con trepidazione!
Grazie mille, davvero utilissimo il tuo post!
Ciao, vorrei poterti fare una domanda. Io ho fatto parte di un organizzazione no profit, che ora ha vissuto una divisione. Il problema sorge che il nostro gruppo vorrebbe anche esso avere un logo che richiami il vecchio simbolo precedente, cosa e possibile fare?. I ho modificato l’immagine ma non tutta. Come mi dovrei comportare per non evitare denunce. Grazie
continua a utilizzarlo serenamente, tanto al fine di non evitare denunce
Circa un anno fa ho registrato a livello comunitario, due modelli di design per un tappetino da doccia. Premetto che l’ho fatto col supporto della camera di commercio della mia città dalla quale ho ricevuto il supporto anche per la ricerca di anteriorità. Alcuni mesi dopo scopro che un’azienda inglese produce e vende gli stessi modelli di tappetino e sul suo sito rivendica la proprietà intellettuale dei modelli dichiarando di averli registrati presso OHIM (ora EUIPO).
Al che mi viene un coccolone, possibile che mi siano sfuggiti? Così cerco nel database EUIPO ma non li trovo, cerco nel database mondiale dei modelli di design (WIPO) ma non ci sono e così nemmeno nel database USA (USPTO).
Contatto direttamente l’azienda chiedendo un riferimento circa la loro registrazione e non mi rispondono…
Tra l’altro loro avevano iniziato a commercializzare il loro modello prima che io lo registrassi ma nonostante avessi effettuato ricerche anche sui maggiori motori di ricerca non li avevo mai trovati.
Posso in questo caso difendere la proprietà intellettuale del design?
Grazie se vorrete rispondermi
Salve, sono un mandatario abilitato in marchi e design, iscritto all’Albo nazionale. Sto scrivendo un articolo per fare chiarezza sugli strumenti di tutela di un prodotto o progetto e stavo consultando la rete per capire quali potessero essere le esigenze degli utenti. Se ha ancora bisogno di informazioni, rimango a disposizione.
Buona sera…siamo interessati a capire l’eventuale procedura per reggistrare il design di un intero negozio:
Colore delle pareti, disposizione interna, modanature “rifiniture”, pavimenti, punti luce “con faretti da modello già esistete”.
Grazie
Esiste la possibilità di tutelare il Design dell’Ambiente. Resto a disposizione.
Salve a chi mi leggerà. Circa due anni fa ho depositato un brevetto(modello di utilità), un attrezzo manuale per pulizie che non esisteva o per lo meno dopo accurate ricerche non ho trovato in commercio.Ora facendo una ricerca su internet, ne ho trovati molti e tutti simili alla mia invenzione. Ho contattato e inviato disegni in 3D a molte aziende, e ora non so come comportarmi, se c è qualcosa che posso fare per tutelarmi e districare la matassa. Può essere che sia venuta la stessa idea a più persone nello stesso periodo, o l attrezzo esisteva già e io non me ne ero accorta? Come posso verificare questo? L agenzia a cui mi sono rivolta mi ha un po abbandonata, perchè non sa districarsi lei stessa? Grazie se qualcuno sa rispondere. Silvia
Salve.
Articolo molto interessante .
Ho disegnato e creato un orologio da polso,Me lo hanno copiato, cambiando quadrante nome logo ecc, ma la forma dell’orologio e’ uguale. Posso fare qualcosa?
Grazie.
Piero
Salve Piero. Sono Benedetta Dolci e con il mio Studio Inpat&Law ci occupiamo di consulenza in Proprietà Industriale. Da quanto tempo il Suo orologio è stato creato ed immesso sul mercato? Si potrebbe valutare se possano esserci gli estremi di una tutela per Design di fatto. Se di interesse può inviarci una mail ad info@inpatandlaw.com. Cordialità. Benedetta Dolci
Grazie per la risposta.
Da un paio di anni.
Grazie
Il Design non registrato riceve protezione per tre anni dalla prima emissione sul mercato. Se intende approfondire può trasmetterci le immagini dei prodotti all’indirizzo info@inpatandlaw.com ed eventualmente contattarci telefonicamente al 071 21 45 264. Cordialità. Dr.ssa Benedetta Dolci