A spasso con Walden

In un’epoca super-digital cosa je passa per la testa a due giovani pulzelle di mettersi a fare le accompagnatrici naturalistiche? Vuoi vedere invece che ci hanno visto giusto? Disintossicarci dai byte tra i monti con Annette potrebbe essere una buona idea. Ne parlo con Laura Bagnasco (geologa) e Irene Borgna (filosofa-antropologa). A ottobre 2013 hanno aperto Walden: escursioni e trekking per ogni età, tra Alpi Liguri e Marittime.

Il logo di Walden
Logo di Alessio Barale, illustratore

1. Su diteci! Perché avete aperto Walden?

Ritrovandoci senza un lavoro fisso, nel bel mezzo di una crisi economica ed ecologica, e volendo avvicinare le persone all’ambiente, abbiamo deciso di provare a fare sul serio. Le idee le avevamo e le tasche lo chiedevano con insistenza.
Siccome “da soli si capisce poco e si ride mai” siamo in due per avere visibilità e credibilità, e per far proliferare le idee. Al momento siamo due partite Iva: un’associazione ci sembrava costosa, prematura e difficile da gestire.
L’idea è quella di partire coagulando intorno a noi collaboratori dalle competenze più disparate (scrittori, illustratori, musicisti, cineasti), che abbiano una consonanza di idee, obiettivi e “stile”. Ci siamo date almeno un anno per provarci. Poi si vedrà.

2. Cosa offrite e qual è il vostro target?

L’idea è semplice: siamo parte dell’ambiente e l’ambiente è parte di noi. Noi tiriamo fuori questa consapevolezza nascosta, lasciando che siano l’esperienza (opportunamente guidata) e il contatto con l’ambiente a farla riemergere. Cerchiamo di farlo a Km0 e a costi contenuti, essendo così sostenibili per l’ambiente (meno spostamenti e materiali), per chi ne beneficia (costi più bassi, alta qualità dell’offerta) e per chi ne fa una professione (compensi equi).
Abbiamo un’offerta specifica per le scuole, con laboratori e attività differenti a seconda dell’età, e organizziamo escursioni e trekking per gli adulti: condividendo camminate, sole e acquazzoni, panini e bicchieri di vino si possono imparare molte cose.

3. Come si svolge una giornata tipo?

Tutto quello che possiamo, visto che c’è molto di nuovo da imparare, lo facciamo insieme cercando di riflettere le reciproche competenze.
Una “giornata tipo”? Si tratta forse di una specie ormai quasi estinta, risalente all’epoca del posto fisso (dicono sia esistito per davvero, ma la questione è controversa)? Se non abbiamo attività da seguire organizziamo trekking e prendiamo accordi per far partire laboratori, serate, eventi.

4. Si campa del solo lavoro di accompagnatore naturalistico? Fate anche altro?

Bella domanda! È difficile: da un lato gli italiani sono equamente suddivisi fra i “culi di piombo”, il cui massimo spostamento va dall’auto all’area pic-nic, e gli “escursionisti autonomi”, che consumano le suole fai-da-te, al massimo al seguito di qualche istruttore CAI. Perché l’idea è che la montagna è bella così com’è: “non c’è niente da capire”, direbbe De Gregori. Invece, riuscire a leggere il linguaggio di rocce e piante, capire la danza delle nuvole, intuire la mano dell’uomo dietro al paesaggio non sminuisce il sentimento, anzi: alimenta la passione e il rispetto dell’ambiente.
Dall’altro, la nostra legislazione in materia di professioni turistiche è carente.
Morale: per il momento ci arrangiamo a fare altro. Laura la geologa e Irene si occupa di comunicazione.

5. Farvi conoscere: la provincia viaggia meglio col passaparola? Il digitale per la vostra professione è marginale? Quali strategie promozionali?

Abbiamo una debole presenza sul web causa carenza di fondi: abbiamo investito in organizzazione, promozione cartacea, benzina, telefono e materiali didattici. Per il momento ci capita spesso di lavorare con enti e strutture che fanno promozione efficace in modo autonomo (enti parco, privati) e ci affidiamo soprattutto al passaparola e, nelle scuole, anche al porta a porta! In futuro però vorremmo rendere Walden virale.
Per le attività didattiche abbiamo studiato un pieghevole chiaro, conciso e colorato: tutto disteso sta su un A4 e se lo riponi entra nelle tasche. È stato un piccolo investimento perché abbiamo scelto un grafico in gamba e carta certificata: costano di più ma in questo caso la forma comunica quanto i contenuti.
Per gli adulti abbiamo pensato a una cartolina che sarà distribuita nei luoghi chiave del territorio.

6. Grafiche, logo, attività e titoli delle vostre escursioni per bambini sono davvero originali e unici (Immondizia Mon Amour sul riciclo, Chi ha stropicciato la terra? sui fenomeni geologici): quanto ha contato la voglia di differenziarsi dalla concorrenza?

Abbiamo deciso di differenziarci con prodotti belli e fatti per benino, mirati ciascuno a un pubblico diverso, e ricchi di creatività.
I contenuti sono maturati con il tempo: l’educazione ambientale, come l’avevamo imparata dai nostri colleghi, ci stava stretta e da questa insoddisfazione abbiamo scoperto l’Earth Education. Abbiamo provato di persona che cultura e natura sono due modi diversi di riferirsi alla stessa cosa: la natura è la cultura quando resta in silenzio, la cultura è la natura che si racconta e si lascia raccontare.
Non ci siamo associate a nessuna delle realtà già esistenti sul territorio: vogliamo provare a fare qualcosa di nuovo. Sappiamo bene che la nostra è una carriera precaria come un coniglietto in una vasca di crotali, ma abbiamo deciso di tentare fino in fondo: nel peggiore dei casi si dirà che Walden è stato un coraggioso fallimento.

7. Qual è il bilancio del primo anno di attività? Progetti futuri?

Il bilancio lo rimandiamo fra altri nove mesi: bastano a fare un bambino, speriamo servano a far decollare Walden. In pentola per ora bollono un corso di scrittura in alta montagna in collaborazione con la casa editrice Zandegù, un trekking mai tentato prima d’ora da umani dotati di buon senso che toccherà tutte le vette delle Alpi Liguri, una settimana di laboratori per ragazzi, attività sparse nelle scuole e una serata dedicata alle piante che viaggiano e ai benefici per l’ambiente di un giardino che ospita piante locali. Il titolo? “Fuori dalle pal…me!”.

Se volete mettervi in contatto con Laura e Irene le potete trovare su Facebook o scrivendo a walden.guidenaturalistiche@gmail.com

Marianna Martino

Classe ’83, agitata, battutara, dipendente dalla michetta, sono oppure sono stata editore, editor, correttore bozze, copywriter e webcontent. Ho lavorato qua e là, collaborato a molti progetti, viaggiato assai e scritto una guida su Torino. Guardo i film in lingua originale, ascolto i Sigur Ros e non mi nego mai un bicchiere di buon vino.

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